Il tassista che ha percorso 4 milioni di km con la stessa auto Mercedes

Con la stessa auto Mercedes, un tassista greco ha percorso oltre 4 milioni di km nel corso di 23 anni di carriera, anche in missioni particolarmente insidiose

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 19 Agosto 2024 11:03

4 milioni… e oltre. Il totale di km percorsi da un tassista greco, Gregorios Sachnidis, alla guida della sua Mercedes-Benz 240D del 1976, è destinato a rimanere negli annali. Un magnifico esempio di quanto sia possibile estendere la vita della propria vettura, se utilizzata con giudizio, adottando tutti i necessari accorgimenti nella manutenzione. Ciò a maggior ragione nel caso di un veicolo realizzato da eccelsi professionisti.

La Casa di Stoccarda vanta una grande reputazione sia tra i fan sia tra gli addetti ai lavori. Di anno in anno, di produzione in produzione riesce, di volta in volta, ad alzare gli standard qualitativi. Nel corso dei suoi 23 anni di carriera, il signor Sachnidis ha avuto l’opportunità di testarne a fondo le qualità.

Il tassista ellenico importò la vettura dalla Germania nel 1981, secondo il Greek City Times. Sperava di avere tra le mani una vettura affidabile, probabilmente, però, nemmeno lui immaginava di prestare servizio per più di 20 anni al volante dello stesso veicolo. Nello svolgimento dell’attività ha accolto a bordo sia persone comuni sia autentiche celebrità. Si accomodarono, ad esempio, sul sedile posteriore il futuro Primo Ministro greco Kostas Karamanlis, l’attrice Marinella e il calciatore Gerd Müller, storico centravanti del Bayern Monaco e della nazionale tedesca.

L’ardua missione in Serbia

Inoltre, la Mercedes venne adibita al trasporto di beni nella martoriata Serbia, segnata una guerra sanguinosa. Nel 1993, Sachnidis attraversò le strade danneggiate dell’allora Jugoslavia, trasportando un prezioso carico di medicinali e generi alimentari destinati ai civili. Nonostante i rischi connaturati nel viaggio, con continui controlli alle frontiere e il timore di imbattersi in scontri armati, la spedizione venne portata a termine. La gratitudine scorta negli occhi delle persone lo ripagò.

“Quando acquistai il taxi, c’erano poche Mercedes in circolazione in Grecia, mentre io avevo il vantaggio di parlare tedesco, avendo vissuto in Germania per 15 anni – racconta Sachnidis -. Così, ho lavorato con agenzie di viaggio che mi inviavano clienti da trasportare in Grecia e nei paesi limitrofi. Ho portato uomini d’affari a Skopje, in Germania, a Banja Luka, sono andato otto volte in Turchia e più di 90 volte in Bulgaria. Nel 1993, attraversando la guerra-lacerata Jugoslavia, ho accompagnato un camion con aiuti umanitari a Belgrado, trasportando la scorta della missione, l’uomo d’affari Stefanos Milios, l’unica persona con il permesso di entrare nel paese a quel tempo”.

Nove ragazze a bordo

Tra le storie più assurde, una emerge di prepotenza: “Ricordo che nel 1989, quando aveva nevicato molto a Salonicco e per due settimane non circolavano né auto né autobus, lavoravamo solo dieci taxi. Ho portato una ragazza da Mitropoleos a Perea. A metà percorso, la polizia stradale ci ha fermati dicendo che la strada non era sicura. Alla fine l’ho presa a mio rischio, perché ero abituato alla neve. Al ritorno ho trovato nove ragazze che non riuscivano a trovare il modo di tornare ed erano congelate. Sono riuscite a entrare nel taxi, dopo essersi sedute due davanti e sette dietro!”. Nel 2004, in cambio di una nuova Classe C, Sachnidis ha accettato di donare la vettura al museo Daimler-Benz di Stoccarda.