Una motocicletta elettrica che aveva fatto sicuramente cambiare idea a chiunque fosse convinto che un esemplare ‘senza motore’ non potesse vantare delle prestazioni da urlo. Nel 2012, aveva prodotto LS-218, la moto elettrica di serie più veloce, ma la due ruote usata da Lightning Motorcycle per il record era la Strike, un’altra creatura.
L’azienda era salita agli onori delle cronache nello stesso anno della fondazione. Allora la LS-218 aveva stabilito il primato di categoria per le elettriche, raggiungendo i 351 km/h (218 miglia orarie, per la precisione). Un “mostro” di forza brutta, indomabile. Quindi, a distanza di dieci anni, Richard Hatfield, il proprietario della Casa motociclistica, aveva proclamato l’intenzione di provare a toccare una soglia ancora più elevata, raggiungendo le 250 miglia orarie, corrispondenti a circa 402 km/h. Sembrava incredibile, ma era la sua grande ambizione.
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La motocicletta dei record
Si trattava dell’ultimo modello realizzato dal brand, nel 2019. Le prestazioni della motocicletta erano altissime; già dal momento del suo lancio, la due ruote aveva avuto immediatamente un gran successo, anche grazie al prezzo particolarmente accessibile. Dobbiamo dire infatti che negli Stati Uniti il prezzo di vendita era di 12.998 dollari.
La versione base monta un motore in grado di sprigionare 90 cavalli di potenza e una coppia di 245 Nm, è in grado di “volare” su strada alla velocità di 217 km/h, già ottima. Eppure la Casa aveva realizzato anche delle interpretazioni con delle performance più elevate, che arrivavano a viaggiare fino a 241 km/h, secondo quanto dichiarato dalla stessa compagnia. La produzione della Strike è stata avviata alla fine del 2019, in pochissime unità, a causa di alcune problematiche riscontrate nella progettazione e continui rinvii.
Il pubblico si chiedeva che problemi ci fossero dietro il progetto della Strike: le moto che si vedevano in circolazione erano davvero poche. La Lightning Motorcycle aveva sempre continuato a rassicurare i suoi clienti e gli appassionati, nonostante pare che le conseguenze della pandemia di Covid fossero state devastanti per l’azienda, obbligata a ridurre il numero di dipendenti, provocando gravi ritardi nella produzione.
Nuovo tentativo di record
In un secondo frangente, la situazione era migliorata e Lightning Motorcycle aveva deciso di farsi sentire, battendo l’ennesimo primato di categoria, un po’ come quello di Max Biaggi a bordo della Voxan Wattman, prodotta dal gruppo Venturi. La versione più potente della Strike era in grado di arrivare a 241 km/h di velocità massima. E quindi, com’è possibile che Richard Hatfield avesse in mente di toccare i 402 km/h, stabilendo un nuovo record con lo stesso esemplare a zero emissioni?
Il team di Lightning Motorcycle era all’opera sul veicolo che sarebbe stato usato a Bonneville, forgiata con una carenatura speciale e diverse migliorie in grado di portarla a raggiungere valori estremi. Chiaramente, anche la meccanica e il motore della Strike erano stati aggiornati, inserito un powertrain più performante. Il motore era rimasto quello di serie, ma erano stati aggiunti un inverter e una batteria in grado di far superare i 400 km/h alla motocicletta elettrica. Sul come sia andata, non sono stati rilasciate comunicazioni in merito. Mal che vada, sarà stato bello sognare…