FAP auto Diesel, il nemico: perché è così temuto

Il filtro antiparticolato rappresenta contemporaneamente un modo per abbattere le emissioni, ma anche un vero e proprio tallone di Achille. Ecco perché

Foto di Francesco Menna

Francesco Menna

ingegnere meccanico

Laureato in Ingegneria Meccanica, sono un appassionato di motori e musica. Quando non scrivo, suono la chitarra. Il mio sogno? Lavorare nel mondo automotive.

Pubblicato: 27 Giugno 2024 09:00

Negli ultimi anni, l’introduzione del filtro antiparticolato (DPF o FAP) nei motori Diesel ha rappresentato un passo cruciale verso la riduzione delle emissioni nocive e il miglioramento della qualità dell’aria. Tuttavia, questo dispositivo, progettato per intrappolare le particelle di fuliggine prodotte dalla combustione del propulsore, è spesso oggetto di timori e polemiche tra automobilisti e professionisti del settore. Ma cosa rende il FAP così controverso? Dietro questa tecnologia si celano sia benefici ambientali innegabili che una serie di problematiche tecniche e costi di manutenzione che ne fanno un vero e proprio spauracchio per molti. A breve capiremo quali sono i motivi di questi malumori.

Cos’è il FAP e perché è stato introdotto

Il FAP è un dispositivo installato nei sistemi di scarico dei motori Diesel. La sua funzione principale è quella di catturare e immagazzinare le particelle solide (fuliggine) prodotte dalla combustione del Diesel, impedendo loro di essere rilasciate nell’atmosfera. Queste sono una componente significativa dell’inquinamento atmosferico, essendo responsabili di gravi problemi di salute come malattie respiratorie e cardiovascolari.

La sua introduzione è stata necessaria viste le sempre più stringenti normative antinquinamento, soprattutto in Europa. I motori Diesel, sebbene più efficienti in termini di consumo di carburante rispetto a quelli benzina, producono un quantitativo maggiore di particolato. Quest’ultimo è altamente nocivo per l’ambiente e la salute umana.

Infatti, l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di malattie respiratorie e cardiovascolari. Ridurre le emissioni dai veicoli Diesel è essenziale per migliorare la salute pubblica, specialmente nelle aree urbane ad alta densità di traffico. Il filtro antiparticolato cattura la fuliggine nei suoi filtri ceramici mentre i gas di scarico passano attraverso di esso. Una volta che il filtro è pieno, il sistema di gestione del motore avvia un processo di rigenerazione, durante il quale la fuliggine intrappolata viene bruciata a temperature elevate, trasformandosi in anidride carbonica meno nociva e liberando il filtro per ulteriori utilizzi.

FAP auto Diesel, perché è considerato un punto debole

Nonostante sia uno dei motivi per cui i propulsori Diesel sono ancora attualmente in commercio, il filtro antiparticolato rappresenta anche un punto debole. Di seguito sono riportati alcuni motivi di ciò:

  • manutenzione e costo: il FAP può intasarsi se la rigenerazione non avviene correttamente o con la necessaria frequenza. Ciò può causare una perdita di potenza, un aumento dei consumi di carburante e, in casi estremi, il fermo del veicolo. Sostituire un FAP intasato o danneggiato può essere estremamente costoso, spesso arrivando a diverse migliaia di euro. Questo rappresenta un onere finanziario significativo per i proprietari di veicoli Diesel;
  • problemi di rigenerazione: il processo di rigenerazione, che brucia il particolato accumulato nel filtro, richiede che il motore raggiunga e mantenga temperature elevate per un certo periodo. Questo è difficile da ottenere in condizioni di guida urbana con frequenti stop e ripartenze, comuni nei tragitti casa-lavoro. Se la rigenerazione non è completata correttamente, il particolato può accumularsi, compromettendo l’efficienza del filtro e la performance dell’auto;
  • aumento dei consumi: durante il processo di rigenerazione, il veicolo può consumare più carburante. Questo impatto è più evidente in veicoli che percorrono principalmente tragitti brevi e in città, dove la rigenerazione può essere innescata più frequentemente.
  • problemi di affidabilità: il FAP è un componente delicato che può essere facilmente danneggiato da carburanti di scarsa qualità o da oli motore non appropriati. Anche errori nel processo di rigenerazione, come un’interruzione prematura, possono danneggiare il filtro;
  • impatto ambientale a lungo termine: sebbene il FAP riduca significativamente le emissioni di particolato, il processo di rigenerazione produce anidride carbonica (CO2), contribuendo comunque alle emissioni di gas serra. Inoltre, in alcune circostanze, si possono liberare particelle ultrafini che sfuggono al filtro, sebbene in quantità molto minori rispetto a un veicolo senza FAP.

È chiaro, quindi, che il filtro richiede una manutenzione periodica. Infatti, esistono degli additivi specifici progettati per aiutare la rigenerazione dello stesso. Svolgono diverse funzioni, tra cui abbassare la temperatura di rigenerazione, migliorare la qualità della combustione e, grazie agli agenti detergenti contenuti al loro interno, mantenere pulito il FAP. I benefici che ne derivano da un trattamento con additivi sono vari ed elencati di seguito:

  • prevenzione dell’intasamento: utilizzando regolarmente additivi per la rigenerazione, è possibile ridurre il rischio di intasamento del FAP, mantenendo il filtro in condizioni ottimali;
  • miglioramento delle prestazioni del motore, ottenendo un incremento sia della potenza che della reattività del veicolo;
  • riduzione dei costi di manutenzione: mantenere il FAP pulito con l’aiuto di additivi può ridurre la frequenza e il costo degli interventi di riparazione;
  •  aumento della vita utile del filtro antiparticolato.

Gli additivi per la rigenerazione del FAP possono essere una soluzione efficace per prevenire problemi legati all’intasamento del filtro e per migliorare l’efficienza del motore Diesel. Tuttavia, è importante utilizzarli correttamente e in combinazione con una buona manutenzione del veicolo per ottenere i migliori risultati.