Esame di patente con il camice anti-furbetti, le nuove regole contro la truffa

L'esame della patente cambia nuovamente a causa di alcuni furbetti che avevano operato una truffa davvero ingegnosa. Tutte le novità per il candidato

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Antonio Russo

giornalista pubblicista

Laureato in Comunicazione e giornalista pubblicista. Dal 2012 è attivo nel mondo del giornalismo online. Amante dell'automotive e del motorsport si divide tra presentazioni di auto, moto e Gran Premi. Cresciuto nel mito di Valentino Rossi e Michael Schumacher spera un giorno di poter raccontare nuovamente le gesta di altri grandi campioni per l'Italia.

Pubblicato: 17 Agosto 2024 18:31

La patente di guida è un’autorizzazione amministrativa della Repubblica Italiana. Negli anni ha conosciuto alcune variazioni in base all’andamento e le esigenze del nostro Paese. Nel 1901 in Italia viene promulgato il primo regolamento fatto da 51 articoli che cita la patente. Nel 1959 però è nata la licenza di guida che noi oggi conosciamo, salvo varie modifiche e aggiustamenti vari avvenuti negli anni.

Uno dei grossi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni ha visto protagonista il famoso qui. Con una circolare del 14 dicembre 2021, redatta dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, l’esame scritto è passato da 40 a 30 quesiti Vero/Falso. Inoltre il tempo è stato abbassato da 30 a 20 minuti e la soglia di errori è passata da quattro a tre.

Novità nell’esame

Di recente il Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti si è messo con una circolare per modificare ulteriormente le modalità dell’esame scritto. I candidati saranno tenuti ad indossare dei camici monouso a maniche lunghe in TNT con polsino a maglina. In caso invece di supporto audio saranno tenuti ad utilizzare auricolari monouso che l’Ufficio della Motorizzazione provvederà a rendere disponibili.

Inoltre sono stati disposti i controlli dal personale qualificato che sarà dotato di apposito metal detector di tipo brandeggiabile. Il personale adibito ai controlli (Guardia Particolare Giurata) verrà fatto ruotare con cadenza massimo mensile. Sarà poi vietato immettere nell’aula oggetti come orecchini, anelli e orologi, così da scongiurare il pericolo di far penetrare all’interno della stessa eventuali microcamere nascoste. Tutti i candidati, salvo particolari necessità mediche compravate, dovranno sottoporsi ai controlli.

Sempre nella suddetta circolare si invita a installare e attivare sistemi di videosorveglianza. Inoltre si chiede, ove possibile, di avere sempre in turno due esaminatori durante la prova scritta. I candidati dovranno poi essere immediatamente allontanati dall’aula qualora: venissero colti ad esaminare testi, fogli o manoscritti, comunicare con altre persone, spegnere il pc, utilizzare o avere a disposizione cellulari, ricetrasmittenti o qualunque altro dispositivo di comunicazione, utilizzare altri computer o disconnettere i cavi delle postazioni.

Il motivo

Queste novità non sono frutto di causalità. La circolare diramata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti arriva infatti, in seguito ad un’inchiesta curata da La Repubblica, dal nome Il mercante delle patenti. Stando alle fonti del noto quotidiano sarebbe stata creata, infatti, una vera e propria rete che trafficava  in un certo qual modo patenti. La quota da pagare era tra i 3.000 e i 4.000 euro e ha visto interessate le province di Roma, Latina, Padova, Bologna, Frosinone, Pescara e Brescia.

Il candidato una volta versata la somma veniva provvisto di microcamera e auricolare così da poter inquadrare le domande e ricevere le risposte. Inoltre, sempre secondo questa inchiesta, c’erano addirittura esaminatori e vigilanti coinvolti che aiutavano queste organizzazioni. Il tutto portava un giro d’affari quotidiano di circa 40.000 euro. La cosa si era sviluppata a livello nazionale e ha visto coinvolti anche candidati non italiani che decidevano di avvalersi dell’aiutino. Dietro naturalmente c’era anche la mano della camorra che si è infiltrata in un business quasi a zero rischi visto che a metterci la faccia era no gli esaminatori che prendevano la loro fetta di torta.