Bollo auto non pagato: chi non deve più versarlo

Continuano a rimanere in vigore per i 12 mesi di quest'anno sia la rottamazione quater e sia la sanatoria per i bolli auto non pagati fino a 1.000 euro

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 5 Dicembre 2022 10:35Aggiornato: 1 Giugno 2024 12:02

Continuano a rimanere in vigore e applicabili le novità in materia di bollo auto approvato con la legge di Bilancio dello scorso anno. Più esattamente è previsto lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro affidati agli agenti di riscossione tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Questo significa che i bolli arretrati, fino a un importo di 1.000 euro e per cui sono in corso provvedimenti di riscossione, sono automaticamente cancellati. E non è l’unica novità presente nel testo di legge.

In vigore la sanatoria del bollo auto

Secondo quanto disposto dall’articolo 46 della Legge di Bilancio, sono automaticamente annullati, a partire dal 31 gennaio 2023, tutti i debiti di importo residuo fino a 1.000 euro “risultati dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.

Una vera e propria sanatoria delle cartelle esattoriali che coinvolge anche gli automobilisti: i bolli non pagati tra il 2000 e il 2015 – qualora l’importo totale del debito non superi i 1.000 euro – sono automaticamente sanati e le rispettive cartelle stralciate. Chi ha contratto un simile debito col Fisco, quindi, non è tenuto a versare nulla.

Diversa è la questione se il valore delle cartelle supera il limite dei 1.000 euro: in quel caso, quale che sia la natura del debito, scatta la rottamazione. Si potrà cioè pagare quanto dovuto a condizioni agevolate, usufruendo della rateizzazione delle cartelle fino a 5 anni e di definizioni agevolate su interessi e sanzioni.

A prescindere dall’entità della pendenza da chiudere, è possibile aderire alla nuova sanatoria anche nel caso in cui si sia già usufruito di una delle precedenti misure di stralcio o rottamazione. Chi, per esempio, ha sanato i bolli non pagati con la Rottamazione-ter (decreto legge n. 119/2018) e si è poi trovato a contrarre nuovi debiti col Fisco, può avere accesso alla Rottamazione quater, e con ciò stralciare o rottamare le nuove cartelle emesse a suo carico.

Rottamazione quater e bollo auto: come funziona

Quella prevista dalla nuova Legge di Bilancio è la quarta rottamazione delle cartelle esattoriali, appunto una Rottamazione quater: la prima era stata introdotta nel decreto legge 193 del 2016. Sono seguite poi le Rottamazioni bis e ter, rispettivamente nel 2017 e nel 2018.

Secondo quanto previsto dalla Rottamazione quater, è possibile rateizzare il pagamento di tutti i debiti risultanti “dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022”. I bolli non pagati tra il 2016 e il 2022 possono essere rateizzati fino a 5 anni, usufruendo di uno sconto su sanzioni e interessi. Si può scegliere anche di pagare in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023.

La rateizzazione dei bolli, che va richiesta all’Agenzia delle entrate, può arrivare a un massimo di 18 rate, da pagare con una cadenza prestabilita: la seconda rata del 2023 andava estinta entro il 30 novembre, mentre dal 2024 è previsto il pagamento di una rata ogni tre mesi. Le rate della Rottamazione quater vanno quindi versate, dal 2024 fino a estinzione del carico, entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno.

Ci sono importanti novità anche per le auto in fermo amministrativo: se è vero che per sbloccare il veicolo, e cioè tornarne in pieni possesso, è necessario estinguere il debito per intero, la Rottamazione quater prevede che dopo il pagamento della prima rata si possa sospendere il fermo. Si potrà quindi tornare a guidare l’auto sanzionata, anche se sarà possibile venderla o rottamarla soltanto al pagamento dell’ultima rata.