Qualifica: Q1 – Q2 – Q3

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Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Da diciannove stagioni, dopo esperimenti vari ed eventuali, la Formula Uno ha trovato una formula che si adatta molto bene alla qualifica. La sessione è divisa in tre parti: Q1, Q2 e Q3.

Q1

La prima ha una durata complessiva di 18 minuti, nei i quali i piloti devono scendere in pista e registrare un tempo utile. Al termine della manche viene stilata la classifica e gli ultimi 4 piloti vengono eliminati, componendo la griglia di partenza della gara dal ventesimo al sedicesimo posto.

Q2

Dopo una breve pausa si passa alla seconda parte, la Q2. Anche in questo caso i piloti devono registrare un tempo che, al termine della manche di 15 minuti, definisce la griglia di partenza dalla quindicesima all’undicesima piazza, con altri sei piloti eliminati.

Q3

Nell’ultima parte della sessione classificatoria, la Q3, i piloti rimasti si giocano la pole position e, come in precedenza, a seconda dei riscontri cronometrici, viene definita la griglia dal primo al decimo posto. Ogni squadra ha a disposizione 20 set di pneumatici nell’arco di un fine settimana: 13 da asciutto e 7 da bagnato. Ciascuna tipologia di mescola, all’interno dell’assegnazione della Pirelli, viene scelta dai team in base alla strategia che intende utilizzare. Per questo possiamo notare differenze di mescole da asciutto o da bagnato, dove un team, su 20 set disponibili, può variare la tipologia a seconda delle esigenze.

La lungimiranza nell’utilizzo delle gomme durante le prove libere fa sì che in qualifica non manchino set nuovi da sfruttare nel momento topico della sessione, potendo beneficiare dell’extra grip di una gomma intonsa piuttosto che usata e, di riflesso, meno prestazionale.