La leggenda di Giacomo Agostini ha inizio con un equivoco. Suo padre immaginava per lui un impiego da ragioniere. Per questo motivo, quando Giacomo dice di voler diventare un pilota, si consiglia con il notaio di famiglia. Il quale, confondendo motociclismo con ciclismo, si mostra favorevole, in quanto lo sport poteva giovare al ragazzo. Così è cominciata la carriera di ”Ago”, il campione che ha fatto la storia del motociclismo italiano.
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Gli esordi con la Settebello
Classe 1942, nativo di Lovere, Giacomo Agostini mostra fin da giovanissimo la sua passione per le due ruote, gareggiando clandestinamente in sella alla ”Aquilotto” di famiglia. Compiuti i diciott’anni, ottiene finalmente dal padre la moto con cui avrebbe iniziato a gareggiare da privato: la Morini 175 ”Settebello”. La prima gara ufficiale è la salita Trento-Bondone nel 1961, in cui si classifica secondo.
Dalla Morini alla MV
Nel 1962, dopo aver ottenuto il primo posto nella Bologna-San Luca, Giacomo viene ingaggiato dalla Morini. Nel 1963 vince tutte le gare della stagione con la ”Settebello Aste Corte”, per passare poi alla classe 250. Ormai diventato un mito, nel 1965 lascia la Morini per la MV Agusta e comincia a gareggiare nelle classi 350 e 500.
Dalla Yamaha al ritiro
Dopo un sodalizio durato 9 anni con la MV Agusta, nel 1974, Agostini decide di cambiare di nuovo: passa così alla Yamaha, famosa per il suo motore a due tempi, e ottiene a Daytona una vittoria sbalorditiva. L’anno successivo, sconfiggendo Phil Read nella classe 500, conquista il 15° e ultimo titolo della sua carriera, all’età di 33 anni.
Tutti i successi in pillole
Giacomo “Ago” Agostini ha vinto in totale 15 titoli mondiali (7 in 350 e 8 in 500), 122 Gran Premi (54 in 350 e 68 in 500) ed è stato 18 volte campione italiano. Nel 1968, nel 1969 e nel 1970 ha vinto tutte le gare mondiali delle classi 500 e 350 a cui ha partecipato. È inoltre l’unico pilota italiano ad aver vinto la 200 miglia di Daytona e ad aver conquistato 10 vittorie al Tourist Trophy.