Cosa fare per avere l’auto sempre fresca d’estate

Il corretto funzionamento dell'impianto di climatizzazione auto è fondamentale, specie in vista dell’estate: cosa fare se l'aria condizionata è rotta

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Laura Raso

automotive specialist

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Pubblicato: 11 Maggio 2022 16:09

Le prime tiepide giornate di primavera sono finalmente arrivate annunciando l’inizio dell’estate e, immancabilmente, il pensiero di molti corre all’aria condizionata dell’auto. Funzionerà? L’aria sarà abbastanza fresca? Ci sarà bisogno di ricaricare il refrigerante?

Se non siamo stati particolarmente fortunati, o oculati, ci accorgeremo che l’aria condizionata dell’auto non funziona proprio nel momento in cui desideriamo più profondamente che lo faccia. Prima che arrivi il caldo dell’estate, quindi, è buona abitudine fare un check ed eventualmente correre ai ripari in tempo utile per le vacanze.

Aria condizionata rotta: perché succede?

Generalmente ci si accorge di un malfunzionamento del condizionatore dell’automobile quando non esce più aria fredda dalle bocchette di ventilazione, oppure quando l’impianto di climatizzazione inizia a emettere odori tutt’altro che piacevoli.

Se il problema è il cattivo odore nell’abitacolo, allora è dovuto a polvere e acari che si accumulano sui filtri del condizionatore, ed è piuttosto scollegato dallo stato di manutenzione dell’auto.
Se per esempio la vettura percorre abitualmente strade e terreni con molta sabbia o polvere, i filtri dell’impianto potrebbero aver bisogno di una “spolverata” o di essere sostituiti tout-court – cosa piuttosto semplice da fare anche da soli – anche molto prima di quando è previsto il successivo tagliando.

Se invece il condizionatore non emette più aria fredda, cioè sembra funzionare ma senza raggiungere le temperature desiderate, il problema potrebbe essere causato dalla presenza di perdite dal compressore del clima, un fenomeno abbastanza comune dovuto al fatto che usiamo l’aria condizionata soltanto in estate, lasciando l’impianto a lunghi periodi di inutilizzo, o dai tubi.

Oppure, potrebbe essere terminato il liquido refrigerante: in quel caso è giunto il momento di ricaricare l’aria condizionata.

La ricarica dell’aria condizionata

L’impianto di climatizzazione delle automobili è composto da un serbatoio, che contiene il gas refrigerante, un circuito di tubature, un compressore collegato al motore della vettura e delle bocchette di ventilazione.

L’aria che rinfresca le calde giornate estive alla guida della propria automobile viene aspirata dall’esterno o prelevata dall’interno dell’abitacolo, per raffreddarsi e perdere umidità grazie all’azione del liquido refrigerante.

Quello dell’aria condizionata è un circuito a tenuta stagna, quindi il liquido refrigerante non dovrebbe diminuire molto nel tempo, tolto un certo calo fisiologico. Quel che molto spesso è all’origine di malfunzionamenti dell’aria condizionata è la presenza di perdite nel sistema di tubi dell’impianto.

Lo stato del sistema dell’aria condizionata – come anche quello dei filtri – viene controllato in fase di tagliando auto, perciò una corretta manutenzione del veicolo è il primo passo per non trovare brutte sorprese nella prima giornata calda alla guida.

Può comunque succedere che il climatizzatore si rompa prima del previsto: in quel caso è importante procedere quanto prima con un controllo di tutto l’impianto, che permetta di valutare le cause del malfunzionamento per intervenire su eventuali perdite, che abbiamo visto essere tra le cause principali di problemi.

L’operazione di ricarica dell’aria condizionata, a fronte di un impianto che continuerà a perdere refrigerante, non è certo la soluzione più lungimirante per un abitacolo fresco e senza cattivi odori.

Se l’aria condizionata dell’auto non funziona, quindi, e non si hanno le competenze per risolvere il problema in casa, la miglior cosa da fare è quella di programmare un check dell’impianto, anche se siamo a mesi di distanza dal prossimo tagliando.