Ferrari ha ultimato il progetto 677. Mancano oramai pochi giorni alla presentazione della nuova monoposto e nella gestione sportiva si lavora al massimo per definire gli ultimi dettagli. Abbiamo già spiegato, nei giorni scorsi, uno degli esami importanti che si può realizzare a livello fisico sulle F1. Parliamo dei banchi dinamici, sui quali la SF-25 “è salita” per testare gli schemi sospensivi. All’interno della fabbrica di Maranello, in Via Abetone Inferiore 4, il “seven post rig” ha offerto le prime sensazioni relative alla dinamica del veicolo che affronterà la campagna agonistica 2025. Un feedback molto buono, in quanto i riscontri attesi hanno ricevuto la valutazione prevista.
Analizzare il comportamento dell’auto tramite uno strumento che simula il piano di riferimento (con relative asperità) e misura dell’angolo di camber, risulta decisamente importante. Tuttavia, lo è ancora di più l’ultima approvazione che avverrà solamente con la pista. Parliamo del 19 febbraio, quando l’ultima opera di ingegneria aeromeccanica della Rossa realizzerà uno shake down a Fiorano. La nostra redazione sarà presente sul campo per offrire i primi contenuti e studiare a fondo la monoposto. Il programma di lavoro prevede l’approccio con l’asfalto per entrambi i piloti titolari. In totale, il Cavallino Rampante potrà percorrere 200 km, come definisce il regolamento della Federazione Internazionale tramite il paragrafo 10.4.
Tramite il corpo normativo si utilizzerà il TCC Promotional Events (PE), quello che in gergo viene definito filming day. Un evento a livello teorico promozionale che però, sebbene con alcune limitazioni sulla velocità massima raggiungibile, potrà essere utilizzato per una chiara raccolta dati sulla SF-25. Il tutto in attesa dei pre-season test di Sakhir, in Bahrain, dove il team di Maranello avrà l’occasione di studiare in profondità le doti del progetto 677. Durante queste prove su pista non è mai facile stabilire il livello di competitività della macchina. Le varie scuderie “giocano” sempre un po’ al nascondino. Tuttavia, a un occhio esperto, difficilmente sfuggono pregi e difetti di una vettura.
Per quanto concerne i riscontri cronometrici, l’attendibilità non sarà del tutto sincera. Per fare un esempio: basta alzare leggermente il piede in due curve, nel giro buono, per aumentare notevolmente il tempo. Mossa che da sempre mettono in pratica le squadre per non dare riferimenti precisi agli avversari. Ciò malgrado, in linea di massima, saremo senz’altro in capaci di notare se il salto di qualità atteso per la Ferrari, dal punto di vista aeromeccanico, sarà fattuale o meno. Nel mentre, possiamo concentrarci su un paio di fattori interessanti relativi all’organizzazione stagionale. Un tema parecchio caldo, più di quello che sembra, in relazione al duplice lavoro che le scuderie dovranno svolgere.
F1, Ferrari 2025: nuovo programma di lavoro impostato
Mondiale di F1 2025, l’ultima stagione normata dall’attuale corpo regolamentare. Un campionato sul quale la Ferrari punta davvero parecchio. Non potrebbe essere altrimenti, considerando il livello della Rossa apprezzato nella seconda parte del 2024. Il team ha puntato in maniera importante sul mondiale che prenderà il via tra poco più di un mese. Una decisione che nasce dall’esigenza di cancellare quel fastidioso zero dalla tabella che riporta i titoli vinti. Con l’arrivo di Lewis Hamilton dalla Mercedes e la conferma di Charles Leclerc, il target è solo uno: vincere, o perlomeno essere in grado di lottare per questo obiettivo sino al termine della campagna. Niente di diverso deve succedere.
Al contempo, però, la rivoluzione regolamentare impone un grande lavoro sul progetto 2026. La FIA ha dato il via libera a questo programma dal mese scorso. In soldoni: Ferrari, come il resto delle squadre, dovrà portare avanti due pianificazioni. Chiaramente stiamo parlando di un compito assai arduo, specie se l’intenzione è quella di primeggiare. Le riunioni all’interno della factory sono all’ordine del giorno, ultimamente. Il nuovo organigramma ha già programmato la prima parte della stagione e, in divenire, a seconda dei risultati che saranno ottenuti in pista, sceglierà in che modo allocare le proprie risorse. La prima milestone è prevista per il mese di maggio.

Momento in cui si tireranno le somme e si andrà a verificare la bontà dell’auto e relativo piani di aggiornamento della SF-25. La Ferrari ha dalla propria parte una meta raggiunta da qualche tempo che aiuterà molto il team. Ci riferiamo al fatto che, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione negli ultimi tempi, la squadra è riuscita a minimizzare lo scarto tra il mondo virtuale e quello reale. Per capirci meglio: tramite simulatore e galleria del vento si ipotizza il valore della monoposto, che poi, una volta scesa in pista, corrobora o meno i risultati ottenuti “sulla carta”. Si tratta di passare dal giudizio soggettivo a quello oggettivo, per poi validare le teorie che in fabbrica determinano la competitività dell’auto.
Ferrari ha ridotto questo margine d’errore e ne ha dato una prova preliminare nel 2024, grazie alle correzioni apportate alla vettura. Diego Tondi ha realizzato un lavoro sul reparto dedicato all’aerodinamica davvero strepitoso, anche grazie a diversi aggiornamenti che la squadra ha realizzato su varie strutture, tra cui, come riportato sulle nostre pagine in momenti non sospetti, la galleria del vento. Ancora: in inverno sappiamo che il team ha profuso un ulteriore sforzo per mettere in atto un ulteriore “fine tuning” sugli strumenti a disposizione. Un provvedimento per sfruttare al meglio i potenti calcolatori di cui dispone la Rossa. Inoltre, uno dei punti su cui si è lavorato parecchio riguarda la capacità di apprendimento dalle situazioni fuorvianti.
No perdere il punto di lavoro dell’auto a stagione incorso è fondamentale. La lezione della scorsa annata sul fondo erroneo della Spagna ha fatto scuola. Ha fornito una consapevolezza supplementare verso i propri mezzi, alla quale va sommata quella in dote a Loic Serra, esperto di gomme e sospensioni che arriva pure lui dalla Mercedes. Il francese, assieme a Diego Tondi e Frederic Vasseur, ha scelto un programma di evoluzione aggressivo e più frequente. Mentre per il 2026, Ferrari punta alla concretezza, con un pool di tecnici scelto che, in attesa dei risultati provenienti dalla pista, lavorerà in autonomia per scrutare tra le pieghe regolamentari e azzeccare quanti più dettami possibili. Una mentalità votata al massimo sforzo, insomma…