Come trasformare un furgone in camper

Un furgone camperizzato è un mezzo comodo e pratico: ecco come realizzarlo e i mobili necessari

Pubblicato: 11 Gennaio 2021 15:56

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Redazione

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Viaggiare in libertà è un sogno piuttosto comune al giorno d’oggi, tuttavia non bisogna necessariamente acquistare un camper o una roulotte, ma è possibile optare per un furgone camperizzato. In questo caso basta comprare un veicolo da lavoro, per poi realizzare la conversione installando nel vano di carico una zona abitativa, ottenendo un’area personalizzata adeguata alle proprie esigenze di viaggio. Vediamo come trasformare un furgone in camper, dalla scelta del mezzo a quella dei mobili per l’allestimento fino alle procedure previste per l’omologazione del veicolo.

Furgone camperizzato: la scelta del veicolo giusto

La prima cosa da fare per convertire un veicolo commerciale in un camper consiste nella scelta del furgone da camperizzare, una decisione da prendere con particolare attenzione considerando una serie di aspetti. Ad esempio, per individuare il modello più adatto è essenziale tenere conto del numero di persone che il veicolo dovrà ospitare, dello spazio interno che si vuole avere a disposizione, delle dimensioni della zona abitativa e della configurazione dei vetri per l’illuminazione, la visibilità e l’isolamento termico.

I furgoni compatti sono i più semplici ed economici da utilizzare per questo scopo, inoltre sono facili da guidare e da allestire per il turismo in libertà. Si tratta di modelli molto diffusi e agevoli da trovare sul mercato dell’usato, come il Fiat Doblo, la Citroen Berlingo e la Renault Kangoo. Per beneficiare di maggiore spazio nella cellula abitativa si può scegliere un van, un veicolo più alto e confortevole in cui installare anche un piccolo bagno o una doccia, partendo da modelli come il Renault Trafic, il Ford Transit e l’Opel Vivaro.

In alternativa, la soluzione preferita per un furgone camperizzato davvero spazioso sono i van di grandi dimensioni, dei veri e propri furgonati nei quali gestire l’area di carico in modo ottimale realizzando una zona abitativa veramente confortevole. In questo caso si possono comprare veicoli come il Fiat Ducato, la Renault Master o la Peugeot Boxer. Tuttavia bisogna fare attenzione alla massa, poiché con l’allestimento non deve superare le 3,5 tonnellate per consentire la guida con la patente B.

Oltre alle dimensioni e al modello è necessario analizzare le prestazioni del furgone, soprattutto in base al tipo di viaggi che si vogliono fare e al numero di chilometri che si andranno a percorrere. Un veicolo potente di grossa cilindrata è più comodo ed efficiente in strada, specialmente nei lunghi tragitti, però sarà anche più costoso da mantenere e consumerà di più rispetto a un mezzo meno prestativo. Un’altra scelta riguarda l’acquisto di un furgone nuovo o usato: il primo è più caro ma perfetto per garantire una vita utile molto lunga, mentre il secondo è ideale per risparmiare e realizzare allestimenti fai da te.

Trasformare furgone in camper: il progetto

Dopo aver scelto un mezzo adeguato e acquistato il veicolo, il prossimo passo per trasformare un furgone in camper consiste nella progettazione dell’allestimento. Si tratta di una fase delicata e fondamentale, poiché è necessario considerare il budget a disposizione, lo spazio presente, la spesa da sostenere per l’omologazione del furgone camperizzato e i costi degli accessori e dei materiali da utilizzare. Di norma, in questi casi è consigliabile definire subito le caratteristiche principali del progetto, ad esempio realizzando un disegno o una bozza grafica con un programma apposito.

In questo modo è possibile capire quale sarà approssimativamente il costo della conversione, verificando il prezzo di tutti gli elementi per stabilire un importo massimo, tenendo conto anche di eventuali imprevisti ed errori. All’interno del progetto bisogna prevedere tutti gli aspetti dell’allestimento in modo dettagliato, dalle soluzioni per l’isolamento termico dell’area abitativa alla predisposizione dell’impianto elettrico, ricordandosi di rispettare le normative vigenti per semplificare l’omologazione del mezzo.

Se si vuole installare anche un bagno e una doccia la progettazione del furgone camperizzato diventa più complessa, in quanto è necessario pianificare i serbatoi, la coibentazione della struttura e l’impianto idraulico. Un fattore da non sottovalutare è la manutenzione del veicolo e la pulizia dello spazio interno, scegliendo con attenzione i materiali giusti e trovando una configurazione ottimale, al fine di rendere il mantenimento del mezzo quanto più semplice possibile.

Mobili per camperizzare un furgone

Una decisione importante è senz’altro la scelta dei mobili per camperizzare il furgone, andando a selezionare tutti gli elementi d’arredo principali come il letto, il divano, il tavolo e l’angolo cottura. Naturalmente ogni opzione è vincolata allo spazio disponibile, tuttavia anche in veicoli compatti è possibile studiare soluzioni ottimali per un allestimento adatto alle proprie esigenze. Per la zona notte è possibile scegliere un letto fisso, infatti se la larghezza lo consente si può montare il letto in fondo al vano di carico del furgone, altrimenti è possibile optare per un divano letto o delle cuccette sicuramente più pratiche e funzionali.

Dopodiché è necessario posizionare la cucina, cercando di ottimizzare lo spazio ma rendendo comunque la zona abbastanza confortevole. In base alle dimensioni del furgone si possono aggiungere anche scompartimenti e armadi, per lasciare l’ambiente più ordinato e riporre tutti gli utensili e gli oggetti in luoghi chiusi e riparati. Si tratta di un aspetto importante, per evitare cadute accidentali durante la guida e non mettere a rischio la sicurezza dei passeggeri. Inoltre è essenziale analizzare sempre il peso dei mobili, per rispettare i limiti sulla massa totale del furgone camperizzato.

Come realizzare un furgone camperizzato con bagno

Quando si camperizza un furgone è possibile scegliere se installare o no il bagno, senz’altro una comodità molto utile soprattutto nei viaggi più lunghi. Un servizio igienico permette di usufruire di maggiore libertà in vacanza, per non fermarsi soltanto nei campeggi attrezzati ma anche in piazzole di sosta consentite. Una soluzione per i veicoli compatti con poco spazio a disposizione è il wc chimico portatile, da usare all’occorrenza per poi riporlo e nasconderlo alla vista, svuotandolo presso strutture organizzate circa una volta al giorno oppure al massimo ogni due giorni.

Per una maggiore indipendenza è possibile preferire un bagno fisso, ricavando uno spazio all’interno della cellula abitativa da destinare a questa funzione, realizzando tutti i collegamenti idraulici e predisponendo un serbatoio per la raccolta delle acque reflue. Per la massima comodità è possibile installare anche una piccola doccia, un’operazione sicuramente più complessa ma che permette di ottenere un furgone camperizzato davvero pratico per viaggiare. Tuttavia sono necessarie le pompe dell’acqua, un sistema completo di tubature e un impianto di riscaldamento dell’acqua.

L’isolamento termico del furgone da convertire in camper

Oltre ai mobili, al bagno e alla cucina è fondamentale realizzare l’isolamento termico del furgone da camperizzare, per ridurre al minimo la dispersione di calore e ottimizzare il comfort abitativo sia in inverno che in estate. La coibentazione del veicolo è un intervento essenziale, per limitare il dispendio energetico e diminuire la necessità di raffrescamento estivo e riscaldamento invernale, cercando di rendere il mezzo quanto più possibile ecologico e ottenere un ambiente sempre gradevole.

Per l’isolamento termico del furgone camperizzato si possono scegliere diversi materiali, tra cui quelli più apprezzati sono i pannelli in polistirene estruso o i fogli di alluminio multistrato. In alternativa, è possibile utilizzare la lana di roccia o di vetro, oppure la schiuma di poliuretano espanso, in base al risultato che si vuole ottenere, al costo del materiale e al livello di coibentazione richiesto dal progetto. Inoltre bisogna tenere conto del peso, un aspetto che interessa ogni scelta durante la trasformazione del furgone in camper.

Furgoni camperizzati fai da te o supporto professionale

Senza dubbio camperizzare un furgone è un’operazione difficile, specialmente per chi non ha esperienza in questo campo e non possiede una certa manualità. Durante l’operazione bisogna adoperare diversi strumenti, installare l’impianto elettrico e il sistema idraulico, realizzare l’isolamento termico e montare tutto l’allestimento. Ogni intervento deve essere pianificato, considerando la sicurezza a bordo, la funzionalità dello spazio e la manutenzione di ogni elemento del mezzo, rispettando il budget e i limiti strutturali del veicolo utilizzato.

Naturalmente, i furgoni camperizzati fai da te rappresentano una soluzione più economica, in quanto è possibile risparmiare sul costo della manodopera e ottenere la soddisfazione di un lavoro fatto da soli. Allo stesso tempo potrebbe diventare una sfida davvero ardua, oppure il risultato potrebbe non essere all’altezza delle aspettative, oltre al rischio di errori progettuali, difetti e malfunzionamenti. Una ditta specializzata nella camperizzazione di veicoli è in grado di garantire un lavoro a regola d’arte, perfettamente adeguato alle proprie necessità.

In questo modo si possono anche reperire mobili personalizzati per ottimizzare l’ingombro, contare su impianti a norma e risparmiarsi tantissime ore di lavoro dedicate alla conversione del mezzo. Ovviamente la differenza è il costo della camperizzazione del furgone, una spesa che sarà molto più bassa realizzando tutto da soli, mettendo in conto però riparazioni, correzioni e un risultato non sempre ottimale, perciò se non si è sicuri al 100% meglio evitare qualsiasi rischio e affidarsi a dei professionisti.

Come omologare un furgone camperizzato

Per essere abilitato alla circolazione in strada un furgone camperizzato deve essere sottoposto a un processo di omologazione, un aspetto che rende essenziale realizzare un allestimento corretto per non incorrere in problemi e rischiare di dover lasciare il mezzo in garage. Purtroppo, di norma non è possibile convertire un veicolo commerciale in uno adibito al trasporto di persone, ovvero passare un mezzo classificato come N1 a uno di categoria M1, perciò in caso di intervento dai fa da te è quasi impossibile ottenere una certificazione di idoneità.

Per farlo infatti bisogna reperire una serie di documenti e attestati, come il nulla osta della casa produttrice del furgone, la firma di un ingegnere sul progetto e l’immatricolazione del furgone camperizzato presso la Motorizzazione. Diverso è il discorso per chi realizza un allestimento mobile rimovibile, un’opzione che non richiede l’omologazione del furgone camperizzato, in quanto la configurazione non è permanente e non altera la struttura del veicolo.

Alcuni portali specializzati indicano come alternativa l’omologazione del veicolo all’estero, tuttavia bisogna prestare attenzione alle nuove norme sulle targhe estere intestate a persone residenti in Italia, un’opzione consentita per un massimo di 60 giorni. In questo caso è essenziale certificare il veicolo all’estero, tuttavia va reimmatricolato nel nostro Paese. La soluzione migliore per omologare un allestimento fisso in Italia è rivolgersi a un’officina specializzata, contattando un’azienda in grado di assicurare la consegna di un veicolo legalizzato alla circolazione nel nostro Paese.