Il Codice della Strada deve essere rispettato da tutti gli automobilisti in circolazione, per tutelare l’incolumità propria e degli altri soggetti. In caso di infrazioni si rischiano sanzioni anche molto importanti, in base alla gravità dell’illecito commesso, fino alla sospensione o al ritiro della patente.
Vediamo per quali motivi si rischia il ritiro della patente da parte delle Forze dell’Ordine, quando si può riottenere il documento e come.
Indice
Per quali ragioni si rischia il ritiro della patente
Le multe previste dal Codice della Strada si aggravano a seconda della violazione commessa. Il ritiro della patente è una delle possibili sanzioni accessorie al pagamento di una contravvenzione imposta per violazione della legge.
Ritiro patente: che cosa significa
Si tratta proprio della materiale sottrazione della licenza di guida da parte della Polizia (qui tutti i casi possibili nel dettaglio), che fa la multa all’automobilista che commette l’illecito. In seguito al ritiro, può succedere:
- che il documento venga poi restituito alla fine del periodo previsto;
- che la patente venga successivamente sospesa o revocata.
Il ritiro della patente avviene:
- se l’automobilista viene fermato alla guida con patente scaduta;
- se il conducente ha un tasso alcolemico che supera il limite minimo consentito per legge di 0,5 g/litro;
- nel caso in cui il soggetto fermato viaggia oltre i limiti di velocità consentiti;
- se si guida usando il cellulare.
Sospensione della patente: la differenza
Ci sono casi in cui la sospensione della patente precede il ritiro; non si tratta di provvedimenti equivalenti, c’è una grande differenza:
- la sospensione è una sanzione accessoria che viene decisa dal Prefetto o dall’Autorità giudiziaria, rende la guida di veicoli illecita temporaneamente;
- il ritiro della patente non è invece una sanzione, si tratta di quello che viene definito un provvedimento amministrativo, che infatti può arrivare dopo una sospensione. Altrimenti possono essere gli agenti preposti a decidere di ritirare la patente a chi – per esempio – ha temporaneamente perso i requisiti psico-fisici per poter guidare.
Ritiro e sospensione: per quanto tempo
A seconda della gravità dell’infrazione commessa dall’automobilista, varia il periodo di sospensione o ritiro della patente.
Come e quando è possibile riavere la patente ritirata
Ci sono differenti iter possibili da seguire per riottenere la patente a seguito di ritiro o sospensione, tutto dipende dall’infrazione commessa.
In caso di ritiro per patente scaduta, basta fare gli esami medici previsti per poter richiedere la propria licenza di guida. In uno qualsiasi degli altri casi in cui viene ritirata la patente, come ad esempio la guida in stato di ebbrezza, è necessario presentarsi a un colloquio nella sede del Dipartimento della prevenzione – medicina legale.
La commissione propone al soggetto di sottoporsi a un programma terapeutico che si divide in:
- colloquio di accoglienza;
- visita medica;
- esami clinici;
- sedute di counselling.
Una volta superato l’intero percorso con esito positivo, allora il soggetto può riottenere la sua patente.
Revoca della patente
La patente può essere anche direttamente revocata, e questo avviene nei casi più gravi di infrazione del Codice della Strada o per recidiva. In questo caso l’automobilista multato e senza patente deve obbligatoriamente aspettare almeno 2 anni prima di poter ripetere rifare l’abilitazione di guida.
Se però la patente è stata revocata per:
- incidente grave con feriti;
- mancanza di revisione valida del documento;
- perdita dei requisiti psicofisici,
allora è obbligatorio richiedere un certificato medico apposito oppure viene richiesto di rifare la patente di guida da capo, entrambi gli esami – teoria e pratica – devono essere ripetuti.