Se le moto elettriche non sono ancora forse riuscite a entrare nel cuore degli appassionati, gli scooter a zero emissioni pare invece abbiano già un discreto successo. Nel 2020 il Kumpan 54 Inspire prometteva di dare parecchio filo da torcere alla mitica Vespa Piaggio, un’icona in Italia e nel mondo, di cui riprendeva sostanzialmente le stesse idee valse enormi fortune commerciali a quest’ultima.
Nella nostra penisola la mossa raccolse opinioni contrastanti, tra chi comprendeva le ragioni del produttore e chi le imputava di aver “copiato”. In effetti, la fantasia del centro stile era quantomeno rivedibile, giustificata dalla necessità di andare a colpo sicuro. Consci della grandezza di una rivale eccezionale, capace di fissare lo standard nel settore grazie a una personalità sbarazzina ed esuberante, i progettisti preferirono prendere ampio spunto.
Se guardate le foto diramate dall’azienda in occasione del rilascio sul mercato, vi sembrerà di ritrovarvi dinanzi alla Vespa, anziché a un esemplare dotato di un’identità propria. Ma andiamo a conoscerne meglio i dettagli, attraverso una panoramica completa, dall’estetica alla meccanica.
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A immagine e somiglianza della Vespa
La comodità di viaggiare su uno scooter è innegabile. Oltre ai teenager (impossibilitati a conseguire la patente B) pure diversi adulti, abituati a percorrere le trafficate vie urbane, se ne servono negli spostamenti quotidiani, allettati altresì dall’idea di poter trovare facilmente parcheggio a prescindere dal momento della giornata in cui utilizzano il fido compagno di avventutere. E l’idea di circolare su un mezzo elettrico vale ulteriore interesse, dato quanto il tema della salvaguardia ambientale stia oggi a cuore della popolazione.
Alla presentazione del Kompan 54 Inspire, pareva plausibile un’invasione in massa degli scooter elettrici nelle città, in particolar modo in quelle più inquinate. Un’alternativa alle bici e ai monopattini elettrici, tra i mezzi preferiti, pure perché gli acquirenti potevano beneficiare del bonus del valore massimo di 500 euro. Kumpan lanciava il prodotto, che assomigliava tantissimo alla già menzionata proposta per la mobilità urbana di Piaggio (entrata in rotta di collisione con la compagnia tedesca in precedenza).
Prezzo molto competitivo
Si trattava del primo dei quattro componenti della linea 54i della Casa tedesca, una due ruote leggera e dall’aspetto alquanto grazioso. Non poteva essere altrimenti, alla luce della stretta parentela, in termini di linee, con la nostra portacolori, soprattutto nella forma della sella e del copriruota. L’esemplare a zero emissioni raggiungeva una velocità massima di 45 km/h e faceva parte della categoria europea L1e. Quindi, era compatibile con gli incentivi governativi legati all’Ecobonus.
Il Kumpan 54 Inspire montava, invece, ruote da 12″ e un propulsore da 3 KW di potenza continua, 4 kW di picco con frenata rigenerativa. Si trattava dell’opzione base, comprensiva di una sola batteria rimovibile da 1,5 kWh con 62 km di autonomia. C’era la possibilità di arrivare fino a tre batterie in serie, raggiungendo la percorrenza totale di 186 km.
Visto il periodo, o forse no, la Casa aveva abbassato i prezzi, rendendoli resi accessibili a tutti, affinché venissero incentivati all’acquisto. Eppure, il Kumpan 54 Inspire costava comunque 3.999 euro. Disponibile in Germania, in confronto ai 6.410 euro richiesti per la Vespa elettrica, le condizioni erano di certo vantaggiose.