Dall’America arriva il nuovo erede del Ciao Piaggio, non sembra vero eppure pare essere il suo moderno erede. Sebbene a tanti sembrerà superfluo dilungarsi nelle presentazioni, rinfreschiamo un po’ la memoria, così da permettere a chiunque, compreso ai lettori più giovani, di capirne il motivo della fama. Il Ciao è stato uno dei ciclomotori più venduti in Italia, prodotto dalla Piaggio dal 1967 al 2006. Un mezzo a due ruote che, sin dal suo lancio, si è distinto per la semplicità meccanica.
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Il boom di vendite
Essenziale nell’estetica e funzionale, risultava facile da usare e riparare, a prescindere da quale fosse il proprio grado di esperienza e preparazione. Premessa l’ottima resistenza, anche se cominciava a dare dei problemi era possibile riportarlo in ottime condizioni, a patto di avere una buona abilità manuale. Le fortune maturate in commercio persuasero i dirigenti ad avallare l’uscita di diversi versioni, dagli “sbarazzini” Supere PX ai pragmatici Porter e Mix. In città dava i meglio di sé, specie negli affollati centri abitati, quando infinite code di auto avrebbero altrimenti reso complicato muoversi.
Quanto chiamavamo motorino in Italia era provvisto di un motore a cilindro orizzontale da 49,77cm³ a due tempi funzionante con miscela olio-benzina al 2%, carburatore Dell’Orto SHA 12/10, distribuzione regolata da una spalla dell’albero motore, raffreddamento ad aria forzata sul cilindro per mezzo di una ventola ricavata con alette di fusione sul volano magnete, testa esposta al flusso d’aria naturale. L’avviamento, come di certo in tanti ricorderanno, avveniva tramite i pedali, nelle prime versioni molto simili a quelli di una bicicletta, prima di essere man mano realizzati in metallo ricoperto di plastica nera.
La rivisitazione
Oggi il Ciao Piaggio torna sul mercato in un’edizione moderna. Diciamo la verità: non è la Casa italiana Piaggio (“mamma” altresì della Vespa) rimessasi a produrre questa piccola due ruote di grande successo. Parliamo invece di un’azienda californiana, la Juiced Bikes, orgogliosa di presentare al pubblico la sua ultima creazione. Si chiama Juiced Scorpion e in America rientra nella categoria chiamata “moped”, ma nella nostra penisola è da sempre conosciuta come quella dei motorini.
La linea dell’inedita rivisitazione curata in California ricorda proprio il Ciao, mezzo in grado di scrivere delle pagine mitiche in Italia, avendo accompagnato intere generazioni nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Lo Scorpion raggiunge una velocità massima di 45 km/h grazie al motore di tipo hub nella ruota posteriore da 750 kW di potenza. Si tratta tra l’altro della stessa identica velocità prevista anche dalle omologazioni in Europa per questo tipo di ciclomotori.
Può essere usato anche come una eBike, ecco perché possiamo parlare di erede moderno del Ciao. A differenza di quello che c’era in passato, oggi la mobilità elettrica è in grande sviluppo e persino questo mezzo si può utilizzare con la pedalata assistita dal motore elettrico e con il cambio a sette velocità. L’azienda dichiara un’autonomia fino a 120 km, le sospensioni e i freni sono ovviamente migliori rispetto al passato. Juiced Bikes ha comunicato un prezzo di 1.500 euro circa nella proposta base, destinati a salire pure oltre ai 2.000 euro nella HyperScorpion.