C’è un ricambio generazionale in atto in Formula 1. Nella massima categoria dell’automobilismo, infatti, l’età media dei partecipanti è sempre più bassa. Il motivo? Giovani talenti che si mettono in luce nelle categorie propedeutiche e che vengono notati dai team principal delle scuderie di Formula 1 per nulla disposti a lasciarsi sfuggire le stelle del futuro. Il prossimo anno toccherà ad un classe 2005 fare il suo debutto nella massima serie: Oliver Bearman.
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L’esordio con la Ferrari a Jeddah
La Haas ha scelto di puntare forte su un giovane che ha già fatto vedere di che pasta sia fatto. Per Bearman, infatti, quello del prossimo anno sarà sì un debutto in Formula 1, ma non una prima assoluta. Il pilota inglese nato l’8 maggio 2005, ha già avuto modo di disputare una gara nella massima serie con un team in grado di far tremare i polsi a chiunque. Ollie, infatti, ha corso quest’anno il GP di Jeddah prendendo il posto di Carlos Sainz indisponibile per motivi di salute.
Con lo spagnolo ricoverato per un attacco di appendicite, Oliver Bearman – presente in circuito sia perché pilota di riserva della Ferrari sia perché impegnato nel round di Formula 2 con Prema – è stato chiamato senza preavviso a prendere il posto di Sainz per disputare qualifiche e gara. L’undicesimo tempo nella sessione cronometrata è l’antipasto per quanto sarebbe arrivato il giorno dopo: il settimo posto ed i primi punti iridati al debutto in gara.
Un debutto reso complicato sia dal peso di dover vestire quella tuta rossa col logo Ferrari, sia dalla mancata preparazione fisica specifica. Negli ultimi giri della corsa, infatti, la regia internazionale ha spesso mandato in onda il camera car della vettura di Bearman facendo vedere come il pilota nelle velocissime curve del tracciato non riuscisse a tenere fermo il collo. Nonostante questo handicap, Ollie non ha commesso alcuna sbavatura. Un capolavoro.
Un cannibale in Formula 4
Che Oliver Bearman fosse un pilota speciale lo si era capito già negli scorsi anni quando l’inglese aveva letteralmente dominato il campionato italiano e tedesco di Formula 4 nel 2021. Una doppietta mai realizzata da nessuno in precedenza e replicata soltanto nel 2022 da un certo Andrea Kimi Antonelli che ad oggi sembra essere il candidato numero 1 per sostituire il prossimo anno Lewis Hamilton in Mercedes, Max Verstappen permettendo.
Il passaggio successivo ha visto Bearman impegnato nel 2022 nel FIA F3. Dopo un inizio stagione di apprendimento, la svolta è arrivata a metà campionato quando l’inglese della Prema ha iniziato a ottenuto podi e vittorie sino a chiudere al terzo posto in classifica generale – e primo in quella riservata ai rookie – complice anche una gestione quantomeno caotica dell’ultima gara della stagione a Monza che ha regalato il titolo a Victor Martins.
Il salto in Formula 2 l’anno successivo, sempre vestendo i colori Prema, è stato naturale ed anche nella categoria più vicina alla Formula 1 Oliver Bearman è riuscito ad impressionare. Il weekend di Baku ha rappresentato la perfezione con Bearman in grado di ottenere il miglior tempo nell’unica sessione di libere, centrare la pole, conquistare la vittoria nella Sprint Race nonostante la griglia invertita e ripetersi poi alla domenica nella Feature Race.
Il 2024 è iniziato, invece, con qualche difficoltà di troppo complice una nuova vettura che il team Prema ha faticato a comprendere al meglio. Nonostante ciò per Ollie non è mancata l’emozione di un successo di tappa ottenuto nella Sprint Race andata in scena sul tracciato del Red Bull Ring. “E’ difficile spiegare quanto significhi per me questa opportunità”, ha dichiarato Bearman al momento dell’annuncio del suo passaggio in Haas dal 2025.
“Essere un pilota del team Haas mi rende immensamente orgoglioso. Sarò uno delle pochissime persone che potranno fare ciò che hanno sempre sognato sin da bambino. E’ qualcosa di incredibile. A Gene Haas, Ayao Komatsu e a tutte le persone in Haas, grazie per credere in me e per darmi fiducia nel rappresentare la squadra in Formula 1”. Siamo certi che del ragazzino classe 2005 ne sentiremo parlare anche in futuro. Chissà, forse vestito daccapo di rosso.