Esiste un tasto in automobile che in molti sottovalutano e che relegano in un angolo senza sfruttare a pieno tutte le sue potenzialità. Eppure, c’è in quasi tutte le vetture circolanti in Italia, fatta eccezione per quelle molto datate, ed è legato al condizionatore. L’aria condizionata si usa prevalentemente in estate, per compiere lunghi viaggi sotto al sole, ma ha la sua importanza anche nel resto dell’anno. In combinata con l’attivazione del climatizzatore è buona norma usufruire di questo bottone magico: quello del ricircolo dell’aria interna. Questo farà risparmiare energia e carburante alla macchina, con un’alta percentuale di efficienza.
Indice
Il ricircolo dell’aria: come funziona
Il climatizzatore attivo, con l’aria condizionata, incide tanto sui motori termici, quindi diesel e benzina, quanto sulle vetture elettriche, comportando una decrescita della potenza del motore e di conseguenza un consumo maggiore di carburante o energia. Il ricircolo dell’aria interna permette di ridurre questi consumi fino a quasi un terzo (30%), e lo si può attivare con la semplice pressione di un pulsante che troviamo – solitamente – sul cruscotto.
Si colloca, mediamente, a fianco della “zona della ventilazione”, ed è contraddistinto da una sagoma stilizzata di un’auto con all’interno una freccia semicircolare. La sua funzione principale è quella di tappare le prese d’aria dall’esterno, movimentando così solo l’aria che si trova già dentro all’abitacolo. Appare come un’operazione molto semplice, quasi poco incisiva, ma a conti fatti con questo strumento si abbatte notevolmente lo sforzo dell’impianto, in quanto non prendendo l’aria dall’esterno non necessita di azionare i filtri che bloccano polvere e tutti gli agenti esterni. I vantaggi in termini di consumi sono quasi immediati, in quanto il compressore del climatizzatore subisce un minor sforzo.
Controindicazioni e punti di forza
La funzione del ricircolo dell’aria avrebbe comunque una contrindicazione: favorirebbe la comparsa di sonnolenza nel guidatore, di conseguenza sarebbe ottimale non utilizzarla per più di 10 minuti consecutivi. I lati positivi, come elencato poc’anzi, riguardano il consumo di carburante e la possibilità di rinfrescare in maniera più rapida l’abitacolo, in quanto non deve prendere l’aria calda da fuori.
Lo stesso discorso vale per quando si vuole riscaldare più velocemente l’abitacolo. Se vogliamo abbassare la temperatura in estate, il condizionatore utilizza aria sempre più fredda ad ogni ciclo, in quanto sfrutta l’aria dell’abitacolo, appena raffreddata, e non aria calda proveniente dall’esterno. Il ricircolo dell’aria in auto, inoltre, serve in determinate occasioni, come: durante l’attraversamento di zone maleodoranti o di forte inquinamento, come quando si passa dentro a un tunnel. Questo dispositivo recupera l’aria dell’abitacolo, la filtra e la reintroduce all’interno dell’auto. Quando è attivo, quindi, non si ha ricambio d’aria e si rischia di avere aria viziata e umida, che può anche appannare persino i vetri.
Infine, è importante che i filtri dell’impianto di ventilazione o di condizionamento dell’auto siano puliti e che vengano sostituiti secondo le indicazioni del costruttore. Dunque, non bisogna esitare a utilizzare questo tastino magico, che in alcuni fasi di marcia e lungo un viaggio può risultare utile e funzionale al portafoglio, e non solo come ampiamente dimostrato.