In Italia è obbligatorio per legge eseguire lo storico della revisione di auto e moto: il primo controllo deve essere effettuato dopo 4 anni dall’immatricolazione, e poi ogni due anni, per essere in regola e non rischiare problemi e sanzioni anche molto pesanti. La revisione auto non deve essere confusa con il tagliando, cosa che spesso accade. La prima infatti, come abbiamo detto, comprende una serie di controlli eseguiti in officina dal professionista, ma obbligatori per legge. Il secondo non è assolutamente un obbligo da rispettare pena la sanzione, ma si tratta di opere di manutenzione consigliate ogni anno (circa) per poter circolare serenamente e ridurre il rischio di guasti e malfunzionamenti al mezzo. Il motivo principale per cui è bene non dimenticare di fare la revisione auto o moto è il rischio di prendere multe salate e di circolare con un veicolo non idoneo. In ogni caso, se non sai se l’auto che stai guidando è sempre stata revisionata oppure no, è possibile conoscere lo storico: vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo.
Indice
Storico revisioni: come verificare se è sempre stata eseguita
Come abbiamo già anticipato, la prima revisione deve essere eseguita dopo quattro anni dall’immatricolazione, e poi ogni due anni: è obbligatorio per legge. Una cosa che ci sentiamo di raccomandare all’acquirente però è controllare la reale data di immatricolazione del veicolo se si compra una vettura a chilometri zero. La data è scritta sul libretto dell’auto ed è quella che serve per calcolare i 4 anni per la prima revisione da effettuare.
Nelle auto a km 0 infatti l’immatricolazione viene fatta prima dalla concessionaria, quindi è bene controllare quando, perché anche solo un mese è fondamentale e fa rischiare la multa.
Come abbiamo detto è possibile verificare che un’auto sia effettivamente in regola e sia stata sempre revisionata grazie a uno storico. A partire dal 2018 ci sono delle novità sul tipo di controlli da fare all’auto durante la revisione, e le modifiche sono contenute nel decreto ministeriale del “19 maggio del 2017” sulla base della direttiva europea numero “2014/45/UE”; oltretutto è stato introdotto il certificato di revisione, come avevamo visto in passato, che in realtà è quello che fa maggiormente la differenza, perché prima non esisteva; si tratta di un documento di fondamentale importanza, che segnala la data di ogni revisione, ma anche i chilometri effettivi compiuti dal veicolo stesso al momento dei controlli: questo scoraggia la nota truffa del contachilometri, che prevede informazioni falsate sui chilometri realmente percorsi dall’auto quando si vuole vendere un veicolo usato a un prezzo superiore rispetto al reale valore.
Controllo revisione online tramite targa
Il metodo più facile e usato per verificare che l’ultima revisione sia stata eseguita regolarmente è quello di chiedere direttamente al venditore. Un altro sistema permette all’automobilista di recarsi direttamente e personalmente negli uffici preposti per poter fare la verifica sul posto. Altrimenti è possibile affidarsi alla procedura di controllo revisione online: è facile e alla portata di tutti.
Come fare? Basta usare il servizio gratuito che viene offerto dal Portale dell’Automobilista, andare sul sito e cercare la pagina Verifica Ultima Revisione. Una volta verificato lo stato delle revisioni del mezzo, il dato principale che è possibile reperire è quello relativo al numero di chilometri percorsi dalla vettura in questione, vengono segnati infatti quelli raggiunti al momento dell’ultimo controllo (come indicato precedentemente).
Come procedere:
- prima di tutto bisogna selezionare se si tratta di un autoveicolo o di un motoveicolo;
- è necessario inserire il numero di targa;
- in seguito basta cliccare su ricerca;
- in questo modo si ottiene la scheda con la verifica della revisione e i chilometri percorsi.
In questo modo l’utente può anche sapere la data in cui è necessario fare la nuova revisione: come abbiamo detto, basta calcolare due anni dall’ultimo controllo effettuato nel centro apposito. La revisione si può fare entro l’ultimo giorno del mese in cui era stata fatta quella precedente (o nello stesso mese dell’immatricolazione).
Il sistema che vi abbiamo indicato funziona alla perfezione, ma potrebbe anche non essere utile per la verifica di alcuni particolari veicoli. Vediamo quali sono i casi speciali:
- un mezzo che non ha ancora fatto la revisione dopo l’entrata in vigore delle ultime modifiche di legge;
- la verifica tramite targa di un’auto che ha meno di 4 anni;
- i contachilometri sono stati scaricati prima della revisione (comportamento assolutamente illecito);
- durante l’ultimo controllo non sono stati registrati i chilometri percorsi dal veicolo (altro comportamento vietato dalla legge).
A partire dal 31 marzo 2019 il controllo è più veritiero perché questa è la data in cui è entrato in vigore in Italia l’obbligo di rilasciare ad ogni utente il cosiddetto certificato di revisione, documento che viene consegnato direttamente al proprietario del veicolo una volta effettuati i controlli, con esito positivo.
Novità creata soprattutto con l’obiettivo di combattere le truffe del contachilometri e quindi creare una banca dati sui chilometri delle vetture usate, con una specie di storico. Tutti i dati relativi al veicolo vengono inseriti nel Documento unico, da caricare sul Portale dell’Automobilista.
Controlli effettuati durante la revisione auto
La revisione è l’insieme dei controlli eseguiti da un professionista, volti a verificare lo stato di manutenzione del veicolo, la sicurezza, i consumi e le emissioni inquinanti. La differenza con il tagliando – non obbligatorio – è che quest’ultimo viene eseguito una volta all’anno oppure ogni 15/30.000 chilometri percorsi (sotto consiglio dei professionisti) e prevede in genere il controllo dei liquidi con eventuale rabbocco, cambio dei filtri, controllo delle gomme e altre verifiche generali. La revisione prevede dei test specifici che devono attestare che l’auto (o la moto) possa circolare in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.
Durante la revisione in officina vengono controllati:
- l’efficienza dell’impianto frenante;
- la capacità di visibilità del conducente;
- i rumori;
- il gas di scarico e le emissioni;
- lo stato dell’impianto elettrico;
- le condizioni del telaio;
- lo stato degli assi delle gomme e delle sospensioni;
- l’insieme degli equipaggiamenti.
Una volta terminata la revisione con esito positivo, il meccanico applica l’etichetta che cita “regolare” sulla carta di circolazione e consegna al proprietario dell’auto il certificato di revisione, da tenere sempre a bordo (da marzo 2019).
Questo documento riporta:
- numero di targa;
- numero di telaio;
- data e luogo della revisione;
- categoria dell’auto;
- numero di chilometri al momento della revisione;
- esito;
- data della successiva revisione.
Tutte informazioni che vanno direttamente al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.