Quali moto si possono guidare con la patente B

La patente B offre una flessibilità significativa per la guida di motoveicoli, ma è importante comprendere le limitazioni basate sulla data di conseguimento

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 21 Giugno 2024 18:41

Il possesso della patente B non solo consente di guidare automobili, ma consente di mettersi in sella a motoveicoli e ciclomotori. Non tutte, naturalmente, e senza dimenticare che guidare una moto con la patente B richiede la comprensione delle specifiche normative in vigore.

Quando si può guidare una moto con la patente B

Chi ha ottenuto la patente B prima del mese di gennaio 1986 può guidare qualsiasi tipo di motoveicolo senza limitazioni. Questa possibilità si estende non solo alle strade italiane, ma anche a quelle di tutti i Paesi dell’Unione europea. La normativa riconosce l’esperienza acquisita dagli automobilisti che hanno ottenuto la patente in quel periodo.

Ancora più specificatamente possono guidare qualsiasi tipo di moto solo in Italia. All’interno dell’Unione europea, la guida di motocicli è limitata a quelli per cui è richiesta una patente specifica. C’è però un’opzione per superare questa limitazione: sostenere e superare un esame di pratica per moto.

Per chi ha ottenuto la patente B dopo il 25 aprile 1988 si applicano le regole standardizzate a livello europeo. Significa che si possono guidare motocicli fino a 125 cc di cilindrata e con una potenza massima di 11 kW (15 CV) in Italia, dopo aver maturato almeno due anni di esperienza di guida. Questa limitazione è pensata per garantire una maggiore sicurezza sulle strade, richiedendo ai nuovi guidatori di acquisire competenze di guida prima di passare a veicoli più potenti.

Chi vuole guidare moto di cilindrata superiore e viaggiare all’estero con la propria moto deve sostenere un esame pratico specifico.

I limiti da considerare

Se la patente B è stata ottenuta dopo il 25 aprile 1988 si è autorizzati a guidare motocicli con una serie di caratteristiche ben codificate:

  • cilindrata fino a 125 cc che comprende molti degli scooter e dei ciclomotori disponibili sul mercato:
  • potenza massima di 11 kW (15 CV).

Bisogna verificare sempre i dati tecnici del motoveicolo per assicurarsi che siano conformi alle normative. Può essere fatto consultando il libretto di circolazione della moto, dove sono riportate le specifiche chiave come la cilindrata e la potenza del motore.

Le moto elettriche sono un’opzione per chi cerca una soluzione ecologica e adatta alla guida urbana. In questo caso bisogna considerare la potenza omologata anziché la potenza di picco. Questo dettaglio è importante perché in molti casi la potenza omologata può essere inferiore rispetto a quella di picco. Ad esempio, una moto elettrica con una potenza di picco superiore a 11 kW ma con una potenza omologata inferiore potrebbe comunque essere guidata legalmente con una patente B.

Quali restrizioni per i neopatentati con la patente B

Nei primi tre anni successivi al conseguimento della patente B, i neopatentati devono rispettare limiti di velocità, indipendentemente dal tipo di veicolo guidato, comprese le moto.

La velocità massima consentita è di 100 km/h. Questo limite è inferiore rispetto ai 130 km/h consentiti ai conducenti più esperti. Sulle strade extraurbane principali i neopatentati non possono superare i 90 km/h, rispetto ai 110 km/h permessi ai conducenti non soggetti a restrizioni. Sulle strade urbane ed extraurbane secondarie si applicano i limiti tradizionali di 50 km/h in ambito urbano e 90 km/h su strade extraurbane secondarie.

Un’altra importante restrizione riguarda il consumo di alcol. Per i primi tre anni dal conseguimento della patente, i neopatentati devono rispettare una politica di tolleranza zero per quanto riguarda l’alcol. In pratica non è permesso avere alcun livello di alcol nel sangue mentre si è alla guida.

Questo divieto mira a garantire che i nuovi conducenti, che potrebbero non avere ancora sviluppato le competenze necessarie per affrontare situazioni di guida complesse, siano sobri e concentrati. Dopo i primi tre anni, il limite di tasso alcolemico consentito passa a 0,5 grammi per litro, in linea con gli standard europei.

Quali mezzi si possono guidare con la patente B

Con la patente B si possono guidare moto e scooter fino a 125 cc di cilindrata, con una potenza massima di 11 kW (15 CV). Questa categoria copre la maggior parte degli scooter urbani e delle moto leggere. Non solo, la patente B consente di guidare veicoli con cilindrata superiore a 50 cc che possono raggiungere una velocità massima di 45 km/h. Ci sono però alcune condizioni specifiche da rispettare: per guidare questi tricicli bisogna avere almeno 21 anni e la distanza tra le ruote gemellate deve essere superiore a 46 cm.

La patente B permette anche di guidare tutti i tipi di quadricicli, non solo quelli leggeri. Questi veicoli, spesso noti come minicar, sono dotati di quattro ruote e possono ospitare il conducente e un passeggero. Le specifiche principali per i quadricicli da guidare con la patente B sono una massa a vuoto inferiore a 550 kg e una potenza massima di 15 kW. Per chi possiede solo una patente B1, l’abilitazione è limitata ai quadricicli leggeri, meno potenti e più facili da manovrare.

Le differenze con la patente A

La patente A è il massimo livello di abilitazione per la guida di motocicli e offre una flessibilità quasi totale in quanto consente di guidare qualsiasi tipo di moto senza limitazioni di cilindrata o potenza. Ottenerla apre la porta a una vasta gamma di opzioni, dai potenti motocicli sportivi ai comodi cruiser. Le restrizioni di età e i requisiti di esperienza variano a seconda della categoria di patente A scelta.

Patente AM

La patente AM è il primo passo nel mondo della guida per i giovani a partire dai 14 anni. Comunemente nota come patentino, questa abilitazione consente di condurre:

  • ciclomotori fino a 50 cc: Veicoli con una cilindrata massima di 50 cc e una potenza non superiore a 4 kW. Questi ciclomotori sono progettati per raggiungere una velocità massima di 45 km/h, rendendoli ideali per i giovani che iniziano a prendere confidenza con la guida;
  • tricicli omologati L2e: Veicoli a tre ruote che rispettano specifiche normative di omologazione, offrendo un’alternativa stabile e sicura ai tradizionali ciclomotori a due ruote;
  • quadricicli leggeri L6e: Piccoli veicoli a quattro ruote, spesso simili a minicar, che non superano i 50 cc di cilindrata o i 4 kW di potenza.

Patente A1

Questa categoria è accessibile a partire dai 16 anni e permette di guidare motocicli fino a 125 cc e con una potenza massima di 11 kW (15 CV).

Patente A2

Disponibile a partire dai 18 anni, la patente A2 consente di guidare motocicli con una potenza massima di 35 kW (47 CV). Questa opzione offre un equilibrio tra prestazioni e accessibilità.

Patente A

Conseguita a partire dai 24 anni (o 20 anni con almeno due anni di esperienza con la patente A2), questa è la patente senza limitazioni. Permette di guidare qualsiasi moto, indipendentemente dalla cilindrata o dalla potenza.