La battaglia contro l’inquinamento continua a colpire i veicoli diesel, con il mantenimento dei blocchi del traffico. La regolamentazione varia da una regione all’altra, riflettendo l’approccio disomogeneo delle amministrazioni locali verso le restrizioni ai veicoli diesel. Quest’anno, le novità riguardano l’intensificazione delle limitazioni, che colpiscono in modo particolare i veicoli più datati. I veicoli con omologazione Euro 0 fino a Euro 3 sono quelli più soggetti a divieti di circolazione, una misura che punta a ridurre le emissioni nocive in aree urbane densamente popolate.
La variabilità delle restrizioni, che dipende non solo dalla regione ma anche dalla classe di emissione del veicolo, rende fondamentale per i proprietari di auto diesel comprendere le regole applicabili nella propria area. Le amministrazioni locali stanno infatti adottando politiche sempre più rigide per combattere lo smog e migliorare la qualità dell’aria, incidendo sulla quotidianità dei conducenti di auto diesel.
Indice
Euro 3 diesel: quali limitazioni
Il blocco auto continua a essere una misura ambientale chiave in diverse città italiane che colpisce in particolare i veicoli più inquinanti. Le auto con omologazione Euro 3 diesel sono al centro di queste restrizioni, trovandosi ormai escluse dalla circolazione in molteplici aree urbane.
A Roma, ad esempio, il divieto per le diesel Euro 3 è in vigore da ottobre 2018, una misura adottata per ridurre l’inquinamento atmosferico. La stessa restrizione è stata applicata a Milano nello stesso periodo, con un divieto specifico per l’accesso in Area B. Anche Torino ha seguito questa direzione, vietando dal 2018 la circolazione delle auto diesel Euro 3 nella zona urbana centrale.
La classe ambientale Euro 3
Dal primo gennaio 1999, è entrata in vigore la normativa Euro 3. Questa legislazione ha imposto standard più rigidi per le emissioni di sostanze nocive quali ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), idrocarburi (HC) e particolato, segnando un passo nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Tutte le nuove auto immatricolate da quella data devono conformarsi a questi limiti per poter circolare.
Le auto che rispettano la normativa Euro 3 sono identificabili attraverso le indicazioni presenti nel libretto di circolazione, che certificano l’appartenenza del veicolo a questa categoria ambientale. I riferimenti normativi specifici sono le direttive comunitarie 98/69/CE, 98/77/CE modificata dalla 98/69/CE, 99/96/CE e successive revisioni e aggiornamenti fino alla direttiva 2003/76/CE fase A.
Euro 4 diesel: limiti alla circolazione
Le restrizioni previste per le auto diesel Euro 4, che avrebbero dovuto limitarne la circolazione a partire dallo scorso dicembre, sono state temporaneamente sospese. La decisione di posticipare il blocco auto per i modelli Euro 4 riflette un approccio cauto, permettendo ai proprietari un periodo di transizione più lungo prima dell’implementazione definitiva delle limitazioni.
La classe ambientale Euro 4
Dal primo gennaio 2006, il blocco delle auto più inquinanti ha raggiunto un nuovo stadio con l’entrata in vigore della normativa Euro 4 nell’Unione europea. Questo standard ha introdotto requisiti più stringenti per le emissioni dei veicoli, in linea con l’impegno crescente verso la riduzione dell’impatto ambientale dell’industria automobilistica.
Le auto conformi alla normativa Euro 4 devono aderire a specifici limiti di emissione, come dimostrato da una serie di direttive comunitarie che attestano la loro conformità:
- direttiva 98/69/CE B;
- direttiva 98/77/CE modificata dalla 98/69/CE B;
- direttiva 1999/96 CE B;
- direttiva 1999/102 CE B riferita alla 98/69/CE B;
- direttiva 2001/1 CE;
- direttiva 2001/100 CE B;
- direttiva 2002/80 CE B;
- direttiva 2003/76 CE B;
- direttiva 2005/55/CE B1;
- direttiva 2006/51/CE modificata dalla 2005/55/CE B1;
- direttiva 2006/96/CE-B.
Euro 5 diesel e blocco delle auto
A partire dal primo settembre 2009, le normative sulle emissioni hanno introdotto la categoria Euro 5, che ha stabilito standard più severi per i veicoli nuovi. Per le auto diesel appartenenti a questa categoria, è previsto il blocco alla circolazione dell’auto nelle principali città italiane, che entrerà in vigore dal primo ottobre 2025, salvo future revisioni di questa disposizione.
Questo provvedimento riflette il tentativo da parte delle autorità urbane di ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria, limitando la circolazione delle auto più inquinanti nei centri urbani densamente popolati.
La classe ambientale Euro 5
Dal settembre 2009, il panorama delle regolamentazioni ambientali per i veicoli ha visto una svolta con l’introduzione dello standard Euro 5a che ha innalzato i requisiti per le emissioni dei nuovi modelli di auto lanciati sul mercato, segnando un passo in avanti nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Da gennaio 2011, anche i modelli di auto già in circolazione sono stati obbligati ad adeguarsi a questi nuovi standard.
Con l’avvento dello standard Euro 5b nel 2012, il livello di rigore nei confronti delle emissioni è stato ancora elevato. Questo aggiornamento ha portato con sé una serie di disposizioni specifiche che comprendono le seguenti direttive e regolamenti:
- direttiva 1999/96/CE Righe B2 e C;
- direttiva 2001/27/CE riferita alla 1999/96/CE;
- direttiva 2005/78/CE riferita alla 2005/55/CE;
- direttiva 2006/51/CE e 2006/81/CE riferite alla 2005/55/CE;
- direttiva 2008/74/CE riferita alla 2005/55/CE;
- regolamento 715/2007 e 692/2008 per gli standard Euro 5a, Euro 5b ed Euro 5 con dispositivi antiparticolato.
Euro 6 diesel: le norme aggiornate sulla circolazione
A partire dal primo settembre 2015, le auto immatricolate sotto la normativa Euro 6 hanno segnato un passo in avanti nella riduzione delle emissioni veicolari. Anche queste vetture non saranno però esentate dai futuri blocchi auto che mirano a limitare l’accesso ai centri urbani per combattere l’inquinamento. In città come Milano, ad esempio, è previsto un divieto d’ingresso in Area B a partire dal primo ottobre 2024 per tutte le vetture Euro 6 acquistate dopo il 31 dicembre 2018.
La classe Euro 6
La normativa Euro 6, implementata dal primo settembre 2014 per i nuovi veicoli e dal primo gennaio 2015 per i modelli già in circolazione, è un caposaldo nella regolamentazione delle emissioni automobilistiche all’interno dell’Unione europea. Questa normativa si articola in diverse fasi: Euro 6a, Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp e Euro 6d, ognuna delle quali corrisponde a regolamenti europei volti a garantire un impatto ambientale sempre più ridotto dei nuovi veicoli.
Le varie fasi della normativa Euro 6 sono regolate da una serie di regolamenti che hanno incrementato progressivamente la severità dei limiti di emissione:
- i regolamenti 715/2007 e 692/2008, che comprendono disposizioni per l’adozione del dispositivo antiparticolato, sono applicabili sia per Euro 6a che per Euro 6b;
- dettagli ulteriori per Euro 6a e Euro 6b sono definiti nei regolamenti 136/2014, 143/2013, 195/2013, 630/2012, e 459/2012, che precisano gli standard e le metodologie di test;
- per le revisioni più recenti e rigorose, Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp e Euro 6d, i regolamenti 2016/427 e 2016/646 delineano requisiti stringenti;
- il regolamento 2018/1832 specifica le norme per Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d Temp Evap e/o Isc, e Euro 6d, mentre il 2018/985 copre le fasi IV e V.