Il 2024 sarà una stagione storica per il motociclismo e sancirà l’inizio del primo Campionato del mondo femminile. Dopo qualche stagione di competizioni rosa ufficiali come l’European Womens Cup e altre avventure su due ruote, nasce il World WCR, categoria sole donne che affiancherà la Superbike nella massima serie per moto di produzione. Non sarà il primo anno in cui avremo una campionessa del mondo assoluta e dobbiamo infatti ricordare il trionfo di Ana Carrasco del 2018 quando batté i colleghi maschi nella Supersport300 divenendo ufficialmente la prima donna iridata.
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La storia di Gertrude Eisenmann
Non è stata però l’unica famosa della storia a competere ai massimi livelli nel motorsport. La prima a farlo degna di nota risale agli inizi del secolo scorso e risponde al nome di Gertrude Eisenmann. Nata a Stepney nel 1875, era la figlia di Hannah Rodda avuta da una relazione clandestina con il medico britannico Geoffrey Pearl, presso il quale la madre, appena vent’enne, prestava servizio come domestica.
Secondo il certificato di nascita, Gertrude nacque all’Arun View Hotel di Littlehampton nel Sussex e crebbe nella famiglia del presunto padre e dopo la sua morte, con le parenti femmine in una fattoria nel Suffolk. Nel frattempo la madre Hannah si era sposata tre volte, l’ultima di queste con un alto funzionario turco, convertendosi all’Islam. Pearl morì nel 1884, lasciando Gertrude Rodda, “la distinta figlia di Hannah Robinson”, ben protetta. I fiduciari furono incaricati di investire 5.000 sterline per l’educazione di Gertrude che a ventun anni e dopo il matrimonio avrebbe iniziato a ricevere i pagamenti dal capitale tenuto da parte.
Nel 1891 viveva a Brighton con la madre tornata in Gran Bretagna dopo un periodo in India, ma poco dopo, Gertrude si trasferì ad Amburgo per imparare il tedesco e lì iniziò a partecipare a gare ciclistiche. Il 15 ottobre 1898 un suo articolo dal titolo “In bicicletta nei distretti tedeschi”, apparve sulla rivista Die Radlerin, mentre il 27 agosto del 1900 prese parte alla Hadersleben – Schnelsen dove giunse terza assoluta su otto partecipanti, in 8 ore 59 minuti e 40 secondi, registrando una media di 27,8 km/h e svenendo sfinita dopo il traguardo. Solo il vincitore non presentò particolari problemi fisici dopo i 250 chilometri della prova. Conobbe Max Eisenmann di tredici anni più vecchio di lei che sposò il 26 luglio 1901 a Fulham in Inghilterra. Entrambi appassionati dei nuovi sport motoristici, oltre che atleti, si dedicarono alle automobili e alle moto. Eisenmann, di famiglia tedesco-ebrea, commerciava biciclette ad Amburgo dal 1895, poi motociclette dal 1905 e dal 1907 anche automobili.
I coniugi parteciparono alla parata floreale di Amburgo del 1903 con un’automobile guidata da Gertrude come sottolineato dalle cronache dell’epoca: “L’automobile è stata guidata dalla signora Eisenmann, che l’ha sapientemente portata con sicurezza attraverso le strade affollate di spettatori. Gli abitanti di Amburgo si sono già abituati a questa immagine, perché non passa giorno senza vedere questa signora alla guida della sua automobile.” (Allgemeine Automobil-Zeitung n.33 Volume II del 16 agosto 1903).
Non solo corse di moto
Gertrude partecipò quindi a corse di moto con una NSU che nella prima gara portò da Stoccarda a Kiel coprendo la distanza di 835 chilometri con la seconda velocità media più alta di tutti i partecipandi, precisando poi che si era dovuta fermare per tre volte ad aspirare l’olio dal serbatoio e soffiarlo nel motore perché la pompa non funzionava. Nel marzo e nell’aprile del 1905 fu una dei novantadue partenti di un viaggio di 3.000 chilometri organizzato dalla rivista Deutschet Motorradfahrer. I piloti furono divisi in gruppi e la Eisenmann si classificò prima del suo. Poco dopo vinse la 600 chilometri Eisenach-Berlino-Eisenach sempre con l’NSU, raggiungendo la media record per l’epoca di 42 km/h su terreni difficile e strade poco agevoli. La marca di Neckarsulm la scelse quindi come figura pubblicitaria e il 2 agosto del 1905 vinse la gara di Kesselberg nella Classe 1 dei veicoli a due ruote e motore fino a 3 cavalli e mezzo di potenza.
Nel 1905, Gertrude Eisenmann scrisse sulla rivista Das Motorrad: “I molti elogi di cui sono stata investita non sono giustificati”. Per loro è scontato che le donne guidino le moto velocemente. “Nessuno si stupisce quando un’anatra nuota.”
Passata alle automobili, partecipò a gare e viaggi di lunga durata, accompagnata dal suo terrier “Dickey”. Nell’agosto del 1906 prese il via alla “Gita turistica per piccole auto” nella Classe III con una Minervette, arrivando prima e conquistando la medaglia d’oro. Al 1° Prinz-Heinrich-Farth del 1908 fu una delle tre donne iscritte e nel luglio 1913 corse l’ADAC car ride (prova di affidabilità) con una horch da 8 Cv dove conquistò la targa d’argento.
La vita lontano dalla corse
Raccontava con articoli vivaci le sue corse come il tour Amburgo-Francoforte e ritorno e negli anni successivi scattò anche foto per documentare i suoi resoconti sportivi. Per sua stessa fonte fu membro del Ladie’s Automobile Clubs of Grat Britain and Ireland e nel 1914 partecipò alla sua ultima competizione, l’Alpenfahrt con una Horch da 10 Cv. Nel 1926, il giornalista Alex Büttner le rese omaggio insieme ad altre atlete dell’automobilismo sportivo nell’ADAC Motorwelt: “Sembra quasi una favola che già allora, quando i nostri padri erano giovani negli anni Novanta, una signora osasse fare la cosa molto sgangherata di montare e guidare veicoli a motore a tre e due ruote: La signora Gertrud Eisenmann-Rodda – Amburgo, che è probabilmente la più anziana atleta di moto e veicoli a motore. […] Ciò che ha realizzato come donna nello sport motoristico tedesco può essere apprezzato solo da chi all’epoca guidava un’auto o una moto. I suoi successi svettano su molte delle grandiose vittorie di piloti uomini ottenute nel nostro tempo.”
Gertrude Eisenmann divenne istruttrice di equitazione partecipando anche a gare di questo sport. Morì il 15 gennaio 1933 ad Amburgo all’età di 57 anni e fu annunciato pubblicamente che la sua morte era giunta inaspettatamente per un attacco di cuore un giorno dopo aver partecipato a un torneo organizzato dal Club di equitazione di Uhlendorf. La nipote Gertrude Parschalk ha affermato nel suo libro dedicato alla nonna che la Eisenmann si suicidò per paura di rappresaglie da parte dei nazionalsocialisti. L’azienda del marito ebreo Max Eisenmann & Co. fu arianizzata nel 1938/39 e l’attività di Amburgo, rilevata da un imprenditore di nome Alfred Kruse.
E’ trascorso quasi un secolo dalla grande audacia di cui Gertrude Eisenmann si è fregiata, diventando famosa tra gli sport motoristici. E dopo tutto questo tempo, finalmente siamo pronti a celebrarne le eredi con una categoria motociclistica iridata. Chi sarà la nuova Gertrude?
Dedicato a tutte le donne.