Da che parte si comincia la recensione di un motore? Dipende dalle competenze tecniche. E se non hai altre competenze se non quella di appoggiare il tuo culo sulla sella e ascoltare le sensazioni che trasmette al resto del corpo? Allora c’è un solo modo per fare una buona recensione: chiedere a lui di farla. Di seguito potete trovare il testo scritto dal mio compagno di viaggio e fedele collaboratore, oltre che la parte del mio corpo preposta a prendere un mucchio di decisioni importanti della mia vita.
“Arrivano gli Open Days Harley-Davidson, prima prova pubblica del nuovo motore 107” made in Milwaukee e sabato mattina siamo lì, io e quel tizio che mi porta a spasso, tipo Master Blaster di Mad Max, solo che io sono posizionato un po’ più in giù della testa…
La scelta per provare il 107” (pari a 1750cc.) ricade su una Road Glide Ultra. Mi piace essere trattato bene, amo le selle larghe e accoglienti. Io sono il punto di contatto più esteso tra il corpo del conducente e la motocicletta. In moto tutto dipende da dove mi metto io: la posizione di guida, la comodità durante il viaggio, l’altezza da terra e la conseguente maneggevolezza della moto da fermi.
Appena acceso il motore fa un rumore basso, pieno, con un VVVVV soffiato che non è solito sentirsi sulle Harley, ma si tratta di un motore in rodaggio con scarichi originali che lo rendono un po’ troppo giappo. Pronti per partire, dentro la prima e… niente. Ma come… la prima fa CLANCK! da che mondo è mondo. La ragione è che sul 107” il selettore della primaria, lo spingi disco e la pompa idraulica sono completamente nuovi. Inoltre sui touring il motore in sesta a 110 km/h prende 2300 giri invece che 2000 come sui softail. I Touring hanno rapporti più corti, il il 107” ha la nuova prima meno rumorosa. Almeno questo mi racconta il sedere di Claudio, che nel frattempo se ne va a spasso su un Road King 107”. Lui ne sa tanto perché dedicano molto tempo all’approfondimento tecnico durante lunghe sessioni di letture da bagno.
Le gambe sono raccolte e comode, le braccia morbide: si va. Il Road Glide Ultra è pensata per portare a spasso comodamente i miei colleghi americani di mezza età, grassoni alimentati a diete spaventose. Il Road Glide è morbida, porta a spasso il guidatore avvolgendolo. Il 107” è grosso, si sente che se fosse per lui saprebbe far provare sensazioni estreme, ma è come se fosse pieno di cotone idrofilo. Vibra ma non si sente, è potente ma è impedito nell’espressione. Sono le regole, le normative e tutte le altre fregnacce. Noi ci facciamo portare volentieri a spasso, una guida piacevole data da un motore enorme e un po’ intimidito. Il risultato? Uno splendido moto-traghetto della Tirrenia che ti porta dove vuoi con tanta comodità e con un basso rischio di emozioni forti.
Il 107” è tantissimo e si sente, ma per provarlo andrebbe spogliato: scarichi aperti, centralina modificata, catalizzatori buttati via. Allora si potrebbe far uscire veramente la natura e la prepotenza di un bicilindrico americano 1750cc. datato 2016.
Così invece il nuovo 107” rimane nascosto e si scende contenti ma con qualche sbadiglio, colpa forse di un modello pensato per esaltare la coccolosa comodità piuttosto delle performance motoristiche. Va bene così: non puoi stupirti di non trovare quello che cerchi se lo cerchi nel posto sbagliato. Giudizio sospeso sul 107’’ in attesa di provarlo su un mezzo che lo esalti.”
Ringrazio il mio fedele compagno per questa recensione, d’altronde solo chi, come lui, viaggia a pochi centimetri dai pistoni può sentire tutti i mille sussurri del motore.