Se in passato il tema della sostenibilità ambientale interessava solo una fascia ristretta della popolazione, oggi è uno dei più dibattuti in assoluto. Su quali siano le soluzioni migliori da seguire tengono banco confronti continui e, dai forum di settore, ormai torna ricorrente anche tra la gente comune, e in questo scenario ha cominciato a farsi strada lo scooter elettrico. Le caratteristiche distintive fanno sì che sia apprezzato da persone di età, cultura e disponibilità economiche differenti.
Non meno importante è il minore impatto sul Pianeta. Scegliere un mezzo di trasporto green vuol dire fare un favore a sé stessi e all’intera comunità, nonché alle future generazioni. Gli allarmanti dati portati all’attenzione dagli studiosi ci impongono di prender coscienza circa la portata delle nostre azioni. Se è vero che la principale responsabilità ricade sui capi d’industria e la classe politica globale, ognuno può, nel suo piccolo, dare un contributo prezioso. Senza perderci in ulteriori convenevoli, andiamo a scoprire in modo approfondito le peculiarità di uno scooter elettrico, dai fattori tecnici agli oneri a carico del proprietario.
Indice
I componenti
Due ruote. Un motore EV. Una batteria ricaricabile. Ecco i tre elementi essenziali di uno scooter elettrico, che lo qualificano come tale. Sul fronte dell’autonomia, una singola carica permette di percorrere tra i 20 e gli 80 km. Per quanto riguarda i tempi di rifornimento, essi possono essere di poche o di diverse ore, in relazione al caricatore impiegato. Di solito, il peso e le dimensioni sono inferiori agli esemplari a benzina e, pertanto, risulta facile assumervi confidenza. La velocità va un minimo di 25 a un massimo di 70 km/h.
L’introduzione risale agli inizi del XX secolo, quando, nel 1903, l’inventore americano Ogden Bolton Jr. brevettò il primo modello, ispirato nel design al monopattino. Durante il secondo dopoguerra preso il sopravvento proposte a benzina, ma negli ultimi anni è avvenuto riscatto. Merito dei progressi tecnologici, che conferiscono più leggerezza, potentza e autonomia.
In uno scooter a zero emissioni il “cuore pulsante” consiste in un motore elettrico, alimentato da una batteria ricaricabile. Al propulsore spetta il compito di trasformare l’energia immagazzinata in movimento, in maniera da azionare la ruota posteriore. Un sistema di controllo elettronico gestisce l’erogazione della potenza. Che, in base alle esigenze del conducente e alle condizioni di marcia, regola la velocità e l’accelerazione.
Per accelerare, frenare, attivare le luci e selezionare le modalità di guida si usano i comandi integrati nel manubrio. La prevalenza dei prodotti ora in commercio dispone di un display digitale, dove consultare informazioni come velocità, livello di carica della batteria e percorso. Un’aggiunta preziosa, che consente di monitorare la situazione in ogni frangente.
Come fare il pieno e la qual è la licenza di guida
Eseguire un pieno di elettroni allo scooter è semplice e veloce. Si posiziona il mezzo in un luogo sicuro e asciutto, meglio vicino a una presa di corrente, così da inserirvi il cavo del caricabatterie e nell’ingresso di ricarica del veicolo. Accertarsi che la connessione sia fissata a dovere. Controllare lo stato di ricarica, di norma mediante un indicatore a LED o un display. Quanto tempo occorre? Non esiste una risposta esatta, sempre valida. Infatti, cambia a seconda della capacità della batteria e del tipo di caricatore. Comunque, in media va da un minimo di 2 a un massimo di 8 ore.
Terminato il processo, scollegare il cavo del caricatore e della due ruote. Alla pari di qualsiasi mezzo spinto da un propulsore tradizionale, lo scooter elettrico richiede il conseguimento della patente per poter essere guidato. Fino alla potenza massima di 4 kW, con velocità massima di 45 km/h, serve la patente AM, ottenibile dai 14 anni in su. Sopra ai 4 kW e fino agli 11 kW (nonché i tricicli leggeri da 15 kW) è obbligatoria la licenza A1, rilasciata a partire dai 16 anni di età. Fra 11 e 35 kW risulta tassativa la A2.
Gli obblighi a carico del proprietario: la copertura assicurativa e il bollo
In tema di polizze, la disciplina regolante gli scooter elettrici funziona in modo simile a quella per i veicoli a motore tradizionali. Il legislatore impone, senza ammettere deroghe, la copertura di Responsabilità Civile (RC), contro i danni arrecati a terzi. Nel contratto possono essere incluse delle ulteriori voci, inerente, ad esempio, agli infortuni del guidatore. Il costo differisce a seconda di diversi fattori, tra cui la cilindrata dello scooter e la compagnia scelta. È tendenza comune applicare delle tariffe meno onerose rispetto a un omologo a benzina, a volte con sconti fino al 50%. A livello indicativo, il premio va da 100 a 500 euro all’anno.
In generale, i proprietari sono esentati dal pagamento del bollo per i primi cinque anni dalla data di immatricolazione. Tuttavia, in certe regioni se ne viene esonerati a titolo permanente. La mancata sottoscrizione di una polizza farà ricadere sul conducente l’intera responsabilità per le lesioni provocate a terzi. Inoltre, il Codice della Strada punisce i trasgressori con una multa da 866 a 3.464 euro, che raddoppia con la recidiva (da 1.732 a 6.928 euro). E mica finisce qui. Perché le Forze dell’Ordine sono autorizzate a sequestrare lo scooter con restituzione solo una volta regolarizzata la rispettiva posizione e scatta la sospensione della patente, da uno a due mesi.
I vantaggi e il prezzo
Lo scooter elettrico costituisce una valida alternativa alle solite proposte a benzina, sotto molteplici aspetti. Innanzitutto, ha il pregio dell’ecocompatibilità e di ridurre l’inquinamento acustico. In aggiunta, le spese di gestione, tra ricarica dell’accumulatore e manutenzione, sono inferiori, con un notevole risparmio nel medio-lungo termine. Agile e maneggevole, si presta benissimo alla circolazione nei tratti urbani e nemmeno il parcheggio rappresenta motivo di apprensione. Infine, ammette l’integrazione con app, così da avere sempre sotto controllo le varie voci (stato di carica, ecc.).
La forbice di prezzo è ampia. Fino a 4 kW la cifra da porre in preventivo va dai 2.000 ai 4.000 euro. Se la potenza arriva fino a 11 kW costa intorno ai 7.000-10.000 euro, mentre tra 11 e 35 kW si attesta sui 15.000-20.000 euro. Un secondo fattore capace di influenzare il prezzo è l’autonomia della batteria. In seguito agli ecoincentivi stanziati dal Governo è possibile acquistarne alcuni a prezzi più vantaggiosi.