F1, Ferrari vince a Monza: Leclerc magico nella gestione del graining

Il Cavallino Rampante sbanca Monza tramite una perfetta gestione gomme: super Leclerc sfodera tutto il suo talento alla guida

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 1 Settembre 2024 18:22

Ferrari non ha ottimizzato la sessione classificatoria. Sebbene durante le Fp3 la messa a punto della rossa fosse migliorata, l’abbassamento della temperatura durante le qualifiche ha messo in difficoltà la scuderia italiana. La gestione delle mescole è diventata più complicata e il sottosterzo, eliminato nelle libere, è tornato a farsi sentire. Per cercare di minimizzarlo, piloti e tecnici hanno deciso di modificare il carico aerodinamico sull’avantreno. Cambiare l’incidenza dell’ala anteriore, però, oltre a non risolvere del tutto il suddetto grattacapo, ha fatto emergere un certo sovrasterzo. L’eccesso di rotazione in uscita da curva 1 ha penalizzato entrambi i ferraristi, che hanno patito un decimo e mezzo di ritardo solo in quel punto della pista perdendo la pole position.

Ma come sappiamo i punti si assegnano la domenica. Su questo puntava la Ferrari. Se facciamo un passo indietro sino al venerdì, ricorderemo le prove con alto carico di carburante della rossa di certo non esaltanti. Con un elevato quantitativo di benzina a bordo, la SF-24 si era comportata molto bene nella prima parte dello stint. Nella seconda, invece, paragonando i tempi sul giro ai diretti concorrenti, emergeva che il consumo degli pneumatici era maggiore, rendendo di conseguenza il passo meno competitivo. Questo è il resoconto che preoccupava il Cavallino Rampante in vista della corsa. Ragion per cui, nella notte tra venerdì e sabato, sono arrivati diversi ritocchi alla messa a punto. Una mossa mirata a migliorare la gestione delle gomme.

Alla vigilia della corsa McLaren era favorita. La consistenza delle MCL38 è straordinaria da molti mesi, ormai. Ecco perché Lando Norris e Oscar Piastri partivano con il favore del pronostico. L’unico neo riguardava la velocità di punta delle monoposto color papaya. Secondo le nostre analisi realizzate tramite i dati GPS, infatti, la Ferrari è stata mediamente 5 km/h più rapida, della McLaren, su ogni singolo tratto ad alta velocità di percorrenza dell’autodromo lombardo. Il Woking temeva che la rossa potesse attaccarla, specialmente con Leclerc. Stesso discorso valeva per le due Mercedes, anch’esse molto veloci e con un buon passo. Questo era il quadro della situazione stimato.

Minime erano invece le preoccupazioni riguardo la Red Bull, ancora una volta in netta difficoltà. Verstappen si è lamentato per tutto il fine settimana del comportamento “malvagio” dell’avantreno. Una RB20 troppo sottosterzante che non gli ha permesso di esprimersi al meglio. Inoltre, in qualifica, proprio sul più bello nell’ultima fase della sessione, ci riferiamo alla Q3, l’olandese ha sofferto nella mera attivazione delle gomme. Il ciclo di isteresi delle sue Pirelli a banda rossa è stato tutt’altro che buono. Di conseguenza, il livello di grip era insufficiente per puntare in alto. Basti pensare che il campione del mondo, nel suo ultimo giro lanciato, è stato più lento della sua stessa prestazione in Q2.

GP Monza: il nuovo pacchetto di aggiornamenti premia Ferrari

L’obiettivo non dichiarato della rossa era vincere il Gran Premio di Monza edizione 2024. Il team lo desiderava con tutte le forze, dopo tre mesi passati a penare per una serie di aggiornamenti tutt’altro che efficaci. Cogliere il successo nella gara di casa era un desiderio grandissimo. Le qualità per farlo non mancavano, ma tutto doveva andare nella giusta direzione: zero errori, tanta precisione nelle strategie, concentrazione alla guida e quel pizzico di fortuna che in questi casi non deve mancare. Questi erano gli ingredienti necessari per cucinare un piatto da “alta cucina” e battere gli avversari. Dando un’occhiata ai risultati, il sogno si è avverato.

Leclerc vince a bordo della sua SF-24. Carlos Sainz, invece, lontano dal livello messo in mostra quest’oggi dal compagno di squadra, si deve accontentare di un “misero” quarto posto. Tirando le somme, parliamo di 37 punti racimolati che, oltre a fare morale, fanno pure classifica. Vasseur sostiene che il mondiale costruttori resti un obiettivo, perché vede la Red Bull in forte difficoltà, mentre la McLaren, senza dubbio l’attuale riferimento tecnico della F1, non sembra in grado di ottimizzare ogni gara e portare a casa il massimo dei punti in palio. Oggi in parte lo ha dimostrato, ne parleremo più tardi. Prima di scendere nei dettagli tecnici e spiegare l’impresa della rossa, ricordiamo un fatto.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) Sf-24 - GP Monza 2024
Fonte: Getty Images
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) esulta con la sua SF-24 per la vittoria al Gran Premio di Monza edizione 2024

Ferrari ha profuso il massimo sforzo per accelerare la fase di sviluppo. Sebbene l’andirivieni dei tecnici che “abitano” la gestione sportiva continui, il gruppo di lavoro che ogni giorno dedica gran parte del suo tempo al reparto corse non ha mollato la presa di un centimetro. La SF-24 si è presentata a Monza con un “lauto” pacchetto di aggiornamenti. Oltre all’ala posteriore rivisitata per garantire un coefficiente di downforce molto basso, adatto al tracciato italiano, il team di Maranello ha portato a sorpresa una nuova versione del fondo, una macro-componente rivisitata in tutte le aree. Obiettivo? Aumentare il carico utile prodotto e stabilizzare la piattaforma aerodinamica. Update promosso a pieni voti.

F1, Gp Monza: la magia di Leclerc con le gomme Hard 

Durante una gara di F1, il passo delle monoposto rispetto alla configurazione da qualifica cala. L’elevato quantitativo di carburante a bordo va infatti gestito al meglio, per garantire la corretta amministrazione delle mescole durante i long run. Ferrari ha sorpreso anche su questo aspetto. Sebbene il passo globale della SF-24 fosse molto buono, durante il primo stint McLaren ha dimostrato di avere qualcosa in più. Ciononostante, sfruttando l’ennesimo start caotico di Norris, la numero 16 passa il britannico e si mette in scia della MCL38 di Oscar Piastri. Con le gomme Medium l’australiano non è riuscito ad allungare sul ferrarista, molto abile a sfruttare il rendimento della vettura e gestire bene le mescole.

Ma il vero capolavoro della Ferrari arriva con le Pirelli a banda bianca. La mescola più dura offre un consumo minore più lineare. Tuttavia, con questo compound, le altre scuderie hanno mostrato evidenti segnali di cedimento dopo circa 20 tornate. Il discorso vale anche per Carlos Sainz che, sebbene abbia concluso la gara con una sola sosta, come il compagno, è stato costretto a mantenere un ritmo decisamente più basso per riuscirci. L’interprete perfetto in questo caso è stato Leclerc. Il ventiseienne originario di Monaco ha messo in scena una guida davvero perfetta. L’handling osservato tramite gli on-board ha messo in luce la precisione chirurgica delle sue traiettorie.

Il bilanciamento della SF-24 con le Hard era parecchio differente se paragonato a quello del primo run con le Medium. Lo ha fatto sapere lo stesso Charles via radio, dopo mezzo giro che “calzava” questo compound. Pneumatici con cui ha mantenuto un ritmo ottimale, sino a quando Piastri ha preso il largo staccando il ferrarista di circa cinque secondi. A quel punto McLaren sembrava imprendibile. Piastri effettua la sua seconda sosta e monta nuovamente un treno di gomme cerchiate di bianco. Torna in pista e imprime un ritmo indiavolato alla corsa. A quel punto nel muretto Ferrari si accende una lampadina. Una “pazza idea”: evitare la seconda sosta e tirare fino al termine della gara.

La strategia è stata proposta dalla Ferrari e accettata dal monegasco, conscio che poteva farcela. Bozzi ha infatti chiesto un’immediata gestione delle gomme che fosse comunque in grado di offrire un buon ritmo. Così è stato, perché Charlesha mantenuto un passo costante e davvero ottimale. Sono ben 38 le tornate spese con le Hard, dove il monegasco ha spinto con la massima concentrazione, portando a casa un risultato strepitoso. McLaren poteva realizzare la stessa strategia? Con Lando no di sicuro, come lui stesso ha affermato dopo la gara. Con Piastri, forse. Ferrari a Monzaeccelle nell’amministrazione del graining: questo il fattore che ha regalato una vittoria straordinaria alla rossa davanti al pubblico amico.