Anche le minicar, tecnicamente identificati nel Codice della Strada come quadricicli leggeri (L6e) e quadricicli non leggeri (L7e), sono soggetti a limiti di velocità. I vincoli non dipendono dalle aspirazioni prestazionali del produttore, ma dalle regole europee recepite dallo Stato per garantire un uso compatibile con i requisiti tecnici e costruttivi dei veicoli. La classificazione tra quadricicli di tipo leggero e pesante comporta differenze sia nella velocità massima consentita sia nei requisiti di guida.
Negli ultimi anni, l’utilizzo delle minicar tra i più giovani, in particolare studenti tra i 14 e i 18 anni, è aumentato per via della possibilità di ottenere il permesso di guida AM a 14 anni e per la percezione di una maggiore sicurezza rispetto agli scooter.
Indice
Limiti velocità differenti per quadricicli leggeri e pesanti
I modelli appartenenti alla categoria L6e, i quadricicli leggeri, non possono superare i 45 km/h, limite imposto per legge e meccanicamente controllato dalla centralina del mezzo. I costruttori sono tenuti a garantire che i veicoli non eccedano questo soglie.
I mezzi che rientrano nella categoria L7e, conosciuti come quadricicli pesanti (o non leggeri), possono raggiungere una velocità massima di 80 km/h, ma solo se guidati da possessori della patente B1 o B, con almeno 16 anni di età. sono più robusti, dotati di motori fino a 15 kW e strutture di sicurezza più evolute. L’uso su strada è subordinato a condizioni tecniche che ne garantiscono la compatibilità.
Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sui quadricicli leggeri anche nei pressi delle scuole e delle aree urbane. L’utilizzo di telelaser e radar mobili ha reso più semplice individuare chi supera la velocità consentita. Una volta fermato, il conducente viene sottoposto a una verifica della centralina e delle modifiche meccaniche, con sanzioni in caso di alterazioni.
Nessuna minicar in autostrada o extraurbana principale
Nonostante il limite di 45 o 80 km/h, le minicar non possono circolare su autostrade, tangenziali o strade extraurbane principali. Le normative vietano il loro utilizzo in contesti in cui il traffico scorre a velocità più elevate. La destinazione urbana è imposta anche dal Codice della Strada che considera questi mezzi inadatti a sostenere velocità e condizioni di traffico tipiche di arterie di scorrimento.
Chi modifica la centralina per superare il limite di 45 km/h o 80 km/h, si espone a sanzioni: il veicolo può essere confiscato, la patente sospesa e l’assicurazione annullata in caso di incidente. L’intervento non autorizzato comporta inoltre il rischio di pagare anche multe fino a 1.734 euro.
Le compagnie assicurative considerano le modifiche ai limiti di velocità una violazione contrattuale. Se una minicar viene alterata per superare la soglia legale ed è poi coinvolta in un incidente, l’assicurazione può rifiutarsi di risarcire i danni, sia a cose che a persone. In casi estremi, può anche rivalersi sul proprietario per i danni causati a terzi.
Differenze tra minicar omologate e veicoli modificati
Una minicar omologata rispetta i criteri tecnici previsti dal regolamento europeo 168 del 2013, mentre un veicolo modificato per superare i limiti legali perde lo status di quadriciclo leggero e diventa a tutti gli effetti un mezzo irregolare. Le conseguenze non sono affatto trascurabili: può essere vietata la circolazione, ritirata la targa e sospeso il certificato assicurativo.
La classificazione dei quadricicli
I quadricicli sono veicoli a quattro ruote differenti dalle autovetture e dagli autocarri. Come abbiamo accennato, il Codice della Strada italiano distingue due tipologie: i quadricicli leggeri, inseriti nella categoria internazionale L6e, e i quadricicli non leggeri, appartenenti alla categoria L7e.
I quadricicli leggeri (L6e) sono caratterizzati da una massa a vuoto che non supera i 350 kg, escludendo il peso delle batterie nel caso dei veicoli elettrici. La loro velocità massima è limitata a 45 km/h e la cilindrata non può superare i 50 cm³ per i motori ad accensione comandata. In alternativa, per gli altri motori a combustione interna e per quelli elettrici, la potenza massima netta o nominale continua deve essere pari o inferiore a 4 kW. In termini normativi, questi veicoli sono assimilati ai ciclomotori e possono essere guidati da chi è in possesso della patente AM, conseguibile dai 14 anni in su, oppure da chi possiede una patente di categoria superiore.
I quadricicli non leggeri (L7e) sono invece definiti come quei veicoli che superano i limiti previsti per la categoria L6e. Devono avere una massa a vuoto non superiore a 400 kg, che diventa 550 kg se destinati al trasporto di merci, sempre escludendo il peso delle batterie nei veicoli elettrici. La potenza massima netta del motore non deve superare i 15 kW. Per condurre un quadriciclo di questa categoria è richiesta almeno la patente B1, conseguibile dal sedicesimo anno di età, oppure una patente di categoria superiore.
La classificazione europea aggiornata ha introdotto ulteriori suddivisioni in sottocategorie per descrivere in maniera più precisa le caratteristiche dei quadricicli. Le norme che regolano l’omologazione di questi veicoli prevedono che la categoria di appartenenza sia indicata nella sezione J della carta di circolazione.
Per quanto riguarda la categoria L6e, questa racchiude tutti i quadricicli leggeri dotati di quattro ruote, di un propulsore, con velocità massima non superiore a 45 km/h e massa in ordine di marcia che non supera i 425 kg. La cilindrata può arrivare fino a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata o fino a 500 cm³ per quelli a combustione interna ad accensione spontanea. Questi veicoli sono omologati per massimo due posti, compreso quello del conducente.
In base alle caratteristiche, la categoria L6e si suddivide in due sottocategorie: L6e-A, che comprende i quad leggeri da strada con caratteristiche strutturali distinte da quelli con abitacolo chiuso e con potenza massima fino a 4 kW, e L6e-B, che comprende i quadricicli con abitacolo chiuso accessibile da non più di tre lati, con potenza fino a 6 kW. Quest’ultima sottocategoria si suddivide in L6e-BP, destinata al trasporto di passeggeri, e L6e-BU, riservata al trasporto di merci.
I quadricicli pesanti della categoria L7e devono avere anch’essi quattro ruote e un propulsore, ma possono raggiungere una massa in ordine di marcia fino a 450 kg per il trasporto di persone e 600 kg per il trasporto di merci. Anche questa categoria si articola in sottocategorie. La L7e-A identifica i quad da strada progettati per il solo trasporto di passeggeri, con al massimo due posti e potenza fino a 15 kW. La L7e-B riguarda invece i quad fuoristrada, con luce da terra superiore a 180 mm, che si suddividono in L7e-B1, cioè i quad con manubrio e sella, due posti al massimo e velocità non superiore a 90 km/h, e L7e-B2, ovvero i buggy dotati di sedili affiancati, con massimo tre posti e potenza fino a 15 kW.
Esiste infine la sottocategoria L7e-C, che comprende i quadricicli pesanti con abitacolo chiuso accessibile al massimo da tre lati, velocità massima di 90 km/h e potenza non superiore a 15 kW. Anche in questo caso si distinguono due sotto-sottocategorie: L7e-CP, riservata al trasporto di passeggeri con un massimo di quattro posti, e L7e-CU, destinata al trasporto di beni, con piano di carico orizzontale e capacità minima di 600 dm³, prevedendo al massimo due sedili.