Se la vendita dell’auto avviene tramite un concessionario, è quest’ultimo a occuparsi di tutte le formalità burocratiche, tra cui il passaggio di proprietà. Quando la compravendita si svolge tra privati, è l’acquirente che deve farsi carico delle procedure necessarie. In alternativa, l’acquirente può rivolgersi a un’agenzia specializzata nella gestione delle pratiche automobilistiche che si occuperà del passaggio di proprietà a fronte di un costo aggiuntivo.
Affidarsi a un’agenzia per la gestione del passaggio di proprietà dell’auto può semplificare la procedura ma il costo totale aumenterà a causa delle spese di intermediazione. Le agenzie offrono un servizio completo, prendendo in carico tutte le formalità burocratiche e garantendo che la procedura venga svolta correttamente e in tempi stretti.
Indice
Cosa bisogna fare per il passaggio di proprietà dell’auto
Se si possiede il certificato di proprietà dell’auto, la procedura del passaggio di proprietà è più semplice. L’atto di vendita può essere costituito da una dichiarazione unilaterale di vendita, con la firma del venditore. La firma deve quindi essere autenticata sul retro del certificato di proprietà del veicolo.
È necessario pagare un’imposta di bollo di 16 euro per l’autenticazione. L’autenticazione può essere effettuata gratuitamente presso il Comune o in uno degli Sportelli telematici dell’automobilista presenti sul territorio nazionale. Altre opzioni sono gli uffici provinciali della Motorizzazione civile, le delegazioni dell’Aci o le agenzie di pratiche auto abilitate. Il passaggio di proprietà deve quindi essere trascritto entro 60 giorni dall’autenticazione della firma del venditore sull’atto di vendita.
Fare ricorso servizi specializzati può offrire alcuni benefici come la gestione completa delle pratiche, evitando errori e ritardi, l’eliminazione della necessità di recarsi presso vari uffici per l’autenticazione e la trascrizione, l’assistenza professionale che garantisce che tutte le procedure siano svolte correttamente.
Passaggio di proprietà dell’auto, quali documenti servono
Per procedere con il passaggio di proprietà dell’auto usata occorrono alcuni documenti:
- il modello TT2119 che deve essere compilato e firmato sia dall’acquirente che dal venditore. Viene utilizzato per richiedere l’aggiornamento della carta di circolazione, attestando la legittima proprietà del veicolo;
- il certificato di proprietà che può essere in formato cartaceo o digitale o il documento unico di circolazione che combina le informazioni della carta di circolazione e del certificato di proprietà;
- l’atto di vendita del veicolo che deve essere firmato dal venditore e autenticato con una marca da bollo da 16 euro. In alternativa, possono essere presentati un atto pubblico, un contratto o una sentenza in copia conforme all’originale, anch’essi soggetti a tassazione;
- un documento di riconoscimento e il codice fiscale sia dell’acquirente sia del venditore tra carta d’identità, passaporto o patente di guida.
Dal punto di vista operativo bisogna innanzitutto compilare e firmare il modello TT2119, verificando che tutte le informazioni siano corrette e complete. L’atto di vendita deve essere quindi autenticato. Può essere fatto gratuitamente al Comune, uno degli Sportelli telematici dell’automobilista, negli uffici provinciali della Motorizzazione civile, nelle delegazioni dell’Aci o tramite agenzie di pratiche auto abilitate.
A questo punto presentare tutti i documenti a uno Sta per l’aggiornamento della carta di circolazione o del documento unico di circolazione. Assicurarsi di includere il certificato di proprietà o il documento unico, insieme agli atti di vendita e ai documenti di identificazione. Il passaggio di proprietà deve essere trascritto entro 60 giorni dall’autenticazione della firma del venditore sull’atto di vendita per garantire la regolarità della transazione.
Quanto costa il passaggio di proprietà dell’auto
Sebbene gestire autonomamente le pratiche burocratiche possa essere più economico rispetto all’intermediazione di un’agenzia specializzata, ci sono comunque spese da sostenere. Questi costi variano anche in base alla provincia di residenza dell’acquirente e alla potenza del veicolo in CV. Uno dopo l’altro sono:
- imposta di bollo per l’atto di compravendita al PRA e il rilascio del certificato di proprietà: 32 euro;
- imposta di bollo per il rilascio della carta di circolazione aggiornata: 16 euro;
- diritti di Motorizzazione civile: 10,20 euro;
- emolumenti Aci per il passaggio di proprietà: 27 euro.
A questi costi fissi si aggiunge l’Imposta provinciale di trascrizione (Ipt), la cui entità dipende dalla provincia di residenza dell’acquirente e dalla potenza del veicolo:
- importo minimo dell’Ipt: 150,81 euro per veicoli fino a 53 kW;
- aumento per kW: 3,51 euro per ogni kW aggiuntivo oltre i 53 kW.
Le singole province hanno la facoltà di aumentare l’Imposta provinciale di trascrizione fino al 30%, aumentando così il costo finale.
E se l’atto di vendita non è in italiano?
Il passaggio di proprietà dell’auto usata presenta alcune particolarità quando l’atto di vendita non è in lingua italiana o quando l’acquirente è un cittadino straniero.
Quando l’atto di vendita dell’auto usata non è in lingua italiana bisogna infatti fornire una dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza, se questa informazione non è riportata sul documento. In caso di persone giuridiche si deve presentare una dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante per attestare la sede dell’azienda.
Se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia bisogna allegare altri documenti per completare il passaggio di proprietà dell’auto:
- permesso di soggiorno valido;
- fotocopia del documento di identità.
Se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia serve una copia del permesso di soggiorno o, se il documento è scaduto, la richiesta di rinnovo.
Quando si può fare il passaggio di proprietà senza l’acquirente
Le normative vigenti consentono al venditore di formalizzare il passaggio di proprietà dell’auto senza la presenza fisica dell’acquirente. In questo modo il venditore si alleggerisce dagli oneri e delle responsabilità legati al possesso del veicolo, proteggendosi da eventuali multe e accertamenti fiscali.
Il venditore può dichiarare la perdita di possesso del veicolo presentando una dichiarazione sostitutiva al Pubblico registro automobilistico. Questa procedura mette il venditore al riparo da responsabilità future legate al veicolo. Questa procedura prevede la trascrizione al PRA dell’atto di vendita, che normalmente spetta al nuovo intestatario. Il venditore può eseguire la trascrizione autonomamente, sostenendo personalmente i costi iniziali per poi rivalersi sull’acquirente.
Se il valore dell’auto è inferiore a 5.000 euro, il venditore può rivolgersi al giudice di pace per far dichiarare la perdita di possesso del veicolo. Se il valore supera questa soglia, il ricorso deve essere presentato al tribunale. Questa opzione è utile per risolvere situazioni in cui l’acquirente non coopera.