Un po’ come Icaro, anche Elon Musk sembra essersi avvicinato troppo al sole e Tesla rischia di diventare una nave che affonda. Lo segnalano gli ultimi dati di mercato, dettati pure dal rincaro sui prezzi, dopo i drastici tagli ai listini avvenuti lo scorso anno. Il proposito del tycoon sudafricano era di andarsi a prendere una grossa fetta del mercato, incurante dei possibili scenari negativi Abituato ad avere l’ultima parola, contava di attuare l’ennesima rivoluzione. In principio, almeno, la strategia pareva avere una logica di fondo, poi, però, si è lasciato ingolosire, al punto da pagarne nel bilancio societario.
I profitti maturati nel 2023 sono stati molto inferiori alle attese, a dispetto del titolo di modello più venduto al mondo conferito alla Model Y. A questo punto, altri capi d’azienda cercherebbero di tirare i remi in barca, di rimettere a posto i conti. Ma non Elon, il quale, incurante dei giudizi negativi espressi dai critici, crede di poter risollevare la situazione senza drastiche rinunce. Gli potranno imputare qualsiasi cosa, eccetto l’essere un voltabandiera o di mancare di fiducia nelle proprie doti manageriali e nei sottoposti.
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Numeri sottotono
Nel corso del primo trimestre del 2024, la compagnia texana ha registrato dei numeri sottotono: solo 386.810 le unità vendute, contro le 433.371 fabbricate. Calcolatrice alla mano, ciò lascia un disavanzo di 46.561 esemplari, segno eloquente di una perdita di interesse nei mezzi elettrici, suggerite dagli sviluppi politici. Alle campagne presidenziali americane hanno fatto discutere i commenti rilasciati da Donald Trump circa le vetture a zero emissioni. Nei loro confronti è sempre stato avaro di belle parole e, qualora la spuntasse sul competitor Joe Biden, tenterà di mettere i bastoni fra le ruote. In uno dei suoi classici proclami, il magnate ha persino “promesso” che le auto elettriche non saranno più vendute negli USA. Una boutade, sia chiaro, che tuttavia riflettere i dubbi del popolo elettorale. In Italia veniamo dagli ecobonus esauriti rapidamente, ma parliamo pur sempre di una nicchia.
La speranza di invertire rotta è viva
Il mercato principale di Tesla rimane quello oltreoceano, perciò una contrazione della domanda suggerirebbe che la tiratura andrebbe di pari passo. A dispetto delle facili previsioni, l’attività delle fabbriche prosegue, però, inesorabile e lo conferma una curiosa istantanea trapelata in rete. Grazie all’utilizzo delle immagini satellitari fornite da SkyFi, i veicoli invenduti è possibile sapere risalire a dove li hanno lasciato. Le foto aeree della Gigafactory in Texas, scattate in due diversi giovedì, una nell’ottobre 2023 e l’altra nel marzo 2024, ci segnalano il punto esatto, la soluzione più logica: intorno allo stabilimento.
Se qualche mese fa i parcheggi pieni apparivano pieni in maniera parziale, oggi lo sono completamente. Basta unire i puntini e il “mistero” che aleggiava intorno ai programmi è svelato. Una parte degli esuberi è collocata altrove, ad esempio nell’area esterna del Chesterfield Mall a St. Louis, occupata da circa 500 macchine. Grossomodo la stesso quantità collocata presso il centro commerciale di Moreno Valley, in California. Morale della favola? Che Tesla, e il suo leader, credono di avere gli strumenti adatti a rialzarsi.