Harley Davidson: quelli che guardano i lavori in corso con le mani dietro la schiena

Inventarsi strategie per crescere è dura quando i tuoi clienti migliori invecchiano e fai fatica a convincere i giovani a comprarti moto fuori dalla portata delle loro tasche.

Foto di Carlo Portioli

Carlo Portioli

esperto moto custom

Le moto e la musica, mia moglie e gli amici, la birra e le chiacchere ma più di tutto amo cercare di capire. Le mie opinioni sono espresse dall'alto di niente.

Pubblicato: 10 Maggio 2022 12:38

Che a Milwaukee la vita di chi produce motociclette si sia fatta sempre più complicata è abbastanza evidente. Inventarsi strategie per crescere è dura quando i tuoi clienti migliori invecchiano e fai fatica a convincere i giovani a comprarti moto fuori dalla portata delle loro tasche, mentre i mercati asiatici chiedono enormi volumi di insetti scoppiettanti dalle micro-cilindrate. Quelli pagati per decidere le strategie aziendali me li vedo là nelle sale riunioni, sudati, mentre infilano il dito nel colletto della camicia per far arrivare un po’ più ossigeno al cervello e inventarsi qualcosa.

Nel frattempo dietro ognuno di loro, una folla silenziosa di vecchi clienti guarda il lavoro con le mani dietro la schiena e scuotendo la testa dice: “Così non va, non si fanno così le moto”. Perchè è quello che noi, vecchi e affezionati clienti di Harley-Davidson, stiamo facendo da tanto tempo: gli umarèl ( cioè il pensionato che si aggira, per lo più con le mani dietro alla schiena, presso i cantieri di lavoro). Ma tra noi diciamoci qualche scomoda verità. Intanto i vecchi invecchiano (sai che novità) e mentre lo fanno tendenzialmente non migliorano, anzi… Lamentarsi del presente idealizzando i tempi passati è lo sport più praticato dalla mezz’età in poi. Signori appesantiti dagli anni e dalla ferrea disciplina della gamba sotto il tavolo ad ogni occasione, con tono di chi la sa lunga, pontificano sui bei tempi quando l’Harley faceva belle moto, mica come adesso e bla bla bla. Beh, tutte balle.

Ognuno si porta per tutta la vita nel cuore le moto dei propri 18 anni, saranno le più belle del mondo per sempre, ma non c’è alcun elemento per dire che siano oggettivamente migliori, a meno che non si ritenga un pregio vedersi sorpassare dalla propria ruota posteriore appena si frena perché senza ABS è un attimo intraversarsi. Le Harley vecchie non erano più belle, erano più belle PER NOI. Noi siamo invecchiati e se l’azienda Harley Davidson si limitasse a compiacere i nostri gusti, si estinguerebbe a breve, passando prima attraverso la produzione di scooter a 4 ruote per anziani. Leviamoci dalle palle, andiamo a piagnucolare in osteria sui bei tempi passati del granturco e dei campi dorati. Non si capisce perché Harley Davidson debba essere perseguitata da umarél con pance e giubbotti di pelle che guardano i lavori in corso giudicando secondo i propri ricordi di gioventù.

Ma vi immaginate orde di anzianotti pretendere da BMW Motorrad che il GS venga prodotto esattamente come lo facevano nel 1994? Io c’ero quando uscì il primo Evolution e gli umarèl del tempo urlavano allo scandalo perchè il motore era in alluminio, oggi invece ci si azzuffa per accaparrarsi qualsiasi bidone 1340 perchè quelle si che erano moto. Harley deve provarci, ha il diritto di sbagliare e non è tenuta a rispondere delle proprie scelte a noi, perchè sta provando a sopravvivere in un mondo difficile e soprattutto…sta provando a vendere moto a persone diverse da noi. Sta uccidendo lo spirito che la rendeva unica? Forse si, forse è inevitabile perché tutto cambia, sempre.

Quello spirito resta vivo tra tutti coloro che lo hanno fatto proprio, mentre l’azienda Harley Davidson deve fare un altro lavoro ed è obbligata ad andare avanti. Accettiamo le cose che cambiano e accettiamo che le nuove Harley non ci piacciano più. Aiuterebbe anche a trovarci di meglio da fare che star lì a giudicare i lavori in corso con le mani dietro la schiena. Sciò anzianotti, circolare, non c’è niente da vedere qui!