E alla fine, venne il mese di gennaio. Si potrebbe iniziare così, prendendo in prestito e riadattando una canzone di Battiato. Perché il Motor Bike Expo 2022 torna dopo 2 anni alla sua collocazione originale nel calendario ed è importante. Come ogni altro rito, c’è bisogno che cada sempre nello stesso periodo, per scandire il tempo della vita, per tornare a dare qualche certezza alle sue genti in questo periodo confuso. A Verona, dal 13 al 16 gennaio, come è giusto che sia. Nel pieno della quarta ondata e quindi con mascherine, stand distanziati, green pass e un po’ meno visitatori, la cerimonia invernale del MBE nonostante tutto, c’è. Continuando un trend iniziato qualche anno fa, MBE sempre più tiene insieme due mondi poco conciliabili: quello delle grandi fiere motociclistiche che attirano tutte le tribù di appassionati delle due ruote e quello della nicchia radicale della kustom kulture e dei club 1%er.
Questa divisione è chiara anche geograficamente: a destra i padiglioni del mondo custom, a sinistra quelli del mondo fieristico. In mezzo il boulevard “Birra&Salsicce”: uno spazio dove coppiette alla ricerca della prima moto e bikers con i colori siedono fianco a fianco sulle panche all’insegna del luppolo e dei grassi saturi, simile a quelle pozze d’acqua delle grandi pianure africane, dove tutte le specie si trovano prima del tramonto per abbeverarsi.
Nei padiglioni pari, posizionati a destra del boulevard è terra di freak appassionati di moto custom e qui quest’anno la fanno da padroni lunghe forcelle e bobber old school. Il terzo stile più diffuso è quello dei Dyna club-style, ma impressiona vedere quanto sia cresciuto uno stile estremo e radicale come quello dei chopperini in stile west-coast 60s e addirittura i chopper dalle lunghissime e massicce forcelle in stile svedese. Con il ritorno degli stili più estremi, ricompaiono timidamente i primi digger, scomparsi ormai da 30 anni. In calo invece le quotazioni dei bagger. Sempre belli ed esagerati, ma forse uno stile che in questo momento ha rallentato in termini di espressività creativa.
La scuola italiana è nelle mani dei noti maestri, su tutti PDF (Punto di Fuga), ABNormal e Frankino di Chop Works che porta in fiera i suoi ultimi tre gioiellini su base Harley e Triumph. Chopper special piccoli, rigidi e cattivi, che mettono in mostra talento e capacità creativa strabordante. Speciale menzione va allo stand di Punta Bagna: gli organizzatori dell’evento del sud delle alpi francesi sono scesi in forze per farsi conoscere dai motociclisti italiani, mettendo in mostra un paio di mezzi old school da far perdere la testa. Anche Dueclindri Blog quest’anno si presenta con un grande stand ricco di serbatoi peantus per Sportster in esposizione e la special GP16 su base small-block. Tanti gli MC, con gli Hell’s Angels come unici rappresentanti dei Big Four internazionali 1%er.
Dopo aver girato in lungo e in largo i padiglioni a destra, si decide di attraversare il boulevard, prendendo qua e là qualche birra per dissetarci durante il lungo viaggio e avventurarsi in quella sorta di miniEICMA che è la parte sinistra di MBE 2022. Qui si trova di tutto un po’, ma con tanta qualità. colpisce la presenza di Ducati, che presenta la DesertX, un endurone in stile anni 80 e di BMW che dimostra una volta di più quanto la R18, presente ben in 4 versioni, non sia un mezzo pensato per una nicchia bensì l’ammiraglia custom su cui Motorrad punta forte per presidiare un mondo che ormai sente stabilmente suo… e a ragione viste la quantità di R18 presenti in tanti stand con customizzazioni di ogni tipo.
Si va avanti-e-indietro, a destra-e-sinistra. Si passa da padiglioni dove sembra di stare al Custom Show di Yokohama, in cui se non hai tutto il cranio tatuato ti senti un po’ a disagio, a padiglioni dove la Federazione Motociclistica Italiana premia il campione Honda di trial Tony Bou (seguitelo su IG!) oppure Enduro Republic presenta i suoi bei tour off-road. Ma il bello delle moto è proprio questo, tenere insieme persone che, normalmente, insieme non stanno.
Ce ne torniamo a casa stanchi e felici, come pellegrini dopo aver raggiunto la meta. MBE 2022 conferma che quello delle moto è un mondo vivo, pieno di energie diverse ma in equilibrio tra loro, grazie alle persone che popolano questo spazio mentale collettivo chiamato “moto”, dove ognuno è libero di interpretare se stesso e il proprio mezzo come meglio crede. In sintesi MBE 2022 sembra dirci che il mercato motociclistico è vivo e siamo noi a renderlo tale, perché il vero spettacolo siamo noi.