Ferrari non era riuscita a ottimizzare il rendimento in qualifica nella giornata di ieri. Ancora una volta parliamo di un problema legato agli pneumatici che non sempre la rossa è in grado di gestire. Croce e delizia, potremmo sostenere, utilizzando una banale frase fatta che però rende l’idea di quanto accaduto nella Sprint Race. Andiamo per ordine. Anzitutto, le varie scuderie di F1 hanno deciso di prendere il via della quarta mini gara da 100 km della stagione con le mescole Medium. Le Pirelli a banda gialla erano la scelta più logica, in quanto fornivano il giusto equilibrio tra prestazione e consumo. Allo start Leclerc non parte male, ma meglio di lui fanno il suo compagno e, soprattutto, Lando Norris, che di fatto in poche curve riesce ad acciuffare la seconda posizione.
Il britannico era parecchio motivato, in quanto voleva immediatamente mettersi alle spalle di Max Verstappen, suo obiettivo primario per cercare di vincere il titolo mondiale riservato ai piloti. Dietro di lui, la Mercedes di George Russell che, durante le prime tornate, ha saputo tenere testa alla numero 16 di Leclerc. Ma Sainz era scatenato, decisamente più in palla del monegasco. Per questa ragione, dopo aver tentato l’attacco in più di una circostanza, mette dietro Charles al giro 5. Subito dopo si mette alla caccia di Russell e, dopo aver studiato le traiettorie dell’inglese, lo infila con una mossa furba e inattesa nel terzo settore della pista. Chapeau.
Anche Leclerc riesce a sorpassare George la tornata successiva, cercando di non perdere il contatto con l’iberico della Ferrari. Nel mentre, Norris inizia a soffrire il degrado all’anteriore sinistra. Questo fattore limita il rendimento della sua MCL38 e le due vetture italiane ne approfittano per ricucire lo strappo. La gara resta in equilibrio sino alla penultima tornata, dove Sainz riesce finalmente ad avvicinarsi a Lando, rendendosi ingombrante nei retrovisori della McLaren. Si arriva così all’ultimo passaggio dove, per difendersi dalla staccata di Carlos, la vettura numero 4 blocca all’anteriore. Il madrileño ringrazia, si getta all’interno e si prende la seconda posizione.
A questo punto, anche Charles brama azioni belliche verso Lando che sfociano nel terzo settore della pista texana. Tuttavia Norris è bravo ad intuire l’intenzione del ferrarista e, scartando sulla sinistra dopo curva 14, sbatte la porta in faccia alla monoposto numero 16. I due non arrivano al contatto per un soffio. Finisce così la Sprint Race, con l’ottimo secondo posto in rimonta di Sainz e una gara imperfetta di Leclerc, battuto nettamente dal pilota che il prossimo anno correrà per la Williams. Sotto il profilo tecnico non è difficile spiegare l’ottima prestazione della rossa in questo primo assaggio di vera competizione. La SF-24 aveva un passo davvero buono.
Inoltre, collegandoci a quel “croce e delizia” all’inizio dell’articolo, possiamo dire che gran merito del rendimento va ascritto all’amministrazione delle coperture. Sainz ha vinto la battaglia con Norris proprio grazie al degrado sull’asse anteriore della monoposto e con una tornata in più pure Leclerc avrebbe superato l’inglese. Il circuito statunitense è di quelli che rientrano nella cosiddetta categoria “front limited“, tracciato che tende a distruggere le gomme anteriori per la tipologia di curve che possiede. Alla Ferrari mancava ancora un po’ di stabilità nel T1 allo “snake”, ma nel resto del tracciato la vettura modenese era la più veloce di tute. Buona notizia in vista della gara di domani…
F1, Ferrari da il massimo ma l’attivazione delle gomme resta un limite
A margine dell’analisi relativa alla quarta mini gara della campagna agonistica 2024, è opportuno spendere alcune parole sulla qualifica valevole per la corsa domenicale. Ferrari arriva alla sessione classificatoria con l’obiettivo di gestire meglio le gomme Soft che, nella SQ3 della Sprint Shootout, hanno limitato il rendimento delle vetture modenesi. Anzitutto, a differenza di ieri, sin dalla Q1 si utilizzano le Pirelli a banda rossa. Questo significa che, nell’arco della sessione, ogni scuderia poteva crearsi un know-how sulle coperture, considerando i vari fattori ambientali. Il CavallinoRampante parte abbastanza bene, mostrando una vettura piuttosto bilanciata.
Passare alla Q2 è di fatto una formalità, scenario competitivo in cui iniziano ad evidenziarsi alcuni limiti delle vetture italiane. In linea generale, possiamo anzitutto sostenere che, rispetto al sabato, nel terzo settore della pista le due Ferrarihanno faticato maggiormente. Non è semplice capire se sia stato realizzato qualche ritocco in vista della gara o, semplicemente, un fine tuning per cercare di ottimizzare maggiormente il rendimento della vettura ì sul giro secco. Fatto sta che il gap nel T1 sui migliori resta tale e purtroppo il T3 non è più un punto a favore. Leclerc ha parlato in radio di una leggera instabilità al retrotreno, in quanto in alcune occasioni lo sentiva troppo leggero.
Tuttavia, addurre come motivazione del rendimento imperfetto una messa a punto non centrata risulta incorretto. Ancora una volta, in gran parte la differenza deriva dall’utilizzo delle mescole Soft. Red Bull e McLaren, con Verstappen e Norris, sono riusciti a completare un ciclo di isteresi migliore e pertanto accedere a un grip più alto. Un’aderenza extrache oggi è mancata alla Ferrari e ha fatto la differenza. Inoltre, dobbiamo sottolineare un ulteriore elemento. Nell’ultimo tentativo in Q3, Russell ha perso la vettura in curva 19 e si è schiantato contro le barriere. Episodio che ha stoppato l’ultimo tentativo di tutti. Le due Rosse, a differenza degli avversari, in quello momento stavano migliorando maggiormente. Specie Sainz, che non era poi così lontano dal rendimento di Verstappen.
Con ogni probabilità, le monoposto di Maranello sarebbero rimaste entrambe in seconda fila, ma se non altro il distacco sarebbe stato senza dubbio minore. Il risultato non esalta i tifosi. Siamo d’accordo. Tuttavia non è da buttare, pensando alla gara e alle performance delle SF-24 in assetto da corsa. Lo hanno dimostrato nella Sprint Race, infatti, che potersela giocare con le prime della classe non è affatto utopico. E come sappiamo, la pista aiuta in tal senso, in quanto le occasioni per superare gli avversari di certo non mancano. Attendiamo la giornata di domani per tirare le somme di un weekendcomplicato, che però potrebbe fornire ancora qualche sorpresa.