Se conformi alla normativa europea, le calze da neve sono equiparabili alle catene da neve. Vale la pena ricordare l’aspetto legislativo poiché l’iter che ha condotto alla loro ufficializzazione è stato piuttosto complesso e caratterizzato da incertezze, questioni normative, circolari e decreti.
Il riconoscimento ufficiale è stato formalizzato con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti datato 23 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 marzo dello stesso anno. Seguiamo allora il percorso che ha portato all’omologazione delle calze da neve per poi capire quali sono quelle conformi alla normativa ed esaminarne il funzionamento.
Indice
Calze da neve: da sempre molta confusione
Il percorso che ha portato all’ufficializzazione dell’uso delle calze da neve in Italia è stato inaugurato dal Ministero dell’Interno che ha concesso l’autorizzazione per l’utilizzo di quelle omologate. Lo stesso Viminale richiamava una circolare precedente che forniva disposizioni sulla necessità di evitare “atteggiamenti operativi suscettibili di contestazione nei confronti degli utilizzatori di dispositivi supplementari di aderenza per gli pneumatici in tessuto, comunemente noti come calze da neve”.
La precauzione si era resa necessaria in seguito a un contenzioso aperto da un produttore, poi risolto dal Consiglio di Stato, che ha accettato la posizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mettendo nero su bianco che le calze da neve non erano conformi alla normativa nazionale e quindi non utilizzabili. A livello europeo si era poi assistito a un cambiamento di rotta con l’introduzione della norma UNI EN 16662-1:2020 che ha aperto la strada alla certificazione di dispositivi supplementari di aderenza non metallici, comprese le calze da neve.
La valutazione di conformità va effettuata da un organismo di certificazione accreditato, attestata dall’apposizione della marcatura da parte del costruttore. Quest’ultimo è tenuto a garantire che i prodotti immessi sul mercato rispettino i requisiti e le norme previsti.
Precauzioni e consigli sull’uso
La velocità massima consentita con l’impiego di dispositivi supplementari di aderenza, come le calze da neve, è limitata a 50 chilometri orari. Nel caso in cui la strada non sia completamente coperta di neve, le calze devono essere rimosse per evitare rapida usura e deformazione, compromettendo l’efficacia sulla strada. In particolare sarebbe preferibile rimuoverle prima di percorrere lunghi tunnel o gallerie così come è strategico pianificare il percorso in anticipo e utilizzare le calze da neve solo quando necessario.
C’è chi consiglia di avere a bordo anche le catene da neve in situazioni di emergenza. In sintesi, le calze da neve possono essere impiegate su distanze moderate purché il percorso non presenti condizioni estreme e prolungate. Tra i vantaggi da segnalare ci sono la facilità di stivaggio nel bagagliaio e un’esperienza di guida ottimizzata, priva di vibrazioni e senza l’aggiunta di un grande peso.
Le calze da neve sono adatte anche per guidatori di auto sportive con pneumatici di grandi dimensioni e profilo ribassato, dove l’applicazione di catene tra la ruota e il parafango potrebbe risultare complessa. Infine, ricordiamo che un uso improprio delle calze da neve può comportare sanzioni.
Come scegliere le calze da neve senza fare errori
Solo le calze da neve conformi alla normativa UNI EN 16662-1:2020 sono una scelta riconosciuta per garantire stare alla larga da sorprese sia in termini di sicurezza sia di sanzioni.
Quando usarle
Nonostante l’approvazione ministeriale, le calze da neve non sono un’alternativa affidabile degli pneumatici invernali in termini di sicurezza e prestazioni. Le calze rappresentano piuttosto una soluzione provvisoria per affrontare nevicate improvvise e per percorrere brevi tratti su strade innevate. Non possono assicurare maneggevolezza, aderenza e durata come gli pneumatici invernali, specialmente in condizioni di nevicate intense e presenza di ghiaccio sulla carreggiata.
In queste situazioni, le catene da neve tradizionali sono la soluzione ottimale. Le calze da neve devono essere correttamente montate per migliorare la tenuta su strada e l’aderenza sia sull’asse longitudinale – in frenata e in salita – che sull’asse laterale – in curva -, evitando slittamenti durante l’utilizzo. Le dimensioni dell’ingombro aggiuntivo della calza sullo pneumatico devono rispettare i limiti di 20 mm sul lato interno, 20 mm sul battistrada della gomma e 25 mm sul lato esterno, limitato alla zona della gomma.
Al momento dell’acquisto occorre verificare che l’imballaggio riporti in modo chiaro e permanente, nella lingua ufficiale del Paese, informazioni su chi ha introdotto il dispositivo nel mercato dell’Unione europea, il numero della norma, la tipologia di prodotto indicata nel certificato di conformità, il numero del certificato e l’ente accreditato che ha rilasciato il certificato. Fino al 31 dicembre 2024 sono ammesse all’acquisto le calze da neve conformi ai requisiti stabiliti dal decreto ministeriale del 2011, in allineamento alla norma UNI-11313.
Montaggio
Per montare correttamente le calze da neve occorre posizionarle nella zona superiore della gomma e avanzare l’auto in modo da fissarle anche nella parte posteriore della gomma. Quindi bisogna verificare la correttezza dell’esecuzione della procedura arrestando il veicolo dopo aver percorso circa 100 metri a bassa velocità.
Quali sono i prezzi
Altro tema dibattuto sulle calze da neve è quello dei costi. Non c’è naturalmente un prezzo fisso, ma possiamo comunque dare una indicazione massima in quanto sul mercato sono disponibili diverse varianti. La media, considerando sia il prezzo minimo sia il prezzo massimo, oscilla tra 40 e 90 euro.
Il confronto con gli altri Paesi
Negli altri Paesi europei o extraeuropei, l’installazione di calze da neve è vincolata all’uso di dispositivi omologati che rispettano i requisiti stabiliti dalle normative vigenti. In Francia, l’utilizzo delle calze da neve è autorizzato dal 2012, anno coincidente con il loro riconoscimento ufficiale anche nella Repubblica Ceca. In Spagna, l’autorizzazione per le calze da neve è in vigore da oltre 10 anni, mentre in Svizzera è stata consentita a partire dalla fine del 2020.
In Germania, le calze da neve hanno ottenuto l’equiparazione alle tradizionali catene da neve. Al di fuori dei confini europei, Stati Uniti e Canada accettano l’uso delle calze da neve, mentre nel lontano Oriente, Cina, Giappone e Corea del Sud le hanno ufficialmente riconosciute. La normativa vigente in alcuni Paesi balcanici e dell’Europa orientale, come Albania, Croazia, Ungheria, Romania e Polonia, presenta una certa complessità interpretativa.