BLIS: la tecnologia che può salvarvi la vita in auto

Per migliorare la visibilità a bordo delle vetture moderne i top brand hanno lanciato il sistema BLIS, risolvendo il problema degli angoli ciechi

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Davide Russo

Giornalista pubblicista

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 2 Ottobre 2024 08:57

I punti ciechi, noti anche come angoli morti di un’auto, sono aeree inaccessibili al campo visivo del conducente. Nonostante la presenza degli specchietti, il guidatore non può avere una visione globale dei lati dell’auto, in particolar modo per quanto concerne la zona posteriore e la visione dietro i pilastri ai lati del parabrezza. Più la vettura ha dimensioni elevate, più aumenta la difficoltà di gestione dei punti invisibili. Se nelle manovre il problema è risolto dalle telecamere, in movimento l’attenzione deve essere massima perché possono scaturire degli incidenti drammatici in autostrada o in percorsi dove la velocità risulta sostenuta.

Avrete notato come l’automobile che cerca di superarvi sparisce dal retrovisore interno e ricompare dopo qualche attimo in quello esterno. In caso di esecuzione del sorpasso, in quello stesso istante, il pericolo di una collisione è molto elevato. BLIS, acronimo di Blind Spot Information System, è il sistema per il rilevamento dei veicoli che sopraggiungono nelle zone laterali e posteriori. Il dispositivo di sicurezza è stato sviluppato dal brand Volvo, punto di riferimento mondiale in tema di sicurezza, per sopperire alla scarsa visibilità nelle situazioni di angoli morti.

Il funzionamento del sistema BLIS

La tecnologia gode di due telecamere poste sotto gli specchietti esterni che intercettano eventuali mezzi in avvicinamento all’interno dell’area monitorata. Il sistema funziona attraverso un avvisatore luminoso, collocato vicino allo specchio retrovisore centrale, che allerta il conducente quando un veicolo si sta avvicinando. Il BLIS si attiva a velocità superiori ai 10 km/h e rileva la presenza di vetture che procedono a velocità fino a 20 km/h in meno e 70 km/h in più rispetto al veicolo su cui è installato. Il dispositivo consente di rilevare auto e moto in avvicinamento sia di giorno che di notte ed è pensato per non attivarsi in caso di auto parcheggiate, guardrail, barriere fisse o lampioni.

BLIS, i primi modelli che hanno fatto la storia

Il Blind Spot Information System è stato concepito sul prototipo sperimentale Volvo Safety Concept Car (SCC) del 2001. L’impianto ha convinto ed è stato lanciato sulla berlina Volvo S80, per poi essere installato sull’intera gamma del brand svedese. Il BLIS è stato adottato anche dalla Ford nei suoi sistemi di sicurezza ADAS. E’ stato montato soltanto sulle vetture Ford con radar posteriori. Il dispositivo riconosce persone, mezzi e oggetti in procinto di passare dietro alla vettura, calcolandone posizione, distanza e direzione, e in caso di mancata reazione del conducente, la frenata automatica d’emergenza può evitare o ridurre il rischio di incidenti.

Il BLIS ha una importanza capitale quando il guidatore compie una manovra laterale per cambiare corsia. Il sistema riconosce subito un ostacolo laterale e nello specchietto si accende un led arancione, in corrispondenza del punto cieco, per evitare una collisione. Il Blind Spot Information System si serve della Rear Wide-View Camera, la telecamera posteriore che consente una visuale del retro dell’auto di 180°. Questa tecnologia Ford è battezzata Cross Traffic Alert with Braking, un supporto costante nelle delicate manovre di parcheggio. Il BLIS monitora un’area lunga 9,5 metri e larga 3 metri per consentire al guidatore di prendere la decisione più corretta in ogni situazione.