Quando si sceglie che moto comprare o che moto ci piacerebbe avere per i nostri viaggi e nel quotidiano, ci si sofferma su caratteristiche tecniche, estetiche e soprattutto, si cerca di soddisfare i propri gusti. Quello di cui non sempre si tiene conto però sono le misure.
Se è vero che molti piloti che corrono in piste da velocità non sono propriamente dei corazzieri, ma riesco a guidare e governare moto molto potenti e uguali un po’ per tutti, in strada la questione cambia. Occorre avere un maggiore controllo di tutti quelli che sono i comportamenti da tenere nel traffico, rispettando la segnaletica e le norme di circolazione. Per tali motivi bisogna avere una padronanza del mezzo anche nelle piccole manovre come una fermata improvvisa, o nei dettagli dei comandi che devono essere ben raggiungibili e utilizzabili in ogni tratto e condizione stradale.
I grandi crossover, il segmento più venduto e apprezzato del mercato, hanno caratteristiche ideali per ogni tipo si utilizzo e ogni esigenza, ma spesso risultano grandi e pesanti alle medie e basse stature. Altri modelli possono invece accontentare chi vuole guidare un mezzo valido, entusiasmante e sentirsi a proprio agio in ogni condizione.
Indice
Royal Enfield Scram 411
Una delle novità più interessanti del 2022 in quest’ottica è certamente la Royal Enfield Scram 411 che condensa in un’unica motocicletta, la versatilità ciclistica della Himalayan, ma con un taglio più street e la massima guidabilità delle moto a manubrio alto e posizione del busto perpendicolare. In generale, tutta la gamma del marchio indiano si sposa bene con chi non supera il metro e ottanta. Altezza della sella da terra: 79,5 cm.
Benelli Leoncino 800
Anche Benelli propone modelli con caratteristiche simili come il Leoncino 800, molto apprezzato dagli affezionati del marchio pesarese e dai motociclisti anche meno esperti che possono godersi 76 Cv, avvicinandosi a una moto gestibile e accessibile all’acquisto. Altezza sella da terra: 80,5 cm. Se poi si vira su un modello più classico ed estremo come la Imperiale 400, lo stacco dei piedi dal suolo si riduce di altri due centimetri con i soli 78 di distanza della seduta e diventa l’ideale.
Moto Guzzi V7
Per Moto Guzzi il compromesso ideale per tutti i motociclisti è sicuramente la serie V7. Con questo modello l’azienda di Mandello Lario propone al pubblico l’essenza del motociclismo secondo la sua tradizione. A tal proposito esiste un trofeo endurance europeo dedicato alle bicilindriche 750 che riscuote un continuo successo, essendo la moto con cui tutti possono trovare il proprio utilizzo ideale. Staccata da terra da 78 cm, la sella offre comfort e i comandi sono semplici e tutti vicini.
Suzuki SV 650
Dopo il successo di qualche anno fa dove alla sigla SV, Suzuki proponeva una bicilindrica sportiva nelle due versioni, 650 e 1000 cc e in due serie, naked e S, con semicarena e cupolino, la casa di Hamamatsu mantiene a listino il modello di maggior successo ovvero il 650 naked. Anche in questo caso, i 70 Cv abbondanti sono alla portata di tutti con un telaio a traliccio in bella evidenza che conferisce la giusta rigidità combinandosi con una distanza da terra della seduta di 78,5 cm.
Triumph Bonneville Bobber
Cattura lo sguardo come tante cruiser e custom, ma ti conquista appena ci si accomoda sulla sella. Già, perché la Triumph Bonneville Bobber ha tutti i comandi al posto giusto con una seduta a soli 69 cm dal suolo. Diversamente dalle custom classiche, a cui non si fa più caso di quanto siano ribassate, qui le staffe e il manubrio non prevedono troppa estensione degli arti come le altre Bonneville, diventando il classico per tutte le taglie.
Le custom sono infatti le moto con la posizione della sella tendenzialmente più vicina al suolo, ma incontrano fattori non ideali come la scarsa luce a terra della sovrastruttura e spesso, pedane e manubri sono distanti dal corpo del motociclista costretto distendersi per guidare moto dal passo lungo.
Non bisogna trascurare che il movimento motociclistico femminile è in costante crescita e le quote rosa sui passi di montagna sono in aumento. Grazie alle donne, la bellezza e il piacere di guidare una moto è totalmente sdoganato e non sono più le semplici passeggere, inebriate da quel fascino misto a disincanto che il maschio motociclista esercita nel portarle con se, ma sono attive protagoniste della propria esperienza su due ruote. Ben vengano quindi modelli accessibili ai fisici femminili e che possano, anche indirettamente, incoraggiare alla guida, al viaggio, alla passione per qualcosa che esprime libertà e che finalmente ci libera anche da preconcetti.