Saluti del motociclista, il significato dei gesti principali

I saluti di un motociclista sono tanti e vari, ma sono soprattutto curiosi. Per chi fosse interessato a scoprirne di più insieme a noi, vediamone i principali

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 14 Luglio 2024 00:09

I saluti di un motociclista sono il frutto di una tradizione antichissima, che risale persino ai tempi dei cavalieri. Alcune forme di scambio hanno subito un’ovvia evoluzione nel corso dei secoli, ma lo spirito di fratellanza e di profonda unione rimane intatto. È un po’ come se tutti loro facessero parte della stessa famiglia. Non conta da dove vieni, qual è la tua posizione sociale o chi è la tua famiglia. Avere lo spirito del biker “duro e puro” implica andare oltre le differenze e sentirsi componenti di una grande entità.

Entrare nel club richiede buona applicazione. Specie all’inizio, capita di sentirsi un pesce fuor d’acqua. Tuttavia, se la cosa ti può consolare chiunque ci è passato: si tratta del prezzo da pagare. Resistere ne vale la pena, in quanto i biker sanno essere davvero solidali tra loro, a differenza degli automobilisti, spesso pronti a infiammarsi dopo una minima incomprensione.

Pericolo imminente

Il primo segno, e il più importante di essi, è uno nato negli anni ’70. Questi avviene con l’utilizzo della mano sinistra, nel mentre le dita vengono portate a formare una “V”. Dopodiché cambia durante un sorpasso: la mano viene lasciata sul manubrio della moto, mentre è il piede destro ad alzarsi leggermente per salutare il sorpassato. In città poi viene spesso e volentieri utilizzato solo un cenno con la testa, onde evitare di incorrere in incidenti. Se poi si incontra una due ruote il cui faro lampeggia, è perché vi è una qualche sorta di pericolo in avanti. In tal caso è meglio fare più attenzione!

In alternativa a questi segni dei motociclisti che vogliono giusto rappresentare un saluto o un avvertimento, esistono una serie di saluti motociclistici più complessi. Uno di questi consiste nell’accendere la freccia e puntare con la mano un cartello indicante una stazione di servizio per riferire il desiderio di effettuare una sosta.

Un ulteriore segnale motociclistico molto utile consiste nel puntare il pollice della propria mano sinistra verso il serbatoio. Ciò farà capire agli altri che ci sta finendo la benzina; pertanto, bisogna, senza se e senza ma, fermarsi alla prossima stazione di servizio e riempire il serbatoio. Per avvertire che la strada è scivolosa e si deve prestare una maggiore attenzione alla guida, bisogna abbassare un piede facendolo strisciare sull’asfalto.

Conta il contesto

Come visto, nella grandissima varietà di saluti motociclistici un ampio spazio viene dedicato a quelli di pericolo, per evitare incidenti stradali. Nell’ambito della sicurezza un cenno con la mano può indicare ostacoli imprevisti, come buche, voragini o tombini aperti, o di avvisare gli altri motociclisti di avere un problema con le luci.

Per farlo basta aprire e chiudere la mano ritmicamente, segnalando così la rottura. In ultimo luogo si può anche avvisare di fare inversione di marcia qualora si sia perduto di vista un incrocio o un’uscita autostradale. Per far presente di effettuare un’inversione di marcia bisogna alzare la mano e ruotare l’indice. Quando sarà visto, non potrà essere interpretato in maniera differente, poiché univoco, chiaro e conciso.