La stagione invernale può portare con sé parecchi problemi, anche nella circolazione su strada. Con le intemperie, tra cui le strade ghiacciate a causa delle basse temperature, il mezzo rischia di diventare difficile da controllare. Per farvi fronte, servono le “calzature” adatte, affinché il grip sia ottimale, specie nel caso dei camion. Oltreoceano sono state brevettate delle catene da neve rotanti, con il potenziale di cambiare volto alla guida su strade innevate.
Queste entrano in funzione mediante un semplice pulsante del posto di guida e il montaggio automatico in pochi secondi, senza imporre al guidatore di scendere dal veicolo. Le probabilità della loro adozione nella nostra penisola appaiono abbastanza scarse, ma la celebre espressione di matrice anglosassone “never say never” (“mai dire mai”) ben identifica il modus operandi nel settore dei trasporti.
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Come funzionano
Le catene da neve rotanti sono composte da una serie di cinghie metalliche, da fissare al mozzo della ruota. Non appena il sistema viene attivato, avvolgendole attorno allo pneumatico, un motore idraulico fa ruotare le cinghie, dotate di ramponi in metallo che garantiscono un’eccellente aderenza su neve e ghiaccio. Al momento, non sono ancora legali in Italia. Tuttavia, qualora i test su strada dovessero dare i risultati auspicati, la situazione potrebbe pure sbloccarsi in futuro. I timori delle autorità vertono sulla sicurezza, sempre l’aspetto più spinoso, da passare in rassegna con la massima attenzione.
Nello specifico, le catene da neve rotanti ideate negli States sono realizzate in acciaio, un materiale robusto e affidabile, ma con alcune criticità. La pesantezza costituisce una nota dolente, da risolvere con delle soluzioni avanzate, come la fibra di carbonio o l’alluminio. Più leggeri e resistenti, hanno un costo superiore rispetto all’acciaio, e infatti di solito vengono impiegati nei modelli premium o di vero e proprio lusso.
I limiti
Promuoverne la diffusione su vetture di medio o basso lignaggio appare una sfida complicata da portare a termine. A limitarne la produzione su larga scala ci “pensano” anche le difficoltà di lavorazione, giacché servono competenze e risorse specifiche. La resistenza all’usura in condizioni di stress elevato non è stata ancora testata a fondo nel contesto delle catene da neve rotanti. E sono necessari test e studi approfonditi per valutarne la durata nel tempo.
L’integrazione di sistemi di controllo intelligenti potrebbe permettere di adattarsi in automatico alle condizioni del terreno e alla velocità del veicolo. Ciò consentirebbe di metterlo in funzione soltanto laddove ve ne sia l’esigenza, in modo da ottimizzare i consumi e ridurre l’inevitabile processo di consumo del kit adottato sui veicoli commerciali.
Ne favorirebbe l’utilizzo pure l’allacciamento a tecniche di bordo, quali l’impianto di navigazione o di gestione della trazione per ricevere informazioni in tempo reale sullo stato delle strade e attivare il kit in automatico al bisogno. Infine, un’idea interessante è quella di svilupparne di tipo retrattile, da attivare e disattivare in base alle circostanze. I vantaggi sotto il piano della comodità sarebbero notevoli e molto importanti. Nonostante i punti critici, numerose aziende hanno, perciò, avviato dei progetti di ricerca e sviluppo.