La conoscenza dei tempi di notifica e prescrizione delle multe aiuta a gestire meglio la procedura del ricorso. La prescrizione, in particolare, indica il termine entro il quale una sanzione amministrativa deve essere gestita, compresi i passaggi del pagamento e della eventuale contestazione.
Indice
Conseguenze per una multa non pagata
Ignorare o non gestire correttamente una multa auto può comportare complicazioni sia dal punto di vista legale sia economico. In prima battuta, nel caso in cui la multa non venga pagata entro la scadenza prevista, la legge italiana prevede l’applicazione di una sanzione aggiuntiva fino al 30% dell’importo iniziale. Non solo, ma sono applicati interessi di mora a partire dal giorno successivo alla scadenza del pagamento.
In presenza di ritardi prolungati nel pagamento, le autorità possono intraprendere azioni coercitive, come il pignoramento dei beni o la trattenuta sulla busta paga del trasgressore, al fine di recuperare l’importo dovuto. Il mancato pagamento della multa può portare a sanzioni penali. Codice penale alla mano possono includere anche l’arresto, con una durata massima di sei mesi.
Prescrizione multe non pagate: la notifica della violazione
Le forze dell’ordine sono tenute a contestare immediatamente le infrazioni stradali, quando possibile, secondo un protocollo codificato. In alcuni casi, come nel caso delle violazioni rilevate tramite sistemi automatici come l’autovelox, la contestazione avviene mediante notifica inviata al domicilio del proprietario del veicolo.
L’automobilista trasgressore è così chiamato a verificare i tempi tra la commissione della violazione e la notifica ricevuta. Se questo intervallo supera i 90 giorni può richiedere l’annullamento della sanzione. Spetta al guidatore stesso avviare la procedura di richiesta di annullamento che non viene attivata in automatico.
Quali sono le scadenze da conoscere
Parlando in termini di tempistiche e scadenze, è importante tenere presente due aspetti. Innanzitutto le multe non pagate si prescrivono entro cinque anni dall’ultima notifica. Ogni sollecito ricevuto riavvia il conteggio. Quindi, in mancanza di notifiche immediate, le sanzioni relative a violazioni come gli eccessi di velocità rilevati da autovelox, vanno in prescrizione dopo 90 giorni dalla data della violazione. Di conseguenza è possibile richiedere l’annullamento della multa senza attendere il completamento dei cinque anni.
Le azioni che interrompono i tempi della prescrizione
La prescrizione delle multe è un processo automatico che si attiva in assenza di azioni da parte del creditore, quali richieste di pagamento o atti esecutivi, per un determinato intervallo di tempo. Nel contesto delle multe stradali, questo periodo prescrittivo è fissato in cinque anni dalla data in cui la somma dovuta diventa esigibile. Qualsiasi atto di esercizio del credito da parte delle autorità, come ad esempio l’emissione di solleciti di pagamento, interrompe e reimposta il periodo prescrittivo, avviandolo nuovamente da zero.
Cartelle esattoriali per multe non pagate e tempi di prescrizione
Le cartelle esattoriali, relative a multe non saldate, seguono anch’esse una prescrizione di cinque anni. C’è però un dettaglio operativo in più da evidenziare. Tra la certificazione del debito e la notifica della cartella non possono trascorrere più di due anni per evitare l’illegittimità della richiesta di pagamento.
Pagamento delle sanzioni stradali: tempi e modi
Una volta emessa una multa, l’ente competente ha l’obbligo di notificarla entro 90 giorni dall’infrazione. Il mancato rispetto può rendere la sanzione contestabile. Dopo la notifica, il destinatario della multa ha a disposizione fino a cinque giorni per effettuare il pagamento usufruendo di uno sconto del 30% oppure fino a 60 giorni per un pagamento ordinario senza sconti.
In sintesi, non adempiere al pagamento di una multa può comportare serie conseguenze, tra cui:
- interessi di mora: vengono applicati sull’importo della multa basandosi sul tasso di interesse legale, determinando un aumento complessivo dell’ammontare della sanzione;
- cartella di pagamento: riepiloga l’importo originale della multa, gli interessi di mora accumulati e, eventualmente, le sanzioni aggiuntive;
- ulteriori sanzioni: possono includere il fermo amministrativo del veicolo, la confisca del mezzo e la revoca della patente di guida;
- azione legale: può essere avviata un’azione penale per l’omissione del versamento delle imposte, aggravando la situazione del trasgressore.
Multa prescritta, come fare a saperlo
Per sapere se una multa è prescritta occorre tenere presente tre scenari. Nel caso di multa notificata oltre i 90 giorni, all’automobilista non resta che presentare un ricorso per contestare la sanzione. Nel caso di multa ricevuta senza ulteriori atti, scatta la prescrizione a distanza di cinque anni dalla data di ricezione della multa senza che siano intervenuti ulteriori atti.
Infine, nel caso di ricezione di una cartella esattoriale, la prescrizione avviene dopo cinque anni, ma è necessario opporsi a eventuali atti successivi, come intimazioni di pagamento o preavvisi di fermo amministrativo.
Quando presentare il ricorso
La normativa stabilisce che la notifica della sanzione deve avvenire entro 90 giorni dall’infrazione. In caso contrario perde valore ovvero la multa è nulla. Per le violazioni contestate in flagranza, come ad esempio l’uso del cellulare alla guida, non è previsto un periodo di prescrizione in quanto la sanzione è notificata sul momento.
Il ricorso al prefetto
Nel caso in cui la sanzione sia notificata direttamente dalle forze dell’ordine, il guidatore può rivolgersi al prefetto del territorio in cui è avvenuta l’infrazione. Lo deve fare entro 60 giorni dall’avviso o dalla notifica. Possono presentare ricorso il trasgressore stesso o le figure indicate dall’articolo 196 del Codice della Strada. La contestazione può avvenire per vizi di forma del verbale o per motivi sostanziali, come ad esempio la mancanza di segnale o un errore nella targa.
Il ricorso può essere presentato di persona, tramite raccomandata o via Posta elettronica certificata, secondo quanto indicato dal decreto Infrastrutture e Trasporti del 2021. Non è necessario l’intervento di un avvocato, ma il ricorso deve essere dettagliato. Dopo la presentazione, il rappresentante dello Stato esamina il ricorso.
Se viene respinto, l’automobilista è chiamato a pagare una multa raddoppiata. Se invece viene accettato, gli atti vengono archiviati. Se non si riceve risposta entro i termini stabiliti, il ricorso si intende accolto. In seguito è possibile presentare ricorso al giudice di pace contro la decisione del prefetto.
Il ricorso al giudice di pace
Al pari del ricorso al prefetto, nel caso in cui l’automobilista decida di appellarsi al giudice di pace deve predisporre una documentazione esaustiva corredata da eventuali allegati in grado di supportare la propria tesi. Il termine per presentare il ricorso è di 30 giorni dalla notifica della multa, rispetto ai 60 giorni previsti per il ricorso al prefetto.
Se la sanzione è già stata pagata con riduzione, non è possibile proporre ricorso. E ancora: in seguito al rigetto di un ricorso da parte del prefetto, è ancora possibile presentare ricorso al giudice di pace entro 30 giorni.
Per proporre opposizione bisogna compilare e presentare il modulo di ricorso all”ufficio del giudice di pace competente o inviarlo tramite posta raccomandata. Il ricorso può essere avanzato dal trasgressore, dal proprietario del veicolo o da altre persone coinvolte in solido.
Oltre alla multa, devono essere allegati altri documenti a supporto della contestazione, insieme a una copia del documento d’identità. Il giudice ha il potere di accogliere, modificare o respingere il ricorso e la sua decisione è soggetta ad appello. Non è possibile proporre ricorso solo per la sanzione accessoria e, se la multa è già stata pagata, di norma non è ammessa la contestazione.