GP Miami, McLaren-Ferrari: sfida per il titolo di anti Red-Bull

La gara di Shanghai è solo un lontano ricordo. Per il GP Miami i piloti della Ferrari puntano al podio ma senza troppe pretese. Tutti gli sforzi sono riposti nell'appuntamento di Imola

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Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 2 Maggio 2024 10:54

Dopo la vittoria di Max Verstappen in Cina, la F1 cambia continente e sbarca in Florida dove, questo fine settimana, si terrà la terza edizione del GP Miami, sesta prova del Mondiale 2024. Nonostante nella gara di Shanghai i piloti della Ferrari abbiano chiuso la propria corsa ai piedi del podio (rispettivamente con Leclerc quarto e Sainz quinto), possiamo dire che il Cavallino non è che stia vivendo il suo momento migliore.

Se la vittoria di Sainz, in Australia, aveva fatto ben sperare i tifosi della Rossa su un prosieguo di stagione ad alto livello, sono bastati appena due gare (Giappone e Cina per l’appunto) per smorzare i toni. Eppure, a Miami le cose potrebbero andare in modo differente per la Rossa. L’appuntamento che si disputa in Florida sarà l’undicesima pista ad ospitare una tappa sprint. Prima di Miami l’abbiamo vista a Silverstone, Monza, Interlagos (tre volte), Imola, Spielberg (2 volte), Baku, Spa, Lusail, Austin e Shanghai.

Proprio il GP Cina è stato il primo nel quale uno dei piloti della Rossa non sia riuscito a salire sul podio. La Ferrari ha deciso di correre a Miami senza grandi aggiornamenti sulla SF-24. Scelta comprensibile tenendo conto che il prossimo GP si disputerà a Imola e sarà proprio in occasione della gara di casa che il Cavallino Rampante sfoggerà tutto il suo arsenale.

McLaren-Ferrari, sfida per il titolo di anti Red-Bull

Per questo fine settimana la Rossa non si è posta grandi obiettivi. Semplicemente vorrebbe chiudere la parentesi di Miami salendo su uno dei gradini disponibili del podio. Ma a Maranello non possono dormire sonni tranquilli. Dall’essere chiaramente l’anti-Red Bull della stagione, in occasione della gara di Shanghai il ruolo della Ferrari in campionato è stato ridimensionato. Grazie alla straordinaria prestazione di Lando Norris e al momento di defaillance della SF-24 (che ha chiaramente faticato con la gomma dura), la McLaren è ufficialmente tornata a farsi sotto nel Mondiale.

Se la prova all’Hard Rock Stadium, sulla carta, rimane una prova favorevole per la monoposto del Cavallino Rampante almeno guardando le caratteristiche della SF-24, la McLaren porterà a Miami un pacchetto importante di novità. Niente di eclatante ma si tratterrà di un primo passo di aggiornamento soprattutto per andare ad arginare la problematica del degrado degli pneumatici, con l’intento di avvicinarsi sempre di più alle prestazioni della Ferrari.

AAA Mercedes cercasi

Che la scuderia tedesca le stia tentando tutte per tornare a vincere (ma qualcuno in quel di Brackley si accontenterebbe anche di salire con continuità sul podio) è indubbio. La Mercedes vorrebbe aprire un nuovi ciclo, come quello di Hamilton, con l’obiettivo di spazzare via dalla memoria le ultime e disastrose annate vissute dal colosso tedesco.

Il team di Brackley a Miami porterà un grosso pacchetto di aggiornamenti. Proprio dalla sesta gara di quest’anno, la scuderia tedesca getterà le basi per raddrizzare un 2024 che, per il momento, ha regalato ben poche gioie. Perché gli sviluppi che vedremo sulla W15 in Florida rappresenteranno solo un assaggio di quanto vedremo in questa stagione. Altri arriveranno anche a Imola con la speranza che possano permettere alla Mercedes di avvicinarsi a Ferrari e McLaren, per il momento irraggiungibili visti i distacchi e i tempi sul giro riscontrati in Cina. Quella di Miami è una pista che potrebbe fare un regalo inatteso alla Mercedes. E se è vero che una rondine non fa primavera, almeno, un risultato positivo potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per ritrovare un pizzico di fiducia.

La Ferrari si tinge di azzurro

In attesa della gara di casa a Imola, la Rossa ha deciso di festeggiare un compleanno importante in Florida. Proprio questo fine settimana, complice sicuramente anche la nuovissima partnership stretta con HP, la SF-24 vestirà una speciale livrea azzurra in occasione del GP Miami 2024 per celebrare i settant’anni della Ferrari in America. Al tradizionale rosso e all’inconfondibile giallo Modena, sulla Rossa si aggiungerà un tocco di azzurro. Nella precisione si parla dell’azzurro La Plata, lo stesso colore delle tute dei piloti negli anni ’60, e dell’azzurro Dino, un blu più carico che fu indossato dai piloti della Ferrari fino al 1974, prima dell’arrivo dell’iconico rosso.

Primi movimenti nel mercato piloti

Anche se siamo appena entrati nel mese di maggio, tenendo conto che le vittorie di Verstappen e della Red Bull non sono più in grado di fare notizia, a tenere banco è il mercato. Piloti, ma soprattutto quello riguardante i tecnici. Ad aprire le danze ci ha pensato Nico Hulkenberg. Proprio nei giorni scorsi il pilota tedesco, attualmente impegnato con la Haas, dal prossimo anno correrà per la Stake F1 Team, in attesa che Audi entri in F1 con la Sauber (che ricordiamo accadrà nel 2026).

Hulkenberg, nonostante i suoi 36 anni e le zero vittorie al suo attivo, è amato dai tifosi della massima serie automobilistica e universalmente conosciuto come uno dei talenti che però non sono riusciti a fare fortuna in F1. Nel 2024, infatti, il tedesco ha ottenuto solo quattro punti nei cinque appuntamenti disputati finora. Un pilota veloce, di carattere e con esperienza. Qualità che potrebbero rivelarsi fondamentali per il futuro della Sauber (e di Audi).
Proprio l’annuncio così anticipato del trasferimento di Hulkenberg potrebbe portare ad altri terremoti. L’addio alla Haas del tedesco potrebbe aprire le porte della F1 per Oliver Bearman, 18enne della Ferrari Driver Academy impegnato in Formula 2 con Prema, che già ha ben figurato a bordo della Ferrari quando, nel GP Arabia Saudita.

Non sarà un pilota, ma il vero pezzo pregiato di questa corsa all’oro è senza alcun dubbio Adrian Newey. Sembra essere praticamente certo che il britannico possa lasciare la Red Bull dopo una parentesi di diciotto anni. L’annuncio potrebbe arrivare già nelle prossime ore ma non è lecito sapere se anche la prossima destinazione di Newey verrà svelata nel medesimo comunicato o in un secondo tempo. A contendersi il progettista più premiato del Circus moderno sono la Ferrari, meta più probabile, e l’Aston Martin.

Se l’accordo col Cavallino Rampante, già parecchi weekend fa, era dato già come quasi concluso; Lawrence Stroll, proprietario di Aston Martin, avrebbe messo sul piatto a Newey un bel po’ di sterline. Nonostante la Ferrari possa offrire all’inglese la possibilità di lavorare con un sette volte Campione del Mondo di F1 come Lewis Hamilton, bisogna sottolineare che il progettista abbia già detto di no alla Rossa almeno in tre occasioni.
Dopo decenni trascorsi in Inghilterra, a 65 potrebbe non essere così facile convincerlo a chiudere baracche a burattini e trasferirsi in Italia. Newey ha sempre lavorato in Inghilterra, per scuderie strettamente legate al Paese d’oltremanica. La Ferrari deve puntare tutto sui progetti al di fuori della F1 per convincere l’inglese al grande passo.

30 anni fa il weekend nero di Imola

Nonostante il Circus della F1 si trovi letteralmente dalla parte opposta del mondo, questo fine settimana non passerà inosservato a piloti e addetti ai lavori. Esattamente trent’anni fa, sul tracciato di Imola, andava in scena quello che potremo definire “il weekend horribilis della F1” dove persero la vita Roland Ratzenberger, il 30 aprile, e Ayrton Senna, il 1° maggio.

Così diversi e così simili. Il campione affermato e il rookie alla prima esperienza. Entrambi nati nel 1960 ed entrambi tristemente venuti a mancare nella primavera del 1994. Ratzenberger, che pur di coronare il desiderio di correre in F1 accettò la Simtek Ford, venne conosciuto dal grande pubblico solo a causa della sua tragica morte. Senna, a differenza del pilota austriaco, era praticamente amato da tutti.
E proprio per ricordare ampiamente sia Senna sia Ratzenberger il Comune di Imola e l’Autodromo hanno stilato un calendario pieno di eventi che avrà il suo culmine proprio nella giornata del 1° maggio quando, alle 14.17, ora dell’incidente di Senna alla curva del Tamburello, i presenti saranno chiamati a osservare un minuto di silenzio.