Per andare veloci su strada non è necessario svenarsi con qualche supercar. Basta saper investire i propri risparmi, e si possono provare gli stessi brividi (o quasi) a molto meno. Pullulano le alternative: da un’utilitaria, anche di discreta fattura, a – e qui viene la parte interessante – un go-kart a reazione. Ma mica uno qualunque, però. Come facile evincere, il mezzo cela qualche “segreto”, in grado di giustificare la spesa, importante vista la categoria. L’arma nascosta consiste nel powertrain, costituito da due motori KingTech K450G4, valsi un posto nella storia.
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Le specifiche tecniche del motore
La spinta massima di 45 kg ha, infatti, permesso di raggiungere una velocità massima di 184,417 km/h, valsi un posto nel libro dei Guinness World Records. Lungo 374 mm, pesa 4 kg e dal diametro di 152,6 m, il suo intervallo di giri va dai 25.000 ai 90.000 al minuto. Basato sulla trasmissione dati SBus, integra motore/ECU, affinché i parametri operativi, incluso il tempo di funzionamento totale, vengano registrati nel propulsore. Il modulo relè dati esterno (DRM) più piccolo e leggero adempie alla trasmissione di dati, segnali e potenza. Garantisce degli eccellenti standard di affidabilità e durata il modulo di avviamento senza spazzole, comprensivo di uno schermo FOD integrato. Ma quanto sarebbe bello vederla scatenarsi sulla pista di go-kart più grande al mondo?
Dopo un ciclo di esecuzione e con il ricevitore spento, il GSU rimane acceso solo fino al termine del raffreddamento. Infine, un connettore micro USB promette una futura connettività di app mobile wireless. Al progettista del go-kart, Skylar January, sarebbe anche piaciuto spingersi oltre, tuttavia serviva un boost aggiuntiva e gli eventuali postbruciatori avrebbero invalidato la garanzia. Ne riflette lo spirito aggressivo e risoluto la livrea, di tonalità bicolore gialloblù e impreziosito da un numero, il 23. Un omaggio a Michael Jordan? Il fuoriclasse della pallacanestro era solito indossarla sul parquet, e diversi campioni di altri sport lo hanno scelto.
Il prezzo di vendita
Per arrivare alla produzione finale sono serviti 18 mesi in totale, frutto di un accurato studio riguardante il meccanismo dei motori a reazione, i coefficienti di resistenza aerodinamica e le piattaforme specifiche. Innanzitutto, January ha messo alla prova i propulsori a reazione su un ciclomotore, che erogava un miglio (1,6 km) per litro di carburante per aerei e giusto allora è passato al kart. Non si è, però, buttato da solo in questa assurda impresa, un affare di famiglia. Condividendo la passione insieme a padre e fratello, questi hanno completato in ulteriori sei mesi la costruzione. Senza lasciarsi dissuadere dalle difficoltà, hanno mirato al traguardo finale senza mai perderlo di vista. Il risultato finale raggiunto è il frutto degli sforzi congiunti.
Comprensivo di certificato, il telaio con il cambio e le due unità a reazione, poco usati, il fortunato acquirente riceverà in dote il gioiellino, a un caro prezzo: 15.000 dollari. È poi possibile integrare il ciclomotore nel pacchetto, sul quale il venditore si dice disponibile a contrattare. Accomunati dallo stesso “cuore pulsante” permettono di muoversi tra le affollate vie urbane velocissimi. Fuori di testa al punto giusto, hanno suscitato l’attenzione immediata sui social, in particolare su Facebook Marketplace, in cui è stata pubblicata l’offerta.