Come distinguere le moto Bobber, Scrambler e Cafè Racer: le differenze

Cafè Racer, Scrambler e Bobber sono tipologie differenti di moto, ma tutte affondano le proprie origini nella necessità di avere un mezzo diverso da ogni altro

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 17 Maggio 2024 16:13

Nel panorama delle due ruote, le moto custom rappresentano un universo affascinante e ricco di sfaccettature, dove estro e passione si intrecciano creando esemplari personali. Tra i numerosi stili, tre spiccano per storia e fascino: Cafè Racer, Scrambler e Bobber.

Chi vi si avvicina per la prima volta, rischia di andare un po’ in confusione coi termini, credendo magari, siano dei sinonimi. Ma un appassionato sa bene quanto sia rilevanti le differenze sia in termini estetici sia culturali. Nati in epoche diverse, i tre generi costituiscono un fenomeno a sé stante.

Bobber: espressione del minimalismo

La Bobber è l’espressione massima del minimalismo su due ruote. Introdotte negli anni Venti come “moto di ribellione” alle produzioni pesanti e accessoriate di allora, ripudiano il superfluo. Badano alla concretezza, nelle forme e nella guida. Serbatoio spesso a goccia, sella bassa e ridotta, pneumatici larghi, parafango posteriore minimal e un motore a vista: optare in favore di una Bobber significa fare una vera e propria scelta di vita. Inneggia alla semplicità e alla potenza radicale, priva di orpelli vari.

Qualora siate alla ricerca di qualcosa di accessibile, allora un pensierino alla Honda CMX500 Rebel è d’obbligo. Divertente da usare, ha un look essenziale e un motore bicilindrico da 500 cc.

La Honda CMX500 si inserisce nel segmento delle Rebel
Fonte: Ufficio stampa Honda
La Honda CMX500 rimane una delle moto Rebel più apprezzate

Lo spirito pragmatico è condiviso dalla Triumph Bonneville Bobber, un classico intramontabile confortevole e mosso da un più prestante bicilindrico da 1.200 cc. Infine, la Harley-Davidson Sportster Bobber è icona stessa. Dire Harley significa sposare una filosofia che accomuna fan di ogni angolo del Pianeta. Segni particolari? L’unità V-Twin da 1.000 cc, un serbatoio a goccia e un piglio grintoso.

Scrambler: per partire all’avventura

In ordine cronologico, arrivano le Scrambler, il cui avvento risale al post Seconda guerra mondiale. I Costruttori inglesi pensarono di modificare le moto stradali affinché sapessero cavarsela su qualunque tipologia di superficie, sterrato compreso. Il manubrio alto, le sospensioni a lunga corsa, gli pneumatici tassellati e l’indole spartano le contraddistinguono.

I biker che non stanno nella pelle di partire all’avventura, verso mete lontane, le adoreranno. Declinata in tre versioni, da 400, 650 e 800 cc, la Ducati Scrambler incarna l’eccellenza tricolore in chiave moderna e all’avanguardia.

La Triumph 1200 è una motocicletta Scrambler
Fonte: Ufficio Stampa Triumph Motorcycles
La Triumph 1200 costituisce un magnifico esempio di moto Scrambler

Si spinge addirittura fino ai 1.200 cc la Triumph Scrambler 1200, minacciosa già nell’aspetto. Montarvi in sella comporta un’ottima preparazione. Poco indulgente nei confronti di coloro che la sottovalutano, non si ferma di fronte a nulla. Se ne è servito persino l’agente segreto più famoso del cinema, James Bond, nel film Time to die, la cui versione XE è stata battuta all’asta per una fortuna. Infine, il prezzo contenuto e l’animo tradizionale rendono la Royal Enfield Himalayan un must have. Non eguaglierà le dirette concorrenti (411 cc), in compenso vanta un’ottima capacità di carico.

Cafè Racer: prestazioni e ricercatezza

L’Inghilterra funge da sfondo pure alle Cafè Racer, l’incarnazione delle due ruote prestazionali e sofisticate. Il curioso nome rimanda ai giovani piloti che finivano per darsi appuntamento nella Londra degli anni Sessanta, ingaggiando delle battaglie su tragitti brevi aventi come destinazione il caffè successivo.

L’approccio estetico dritto al punto, le linee aerodinamiche, la sella sportiva e i semimanubri ripiegati verso il basso virano alla velocità e alla guida aggressiva. I modelli che vi suggeriamo sono, al solito, tre: la Kawasaki Z900 RS con quattro cilindri da 900 cc, richiamante le moto degli anni Settanta, la Moto Guzzi V7 (fresca di edizione speciale, la Stone Ten) con bicilindrico a V da 750 CV, inconfondibile nelle sonorità, e la Norton 160 con bicilindrico da 1.600 cc, concentrato di esplosività.