Euro NCAP

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Claudio Braglia

Giornalista professionista automotive

Frequentava ancora la facoltà di ingegneria quando ha iniziato la sua carriera giornalistica a Motosprint e Autosprint. Successivamente sono arrivate InMoto, Auto, SuperWHEELS, Moto World e alVolante, alcune delle quali ha anche concepito e diretto. La sua passione? Guidare soprattutto in pista e realizzare le prove più complete supportate da rigorosi rilevamenti strumentali.

La missione dell’Euro NCAP è decisamente lodevole: offrire ai consumatori una valutazione oggettiva dei dispositivi di sicurezza che equipaggiano le vetture più diffuse commercializzate in Europa. Nato nel 1997, è un consorzio sostenuto sia da alcuni Governi europei, sia dalle associazioni di consumatori e di automobilisti di tutti i Paesi dell’Unione.

Acronimo di “European New Car Assesment Programme” (“Programma Europeo di Valutazione dei Nuovi Modelli di Automobili”, per la definizione dei parametri di sicurezza passiva delle vetture di nuova omologazione), ha un duplice obiettivo: aumentare la sensibilità delle Case verso le tematiche della sicurezza nella progettazione di nuovi veicoli, e fornire serie indicazioni agli automobilisti nell’acquisto di un’auto nuova.

Vetture acquistate in forma anonima

Per correttezza e imparzialità, le vetture da verificare vengono acquistate dall’Euro NCAP in anonimato e senza coinvolgere le Case costruttrici, alle quali vengono solo comunicati i cosiddetti VIN (Vehicle Identification Number, cioè i numeri di identificazione del veicolo) per ottenere conferma delle loro specifiche tecniche.

L’Euro NCAP sottopone a svariate prove i modelli più recenti e diffusi venduti in Europa (anche in relazione alla dotazione di accessori e ADAS), utilizzando dei sofisticati manichini equipaggiati con una miriade di sensori, posti a bordo dell’auto per registrare gli effetti degli impatti sul corpo umano.

Sulla base dei dati raccolti nei crash test, regolati da rigidissimi protocolli, vengono espresse valutazioni comprese fra una stella (che significa non avere superato la prova…) a cinque stelle (che esprimono il massimo della sicurezza).

Modalità dei crash-test

Del capitolato fanno parte le prove d’urto frontale (effettuate lanciando un’auto a 64 km/h contro un ostacolo rigido indeformabile) e quelle d’impatto laterale (con l’auto ferma colpita lateralmente da un “ariete” lanciato a 50 km/h), che danno modo di verificare i problemi causati a testa, fianco e anca.

Completano i test, la prova di impatto dell’auto montata su una pedana mobile lanciata a 29 km/h contro un palo fisso indeformabile (del diametro di 254 mm, cioè 10 pollici) posto in corrispondenza della testa del guidatore, la prova di tamponamento (ovviamente da dietro) per valutare la protezione dal “colpo di frusta” e, infine, quella di investimento di (finti) pedoni (adulto e bambino), da parte di una vettura lanciata a 40 km/h. Quest’ultima non influisce sull’omologazione dell’auto.

Criteri di valutazione

Per esprimere i danni subiti dai manichini ospitati all’interno dell’abitacolo, si utilizzano cinque livelli identificati da colori diversi: verde=buono, giallo=adeguato, arancione=marginale, marrone=rilevante e rosso=grave. In aggiunta, vengono effettuate valutazioni sulla sicurezza a bordo degli adulti, su quella dei bambini, sulla tutela dei pedoni in caso di malaugurato investimento e su quella dei dispositivi di sicurezza attiva presenti nel modello (avviso colpo di sonno, frenata automatica di emergenza, mantenimento della corsia, monitoraggio dell’angolo cieco ecc.)

Le ultime evoluzioni

I protocolli Euro NCAP vengono continuamente aggiornati, risultando sempre più severi e abbisognando quindi di tecnologie e infrastrutture tecnologicamente sempre più avanzate. Le novità nei test di valutazione dei veicoli, prevedono ora il cosiddetto “dual rating” (cioè due tipi di valutazione), con una analisi più approfondita e trasparente sia dei sistemi di sicurezza base montati in tutte le versioni, sia sulla sicurezza dell’auto equipaggiata con tutti i dispositivi opzionali.