Come convertire un’Ape car in ristorante

Dalla personalizzazione dell'Ape car alle formule franchising in circolazione, come aprire un’attività su tre ruote e alla moda

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Barbara Crimaudo

giornalista e automotive specialist

Laureata in editoria e giornalismo, ha trasformato la sua passione per le due e quattro ruote in lavoro, diventando tester editor e collaborando con importanti realtà editoriali italiane

Pubblicato: 7 Agosto 2024 11:15

Il mondo della ristorazione da qualche anno ha iniziato ad allargare i suoi orizzonti. Così, ai classici locali piano piano si sono affiancati numerosi ‘street food’ o furgoncini che preparano ‘cibo da strada’. Nella maggior parte dei casi, questi mezzi sono delle Ape car, allestite e customizzate sulla base delle richieste dei clienti.

Brevi cenni storici

Correva il 1948, quando l’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio progettava il primo Ape, dopo aver inventato la Vespa, cui lo scooter tre ruote conservava tutte le caratteristiche incluso il motore 125 cc. All’epoca il mezzo sulla bilancia poteva trasportare fino a 200 kg e costava 170.000 lire, lo stesso D’Ascanio spiegava: “Si trattava di colmare una lacuna nei mezzi di locomozione utilitaria del dopoguerra, portando sul mercato un motofurgone di piccola cilindrata, di limitato consumo e di modesto prezzo di acquisto e di manutenzione, facile alla guida, manovrabile nel più intenso traffico cittadino, e soprattutto adatto e sollecito e pronto al trasporto a domicilio della merce acquistata nei negozi”.

Così, il veicolo commerciale della Piaggio, dopo la Vespa, iniziava la sua scalata verso il successo ed entrava nel libro della storia dei motori. Soprattutto, l’Ape fin da subito è stato apprezzato come mezzo dai commercianti e come recitava il claim pubblicitario dell’epoca: “L’Ape contribuisce ad accelerare il ritmo del commercio e delle vendite sviluppa, per così dire, in estensione il traffico di un negozio e crea col cliente un collegamento quanto mai gradito”. Da qui partirono una serie di sciami di Ape che iniziarono a scorrazzare su e giù per l’Italia – all’epoca in bianco e nero – portando sul cassone la scritta commerciale dell’azienda.

Un piccolo ristorante on the road

L’Ape car – oltre a essere uno dei simboli dell’Italia del dopoguerra – nel tempo è stata impiegata in diversi ambiti sia al servizio del trasporto, sia del lavoro. Sono piccole, veloci e riescono grazie anche alla bontà delle loro dimensioni a raggiungere dalle piccole strade alle grandi piazze.

A tutto questo, aggiungiamo che le pratiche burocratiche per aprire un’attività di street food sono più snelle rispetto a quelle necessarie per l’avvio di un ristorante classico. Da non sottovalutare, poi, anche l’opportunità di affiliarsi ad altri brand per aprire il proprio punto di ristoro su ruote, con la formula del franchising.

Sicuramente vi starete chiedendo quanto costa avviare un’attività del genere, bene, si parte dai 20mila euro per i mezzi più piccoli e si arriva fino ai 40mila euro, cui però vanno aggiunti i costi di manutenzione del mezzo ed eventuali extra per migliorare il servizio.

Ogni Ape è personalizzata secondo l’uso commerciale. Quindi è possibile arredarla con: una cucina professionale, un banco gelateria, un piano bar-caffè, per il solo servizio catering per le fiere, i festival e gli eventi. Soprattutto, è possibile equipaggiarla con: forni e piani cottura, vetrine refrigerate, impianti di acqua calda e fredda, piccoli congelatori e frigoriferi.

Dalla “A” alla “Z”, che cosa serve per avviare e allestire un’Ape car da street food

Per allestire un’Ape car adibito per servire il cibo da strada, servono circa tre mesi e mezzo. Si parte con la configurazione del mezzo e delle esigenze di marketing da parte del cliente. Mentre per guidare un’Ape car di cilindrata maggiore ai 50 cc, è necessario essere in possesso della patente B e sono alimentate a diesel.

Circa i comandi – rispetto all’Ape classica – non cambia nulla, è come guidare una Vespa, quindi ha il manubrio e quattro marce. Altro passo da compiere è ottenere la licenza/autorizzazione amministrativa per l’esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante. Per informazioni più approfondite su autorizzazioni, concessioni di posteggi o trasferimenti occorre rivolgersi al Comune di residenza.