Auto a GPL o metano? Guida all’acquisto consapevole di una vettura a gas

In parallelo ai sistemi tradizionali, sul mercato è possibile trovare auto a GPL e metano. Per un acquisto consapevole, ci sono dei fattori da analizzare

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Auto GPL o a metano? Non sarà degno dell’amletico “Essere o non essere?”, ma ci andiamo vicini. Le due soluzioni danno il meglio di sé soprattutto sull’elevato chilometraggio, rivelandosi un’ottima opzione per proteggere i propri risparmi, così tanto sudati. Noi automobilisti siamo un po’ dei “brontoloni”. Qualunque sia la ragione, quasi mai siamo contenti, e il periodo attuale fornisce dei pretesti fondati, tipo l’elevato costo dei carburanti. Dato che l’inflazione continua a colpire senza concedere tregua, forse è venuta anche a te l’idea di acquistare un veicolo a gas o di trasformare quello a benzina già in possesso.

Se sei sul punto di procedere, ma prima preferisci accertarti di stare per assumere la decisione corretta, informarti ti aiuterà a fugare gli eventuali dubbi in proposito. Entrambe le tipologie hanno, infatti, delle peculiarità specifiche e sono adatte soprattutto a una determinata fetta di pubblico. Nel corso dei prossimi paragrafi te le andremo a illustrare, affinché ti sia chiaro quale ti si addice maggiormente.

Come funziona il GPL

Il GPL, acronimo di Gas di Petrolio Liquefatto, consiste in una miscela di gas propano e butano derivata dal petrolio. Immagazzinato nel veicolo, viene ridotto in vapore e miscelato con aria per creare la combustione.

Il serbatoio preposto ad accoglierlo, collocato al posto della ruota di scorta, presenta una forma toroidale e ha una capacità media compresa tra i 38 e i 45 litri. Quando mettiamo in moto, il mezzo sfrutta la benzina, perché l’avviamento del riduttore inizia il processo di conversione e alimentazione solo una volta raggiunta la temperatura di 35 gradi.

Siccome, seppur in quantità limitate, un po’ di benzina viene consumata, la convenienza economica vi è soltanto in caso di percorrenza di parecchi chilometri. Altrimenti, l’investimento tende a non convenire abbastanza.

Se ti chiedi in che modo la benzina e il GPL riescano a “convivere” senza entrare in conflitto, la risposta ha un nome: commutatore. Mediante degli indicatori di livello a LED adibiti a “leggere” la quantità di GPL presente nel serbatoio, permette di passare da un’alimentazione all’altra tramite una semplice pressione. L’eventuale esaurimento del gas condurrebbe all’automatica transizione alla benzina.

Come funziona il metano

Il metano è un gas naturale altamente infiammabile, perlopiù costituito da carbonio e idrogeno. In confronto alle soluzioni canoniche di alimentazione, ha il pregio di essere meno impattante sull’ambiente. In un periodo come quello attraversato, potrebbe, dunque, rappresentare un’ottima idea sceglierlo. Le automobili così realizzate hanno un’unità a combustione interna modificata per funzionare con il gas metano compresso (CNG).

Iniettato mediante gli iniettori o i carburatori, viene miscelato con aria, generalmente in un rapporto di circa 1:10 e con una pressione tra 220 e 1 bar, regolata da un riduttore. Il pistone in movimento comprime la miscela e la riscalda. Al raggiungimento della temperatura di accensione, intorno ai 540 °C, avviene la combustione. Il calore generato spinge il pistone verso il basso, producendo la forza motrice che fa muovere il motore.

I gas di scarico, perlopiù composti da CO2 e H20, vengono espulsi dal propulsore tramite la valvola di scarico. Il meccanismo determina una quantità inferiore di smog rilasciata nell’ecosistema e di combustibile. In aggiunta, funziona in modo più silenzioso e diminuisce il rischio di incendi in caso di incidenti.

Alimentazioni a confronto

Premesso che sia le auto a GPL sia a metano sono delle valide alternative a benzina e diesel (per cui è, però, attualmente oggetto di analisi una versione ecologica). A fronte di un costo d’acquisto di norma leggermente superiore, permettono un rapido rientro dall’extra sborsato in partenza, specie a chi percorre parecchi chilometri.

Su quale sia preferibile sussistono delle differenze fondamentali. La resa energetica del GPL è maggiore, idem le prestazioni (analoghe ai benzina) e la diffusione della rete di rifornimento. Il metano ha un minore impatto sul Pianeta, in termini di emissioni di CO2 e NOx, e comporta delle spese di rifornimento inferiori.

Nella (remota) eventualità di perdite, il Gas a Petrolio Liquefatto è maggiormente pericoloso nelle rimesse, in quanto più pesante dell’aria; perciò, il parcheggio nei sotterranei è consentito solo al primo piano. Al contrario, il metano è più leggero dell’aria e, di conseguenza, sale nell’atmosfera e non sussistono limitazioni di sorta.

In breve, il metano potrebbe essere la scelta migliore se percorri tanti chilometri ogni anno, grazie ai minori costi di rifornimento. Se prediligi le prestazioni e la comodità di una rete di distributori più ampia, il GPL è probabilmente l’ideale.

Circolazione nelle giornate di blocco traffico

In linea generale, è sempre possibile circolare, anche durante i blocchi del traffico per smog, poiché ritenuti ecologici. Ad esempio, a Roma, le macchine convertite a GPL hanno libero passaggio, pure durante le cosiddette domenica ecologiche. Inoltre, salvo rare eccezioni, sono accostate alle vetture elettriche o a benzina. Tuttavia, permangono delle eccezioni, da conoscere, onde evitare di lasciare cogliere alla sprovvista, e incorrere, pertanto, nelle sanzioni sancite dalla normativa italiana.

Nei blocchi traffico più estremi, tipo dell’Area C di Milano (che bandirà le vetture diesel euro 6 a breve), i bifuel GPL-benzina hanno diritto di ingresso, purché a pagamento, mentre i vecchi GPL-gasolio non hanno il via libera.

Costo d’acquisto e di conversione

In alcuni casi, le istituzioni erogano degli incentivi per l’acquisto di auto a GPL o metano, che riducono la spesa d’acquisto, rendendo l’opzione più conveniente. Il proprietario di un veicolo a combustione tradizionale ha facoltà di convertirlo a un costo di 1.200-1.500 euro per il GPL e 2.500 euro per il metano. L’intervento non è di carattere strutturale.

Il Governo ha destinato 10 miliardi di euro alla conversione con disponibilità fino alla fine del 2024 o all’esaurimento delle risorse. Il bonus massimo ammonta a 400 euro per l’allestimento di un sistema GPL e di 800 euro per quello a metano, ottenibile purché si tratti di un’autovettura di categoria M1 rientrante nella classe di omologazione non inferiore a Euro 4.

Il serbatoio del GPL va sostituito ogni 10 anni (con un costo medio di almeno 500 euro) e successivamente montato presso la Motorizzazione competente o in officine abilitate. Invece, le bombole a metano si cambiano dopo 4 anni o 5 anni, se omologate secondo la legislazione europea o quella italiana. Per quanto riguarda la rottamazione, essa deve rispettivamente avvenire dopo 21 o 40 anni di età.