Classe ambientale, come fare a sapere che Euro è la mia auto

Per i proprietari di auto, essere aggiornati sulla classe ambientale del proprio veicolo è una questione di responsabilità ambientale e aiuta a evitare multe

Foto di Fabio Lepre

Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Conoscere la classe ambientale del proprio veicolo agevola il comportamento nel caso di restrizioni alla circolazione. Pensiamo ad esempio ai blocchi del traffico o alle zone a traffico limitato. La classe ambientale di un’auto è determinata secondo i codici di riferimento delle direttive europee, che classificano i veicoli in categorie da Euro 1 a Euro 6. Questi standard, introdotti per la prima volta nel 1993, hanno subito un inasprimento nel corso degli anni, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei nuovi veicoli. Ogni categoria riflette un livello di emissioni sempre più basso e quindi un impatto ambientale ridotto.

Cos’è la classe ambientale di un’auto

La valutazione delle prestazioni ambientali dei veicoli è un elemento chiave nel controllo delle emissioni nocive, come l’anidride carbonica e gli ossidi di azoto. Questi gas, determinanti per l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto, giocano un ruolo fondamentale nell’omologazione delle nuove auto secondo le normative europee. Attraverso la classificazione Euro, i veicoli sono categorizzati in classi ambientali, in base al livello di emissioni prodotte. Questo sistema impone ai produttori automobilistici l’obbligo di progettare e produrre veicoli sempre più ecocompatibili.

La classe ambientale nel Documento unico di circolazione

Il dato sulla classe ambientale del proprio veicolo si trova nel libretto di circolazione, oggi confluito nel Documento unico di circolazione insieme al certificato di proprietà. Per i veicoli recenti è indicato nel punto V.9, mentre per quelli con più di vent’anni nel riquadro 2. L’alternativa per ottenere queste informazioni è utilizzare il Portale dell’Automobilista. Qui, inserendo la targa e le specifiche del veicolo nella sezione dedicata, è possibile accedere a tutti i dettagli.

In tutti i casi è consigliabile verificare sempre il dato riportato sulla carta di circolazione per assicurarsi che corrisponda a quello effettivo del veicolo, soprattutto se si prevede di guidare in aree con restrizioni ambientali. Oggi la classificazione dei veicoli secondo le normative europee comprende sette categorie principali, dalla pre-Euro, per i veicoli più vecchi senza dispositivi di controllo delle emissioni, fino alla moderna Euro 6. Il libretto di circolazione può indicare la normativa europea di riferimento, come la 83/351 CE o la 91/441 CE, anziché la classe ambientale specifica, o talvolta entrambi i dati.

La classe Euro 1

Nel 1993, l’Europa ha compiuto un primo passo per la riduzione delle emissioni dei veicoli a benzina con l’introduzione della normativa Euro 1. Questa disposizione ha segnato l’inizio di un’era di standard più severi per i nuovi veicoli immatricolati, stabilendo un precedente per le future regolamentazioni ambientali. La classe ambientale Euro 1 si applica a tutte le vetture a benzina immatricolate dopo il 1993 e ha posto le basi per le successive misure di controllo delle emissioni. Nel libretto di circolazione dei veicoli, è possibile trovare riferimenti a diverse normative che delineano i requisiti per rientrare nelle varie classi ambientali. Le normative di riferimento sono:

  • 83/351 CE rif. 91/441 CE
  • 88/77 CE rif. 91/441 CE
  • 88/436 CE rif. 91/441 CE
  • 89/458 CE rif. 91/441 CE
  • 91/441 CE; 91/542 CE punto 6.2.1.A
  • 93/59 CEE con catalizzatore

La classe Euro 2

Euro 2 ha imposto standard più rigorosi per le emissioni automobilistiche. Per i veicoli che rientrano in questa categoria di classe ambientale, i seguenti riferimenti legislativi, che possono essere trovati nel libretto di circolazione del veicolo sono:

  • 94/12 CE
  • 96/1 CE
  • 96/44 CE
  • 96/69 CE
  • 98/77 CE
  • 91/542 punto 6.2.1.B

La classe Euro 3

A partire dal primo gennaio 1999, tutte le auto nuove immatricolate devono aderire alla normativa Euro 3. Questa evoluzione normativa segna un momento chiave nella lotta all’inquinamento atmosferico, con l’introduzione di limiti più stringenti per le emissioni di sostanze inquinanti come ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), idrocarburi (HC) e particolato. Le auto conformi alla normativa Euro 3 possono essere identificate attraverso specifiche indicazioni riportate nel libretto di circolazione, che attestano la loro appartenenza a questa classe ambientale. Le norme sono:

  • 98/69 CE
  • 98/77 CE rif 98/69 CE
  • 99/96 CE
  • 99/102 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/1 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/27 CE
  • 2001/100 CE fase A
  • 2002/80 CE fase A
  • 2003/76 CE fase A

La classe Euro 4

Dal primo gennaio 2006, il panorama automobilistico europeo ha visto l’implementazione obbligatoria della normativa Euro 4. Le auto che rispettano questo requisito ù fanno riferimento a una delle seguenti norme, che attestano la conformità ai nuovi limiti di emissione:

  • 98/69/CE B
  • 98/77/CE rif. 98/69/CE B
  • 1999/96 CE B
  • 1999/102 CE B rif. 98/69/CE B
  • 2001/1 CE
  • 2001/100 CE B
  • 2002/80 CE B
  • 2003/76 CE B
  • 2005/55/CE B1
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B1
  • 2006/96/CE-B

La classe Euro 5

A partire da settembre 2009, è stato scritto un nuovo capitolo nella regolamentazione ambientale per i veicoli con l’introduzione della normativa Euro 5a. Questo standard ha imposto requisiti più stringenti per le emissioni dei nuovi modelli di auto introdotti sul mercato. Per i modelli già esistenti, l’aggiornamento ai nuovi standard è diventato obbligatorio a partire da gennaio 2011. Nel 2012, è entrato in vigore lo standard Euro 5b, elevando il livello di rigore per le emissioni. Le disposizioni da ricordare sono:

  • la direttiva 1999/96/CE Riga B2;
  • la direttiva 1999/96/CE Riga C;
  • la direttiva 2001/27/CE Rif 1999/96/CE Riga B2;
  • la direttiva 2001/27/CE Rif 1999/96/CE Riga C;
  • la direttiva 2005/78/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
  • la direttiva 2005/78/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
  • la direttiva 2006/51/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
  • la direttiva 2006/51/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
  • la direttiva 2006/81/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
  • la direttiva 2006/81/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
  • la direttiva 2008/74/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
  • il regolamento 715/2007 e 692/2008 (Euro 5a e Euro 5b);
  • il regolamento 715/2007 e 692/2008 (Euro 5 con dispositivo antiparticolato).

La classe Euro 6

La normativa Euro 6, che ha preso effetto a partire dal primo settembre 2014 per i veicoli di nuova omologazione e dal primo gennaio 2015 per i modelli già presenti sul mercato, si distingue per la sua articolazione in diverse revisioni normative: Euro 6a, Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp e Euro 6d, ciascuna corrispondente a specifici regolamenti dell’Unione europea. Le seguenti sono alcune delle principali normative comunitarie che regolano le diverse fasi e revisioni della normativa Euro 6, riflettendo l’evoluzione continua degli standard per un ambiente più pulito:

  • regolamenti che includono il dispositivo antiparticolato, come 715/2007566/2011 e 715/2007692/2008, sia per Euro 6a che per Euro 6b;
  • ulteriori specificazioni per Euro 6a e Euro 6b possono essere trovate nei regolamenti 136/2014, 143/2013, 195/2013, 630/2012, e 459/2012;
  • per le più recenti e stringenti revisioni, i regolamenti 2016/427 e 2016/646 dettagliano i requisiti per Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, e Euro 6d;
  • infine, il regolamento 2018/1832 abbraccia Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d Temp Evap e/o Isc, e Euro 6d, mentre il 2018/985 copre la fase IV e la fase V.