Classe di merito, come mantenerla dopo un incidente

Strategie per mantenere inalterata la classe di merito dell'assicurazione auto dopo un incidente stradale: quali opzioni funzionano e quali bisogna evitare

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 14 Giugno 2024 14:06

Il sistema bonus malus è un meccanismo utilizzato nel settore delle assicurazioni auto, direttamente collegato alla classe di merito degli automobilisti. La classe di merito è l’indice che valuta il comportamento alla guida di ciascun assicurato. Per gli automobilisti che stipulano una polizza per la prima volta, la partenza è in genere dalla quattordicesima classe, considerata la base.

Con il trascorrere degli anni, un guidatore che evita incidenti e non causa danni a cose o persone può progredire verso classi superiori, beneficiando di premi assicurativi più vantaggiosi. Questo avanzamento riflette un approccio alla guida considerato virtuoso e prudente, premiato con un Bonus nel calcolo del premio assicurativo. Al contrario, coloro che causano incidenti e danni subiscono una retrocessione di classe, un fenomeno noto come malus, che porta all’aumento del costo del premio assicurativo.

Questo sistema di valutazione intende incentivare comportamenti di guida sicuri e penalizzare le condotte rischiose, stabilendo una correlazione diretta tra il merito del guidatore e il costo dell’assicurazione. I conducenti che mantengono una condotta impeccabile alla guida sono ricompensati con tariffe più basse, mentre quelli che si trovano coinvolti in sinistri vedono incrementare i loro costi assicurativi.

Come funziona la classe di merito

Il sistema della classe di merito è progettato per influenzare il costo delle polizze Rc auto, obbligatorie per circolare, premiando gli automobilisti prudenti e penalizzando i conducenti che trasgrediscono le norme del Codice della strada.

La classe di merito funziona attraverso un meccanismo dinamico di bonus malus, dove comportamenti di guida responsabili possono portare a una riduzione del premio assicurativo. Al contrario, uno stile di guida ritenuto pericoloso o la causa frequente di incidenti può portare a una penalizzazione, incrementando il costo dell’assicurazione. Gli automobilisti possono verificare la propria classe di merito attraverso l’attestato di rischio, documento che dettaglia la storia assicurativa del conducente e è riconosciuto da tutte le compagnie.

Il sistema prevede 18 classi di merito, con la classe 1 rappresentante il livello più alto, associato al premio più basso, e la classe 18 il livello più basso, con il premio più alto. La mobilità tra le classi è annuale: causare un incidente può portare a retrocedere di due classi, mentre un anno senza sinistri può significare un avanzamento verso classi superiori. Ad esempio, un automobilista nella classe 1 che causa due sinistri in un anno potrebbe ritrovarsi in classe 6.

I nuovi assicurati, inclusi i neopatentati, tipicamente iniziano dalla classe 14, a meno che non beneficino di politiche specifiche come la legge Bersani o la Rc familiare, che possono permettere di ereditare una classe di merito più favorevole. Alcune compagnie offrono inoltre tariffe agevolate o classi interne differenziate per attrarre nuovi clienti o premiare determinati profili di rischio.

Modalità di calcolo della classe di merito

La classe di merito è registrata sull’attestato di rischio e varia da 1 a 18. Questo valore è direttamente influenzato dalla frequenza degli incidenti causati dall’automobilista negli ultimi cinque anni, rivestendo un ruolo decisivo nella determinazione del premio assicurativo.

La dinamica di aggiornamento della classe di merito è annuale: chi non ha causato sinistri nel corso dell’anno può aspettarsi un miglioramento della propria classe di una posizione, mentre chi ha causato uno o più sinistri subisce una retrocessione. La revisione della classe di merito avviene sistematicamente due mesi prima della scadenza del contratto, influenzando così il calcolo del premio per i dodici mesi successivi.

La classe di merito è assegnata al proprietario del veicolo e non necessariamente al contraente della polizza Rc auto, che può essere un individuo diverso. Ad esempio, se un veicolo appartiene a un genitore ma è utilizzato principalmente da un figlio, la classe di merito sarà comunque attribuita al genitore, anche se il figlio è il contraente della polizza.

Classe di merito, come fare a mantenerla

Ci sono alcune circostanze in cui è possibile conservare la classe di merito, garantendo così continuità nel calcolo del premio assicurativo anche in caso di cambiamenti come la vendita, il furto, la demolizione del veicolo, la cessazione definitiva della circolazione o l’esportazione all’estero. In questi casi, gli automobilisti hanno l’opzione di trasferire la classe di merito a un nuovo veicolo della stessa categoria, purché rimanga a nome della stessa persona.

La classe di merito può essere conservata per un periodo massimo di cinque anni in situazioni dove non c’è rinnovo del contratto a causa dell’inutilizzo del veicolo, o quando un contratto sospeso non viene riattivato. Superato questo termine, la classe di merito originale non può più essere recuperata.

Per mantenere la classe di merito invariata in caso di incidenti, alcune polizze offrono la possibilità di includere clausole che permettono all’assicurato di rimborsare alla compagnia i costi dei sinistri per cui è responsabile, particolarmente utile per incidenti di minore entità. L’aggiunta della garanzia Bonus Protetto alle polizze Rc può prevenire l’incremento del premio assicurativo dopo un sinistro, bloccando la classe di merito interna. Questo meccanismo crea un vantaggio reciproco sia per l’assicurato, che evita aumenti del premio, sia per la compagnia, che rafforza la fedeltà del cliente incline a rinnovare la polizza.

Come non fare aumentare la classe di merito dopo un incidente

In genere se un guidatore causa un incidente, subisce una retrocessione di due classi di merito, con conseguente aumento del premio assicurativo. Esistono delle eccezioni per incidenti di modesta entità, dove l’assicurato potrebbe evitare la penalizzazione coprendo direttamente i costi del danno.

Una pratica comune ma rischiosa in Italia è quella di risarcire i danni di lieve entità direttamente in contanti, evitando di coinvolgere l’assicurazione. Sebbene questa soluzione possa sembrare conveniente e rapida, ricordiamo come sia illegale non notificare un sinistro alla propria assicurazione, come impone la legge.

Un’altra opzione per gestire i sinistri è il riscatto tramite Consap, l’ente che permette di recuperare la classe di merito ante sinistro, evitando così l’aumento del premio. Per essere riscattabili, i sinistri devono essere avvenuti dopo il primo febbraio 2007 e completamente liquidati. Non tutti i sinistri sono idonei per il riscatto, esclusi quelli che coinvolgono collisioni multiple, solo danni a persone o cose, o incidenti con ciclomotori non targati.

In caso di incidenti non riscattabili o se la polizza prevede una franchigia, l’assicurato deve rivolgersi alla propria compagnia per verificare le possibilità di riscatto del sinistro. Se ritenuto conveniente, il pagamento può essere effettuato direttamente alla Stanza di compensazione e successivamente l’assicurato può richiedere alla sua compagnia di riclassificare il contratto.

Nella polizza Rc auto, è spesso inclusa una franchigia, generalmente di circa 500 euro, che pone l’onere del risarcimento dei danni fino a tale importo direttamente sulle spalle dell’assicurato. Questo meccanismo di franchigia serve a responsabilizzare gli automobilisti, riducendo i piccoli sinistri e mantenendo controllati i costi delle polizze.