Corse clandestine e gare di velocità: normativa e conseguenze

Quali sono i rischi e le conseguenze per gli automobilisti che organizzano e partecipano a corse clandestine e gare di velocità, ma anche per gli spettatori

Foto di Fabio Lepre

Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 8 Agosto 2024 08:20

È un errore credere che la partecipazione a corse clandestine e a gare di velocità non autorizzate, sebbene rischiosa, comporti solo una multa per eccesso di velocità. In realtà le implicazioni sono ben più serie. Le competizioni su strade e aree pubbliche senza l’autorizzazione delle autorità sono considerate illecite. Queste gare clandestine, che comprendono eventi di velocità e abilità, non solo infrangono i limiti di velocità previsti dal Codice della Strada, ma violano anche il divieto specifico di gareggiare su strade pubbliche, come stabilito dall’articolo 9 bis del Codice della Strada.

Questo articolo di legge si applica solo alle gare di velocità che coinvolgono veicoli a motore, come auto, motocicli e ciclomotori. Sono escluse le competizioni tra biciclette, monopattini e altri mezzi senza motore, che non sono soggetti alle stesse restrizioni legali.

Differenza fra corse clandestine e gare di velocità

Le gare di velocità, che si differenziano dalle corse clandestine vere e proprie per la loro natura estemporanea e improvvisata, sono punite dalla legge. A differenza delle competizioni pianificate e organizzate, le gare di velocità avvengono senza preavviso e senza autorizzazione.

Chi partecipa a queste gare, utilizzando veicoli a motore, si espone pene severe. Le sanzioni comprendono infatti la reclusione da sei mesi a un anno e multe che variano da 5.000 a 20.000 euro. Se la gara di velocità provoca la morte di una o più persone, la pena aumenta considerevolmente, con reclusione da sei a dieci anni. Nel caso di lesioni personali, la reclusione va da due a cinque anni.

In aggiunta alle pene detentive e pecuniarie, le sanzioni per le gare di velocità comportano anche la sospensione e, in casi di condanna, la revoca della patente di guida. La confisca del veicolo è prevista come misura punitiva aggiuntiva, allo stesso modo di quanto accade per le corse clandestine.

Rischi e conseguenze per gare di velocità su strada e corse clandestine

Il Codice della Strada mette nero su bianco le sanzioni per chi è coinvolto in gare di velocità non autorizzate, classificando tre categorie di trasgressori:

  • coloro che organizzano, promuovono, dirigono o agevolano le gare;
  • i partecipanti;
  • coloro che scommettono sugli eventi.

In prima battuta, chiunque organizzi, promuova, diriga o faciliti una gara non autorizzata affronta pene severe. Le sanzioni comprendono la reclusione da uno a tre anni e multe che variano tra 25.000 e 100.000 euro. Se la gara provoca un decesso, la reclusione aumenta, da sei a dodici anni. In caso di incidenti con feriti, le pene vanno da tre a sei anni di reclusione. La partecipazione a queste gare comporta la sospensione della patente per uno a tre anni, e in caso di incidenti con feriti o decessi, la revoca della patente. Le pene possono essere aumentate fino a un anno se la gara è organizzata a scopo di lucro, per raccogliere scommesse clandestine, o se coinvolge minorenni.

Per quanto riguarda chi scommette su queste gare, la legge prevede pene di reclusione da tre mesi a un anno e multe che oscillano tra 5.000 e 25.000 euro.

Tutte queste violazioni si basano sulla mancanza di autorizzazione per le competizioni. L’assenza di una richiesta o di un’autorizzazione negata è il presupposto per l’applicazione di queste pene. Il Codice della Strada sanziona chi prende parte alla competizione non autorizzata, intendendo per partecipante il conducente direttamente coinvolto nella gara. Di conseguenza, il passeggero non è considerato responsabile penalmente. Questo è confermato dalla distinzione fatta nel Codice tra “coloro che hanno preso parte alla competizione” e i “partecipanti“, per l’applicazione delle sanzioni, come la sospensione o la revoca della patente e la confisca dei veicoli.

Quali differenze tra chi organizza e chi assiste

Le leggi in vigore sono dunque severe quando si tratta di corse clandestine e gare di velocità non autorizzate. Le sanzioni si applicano a diversi livelli di coinvolgimento, con pene per chi svolge ruoli attivi nella creazione e gestione di queste competizioni illegali.

In primo luogo, la legge punisce chiunque organizzi, promuova, diriga o agevoli una gara clandestina. Cosa significa esattamente?

Gli organizzatori sono coloro che coordinano e pianificano la gara, stabilendo regole e modalità di svolgimento. Si tratta di chi, tramite azioni specifiche, crea le condizioni per l’evento, gestendo tutti gli aspetti operativi e logistici.

I promotori sono le figure che promuovono una corsa clandestina ovvero lanciano l’idea e si occupano della sua divulgazione. Comprende la pubblicità dell’evento, la creazione di materiale promozionale o semplicemente la diffusione del programma della competizione;

I direttori di gara, anche senza essere promotori o organizzatori, dirigono la gara. Presiedono l’evento, supervisionano le operazioni e regolano lo svolgimento della competizione;

La legge considera agevolatori coloro che, in vari modi, rendono possibile l’organizzazione e la realizzazione della gara. Comprende la fornitura di supporto logistico, come l’accesso a luoghi o la gestione di risorse necessarie per l’evento

Per quanto riguarda i partecipanti, la normativa è chiara: gareggiare in una corsa clandestina comporta gravi conseguenze legali. Chi prende parte a queste competizioni, quindi i conducenti e i piloti, è soggetto a pene severe. Gli spettatori delle gare clandestine non incorrono in sanzioni penali.

La legge italiana differenzia quindi tra chi svolge un ruolo attivo nella creazione e gestione delle corse clandestine e chi si limita a osservare. Questo approccio mira a colpire le principali fonti di rischio e responsabilità legate a queste attività illegali, garantendo una giustizia più mirata e proporzionata.

Ci sono anche le sanzioni accessorie

Quando si tratta di corse clandestine e gare di velocità non autorizzate, le autorità competenti non lasciano spazio a compromessi. Qualora venga organizzata una competizione illegale, l’intervento delle autorità è immediato e deciso.

Innanzitutto, le autorità amministrative hanno il potere di imporre il divieto immediato di svolgere la gara. Qualora i partecipanti ignorino questo divieto, l’organo accertatore avvia la procedura legale prevista. In particolare viene sporta denuncia per violazione dell’articolo 650 del Codice penale, che punisce l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Le forze dell’ordine procedono con l’esecuzione coattiva del divieto, ovvero l’annullamento forzato della competizione.

Una volta che la competizione è terminata e i responsabili sono stati identificati, la legge prevede la confisca dei veicoli utilizzati. Non si applica genericamente a tutti i veicoli in possesso dei partecipanti, ma specificamente a quelli impiegati durante l’attività illegale.