Differenze tra pneumatici invernali ed estivi: cosa c’è da sapere

Gli pneumatici invernali e quelli estivi presentano ciascuno delle specifiche peculiarità, che permettono di distinguerli tra di loro: passiamoli in esame

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 14 Giugno 2024 10:08

Immagina di trovarti al volante. La neve cade fitta e un manto bianco scivoloso copre le strade. I fari della tua auto illuminano un incrocio e, proprio mentre sei in procinto di frenare, ti accorgi che gli pneumatici invernali non rispondono appieno. Ti tremano le gambe alla sola idea, vero? E come biasimarti. In effetti, un errore del genere rischia di ritorcersi contro con le peggiori conseguenze.

Prestare attenzione su questi aspetti è essenziale, anche se talvolta capita di metterli in secondo piano. O, meglio, capita ai principianti, perché un esperto è ben conscio della grande influenza sulle prestazioni. Al di là della qualità del veicolo guidato, incidono, infatti, diversi altri fattori, riguardanti pure l’attenzione del conducente. Partire allo sbaraglio, salvo poi pentirsene, è un grave errore, giacché significa porre a repentaglio l’incolumità personale e quella degli altri utenti della strada.

Purtroppo, lo scenario appena descritto è fin troppo comune nel caso di parecchi conducenti incoscienti. Si lasciano condizionare dalla superficialità, ma abbiamo una “notizia” da darti: accorgersene più tardi, a danno ormai fatto, è inutile. Il grosso passo falso commesso consiste nella scarsa attenzione prestata alle “calzature”. Detto altrimenti, invece di adottare il giusto kit in base alla stagione pensano a tenerne uno 365 giorni l’anno, benché non siano degli All Season.

Il legislatore italiano è categorico in tal senso, disponendo l’obbligo di cambiare due volte l’anno: il 15 aprile e il 15 ottobre, con una proroga di un mese per entrambi. Tuttavia, nemmeno nella (altamente remota) possibilità in cui il normatore allenti i vincoli, non bisognerebbe sottovalutare la portata della decisione. Ora ti verrà naturale chiederti in che modo riconoscere gli pneumatici invernali. Prosegui con la lettura: ti forniremo una panoramica dettagliata in merito, affinché tu capisca l’importanza di osservare le regole.

Simboli sul fianco dello pneumatico

Al fine di favorire la distinzione, le Case produttrici hanno dei precisi requisiti da rispettare nel mercato europeo. La dicitura M+S (Mud+Snow) è tassativa sia sulle gomme invernali sia sulle quattro stagioni. Indica la facoltà di usufruirne sia su fango che su neve. Detto ciò, è giusto una parte degli oneri facenti capo alle aziende. Il simbolo del fiocco di neve/3PMSF (Three Peak Mountain Snow Flake) è presente soltanto sui kit in grado di superare rigidi test prestazionali. Esso è raffigurato da un fiocco di neve all’interno di una montagna stilizzata e segnala l’omologazione a prove rigorose.

Denota idoneità alla circolazione sulla neve e, in generale, nel periodo invernale in termini di aderenza e frenata. Sempre sul fianco le case riportano anche altre informazioni importanti, tipo la data di produzione, costituito da un codice a quattro cifre, riferito alla settimana e all’anno. Dunque, se c’è scritto “0322” sono stati realizzati nella terza settimana del 2022. Inoltre, è riportato l’indice di carico, cioè del peso massimo sostenibile a pieno gonfiaggio, e il codice di velocità, ovvero la velocità massima per la quale è stato omologato. Infine, certe compagnie aggiungono la pressione consigliata per ottenere il massimo delle performance a livello di comfort, guida, durata e sicurezza.

Battistrada

I pneumatici invernali hanno un battistrada con tasselli più grandi e numerosi rispetto a quelli estivi. Tali tasselli presentano pure delle lamelle, vale a dire delle piccole fessure che incrementano la superficie di contatto con la neve e migliorano la trazione. Al contrario, gli estivi hanno scanalature larghe e parallele, preposte a favorire il drenaggio dell’acqua e ottimizzare il comfort acustico.

Profondità

La profondità è un ulteriore aspetto importante da considerare, maggiore in caso di set invernale. Il disegno è poi più aggressivo, così da spingere via la neve e il fango, a beneficio della trazione. I modelli di elevata fattura aggiungono delle tecnologie avanzate, quali, ad esempio, le lamelle auto-bloccanti, preziose su sentieri scivolosi. Le tipologie estive possono, invece, avere delle scanalature circonferenziali per resistere all’aquaplaning.

Comportamento su strada

Le differenze vanno ben al di là della semplice teoria. Se la tua vettura monta pneumatici invernali, ne riscontrerai l’efficacia in frenata e in trazione sulle strade ghiacciate. Riescono poi a contrastare il fenomeno di aquaplaning, poiché evacuano con efficacia l’acqua dal battistrada e, quindi, prevengono la formazione di un film d’acqua tra la gomma e la strada. La tipologia estiva assicura una brillante aderenza con l’asciutto, il che migliora la maneggevolezza e la stabilità del mezzo. Non meno rilevante, è pensata allo scopo di resistere al calore e di fornire un comfort di guida superiore in condizioni di caldo.

Composizione del materiale

Riconoscere gli pneumatici invernali è possibile pure in base al materiale. Sono fatti di un composto di gomma che rimane morbido e flessibile a basse temperature, in maniera da conservare la trazione su soglie soddisfacenti. La controparte estiva è sì fabbricata in un composto di gomma, ma studiata per sopportare il caldo, senza scendere a compromessi in durabilità e trazione. Dà il meglio di sé su percorsi asciutti o bagnati a temperature maggiori.

Rumore e comfort di guida

Il battistrada e la composizione del materiale degli pneumatici invernali possono causare un po’ più di rumore su strade asciutte. Inoltre, tendono a garantire un comfort inferiore, in quanto progettati per il gelo.

Durata

La mescola degli pneumatici invernali è pensata per rimanere elastica a basse temperature, in favore di un migliore grip su neve e ghiaccio. Tuttavia, il composto li rende più suscettibili all’usura se impiegati su superfici asciutte e calde. Infatti, in quest’ultima circostanza tendono a surriscaldarsi e, pertanto, il deterioramento accelera. Sotto il peso del veicolo e durante il rotolamento, l’usura del battistrada diventa più rapida.

In media, la durata si aggira tra i 20.000 e i 40.000 km, in relazioni alle modalità di utilizzo e dello stile al volante.Qualora vengano adoperati perlopiù in climi non invernali, la longevità tende a diminuire in misure drastica. Le stime sono, ovviamente, generiche, e un margine in eccesso o in difetto va sempre tenuto. Tra i fattori determinanti vi è, d’altronde, la qualità stessa del modello selezionato. Lasciarsi prendere solo dalla smania di risparmiare può essere controproducente: per una scelta consapevole è preferibile consultare i giudizi delle associazioni di categoria specializzate.