Dopo nove mesi stanno per spegnersi le luci sul Mondiale 2023 di F1. Come ormai da tradizione è il GP Abu Dhabi a fare da scenografia all’atto finale del campionato della massima serie automobilistica. Nei giorni scorsi erano trapelate alcune indiscrezioni riguardanti l’ipotesi di non correre negli Emirati Arabi a causa della guerra che vede fronteggiarsi la Palestina e Israele. Per calmare le acque la Federazione Internazionale ha smentito immediatamente i rumors e questo vuol dire che, ancora una volta, il GP Abu Dhabi sarà teatro dell’ultimo atto della stagione.
Anche se entrambi i titoli iridati (quello dei piloti e quello dei riservato ai costruttori) sono stati assegnati già da tempo, c’è ancora tanto da giocarsi. Si vivrà un’atmosfera da ultimo giorno di scuola e, c’è da scommetterci, chi ha dovuto accontentarsi delle briciole lasciate dalla Red Bull e da Max Verstappen cercherà di salvare in extremis il proprio bilancio.
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Chi sarà il vice-campione del mondo?
Sotto questo punto di vista, gli osservati speciali di questo fine settimana sono senza dubbio Mercedes e Ferrari che si trovano in piena lotta per assicurarsi il titolo di “primo degli altri”. Se fino a un paio di gare fa, la scuderia tedesca sembrava essere la favorita per chiudere il campionato alle spalle della Red Bull, nell’ultimo GP la SF-23 ha dato chiari segnali di ripresa, tanto che il podio ottenuto da Leclerc a Las Vegas ha permesso di ricucire quasi completamente il margine dalla Mercedes.
Infatti, il team di Brackley è fermo in classifica a quota 392 punti mentre la Ferrari con appena 4 lunghezze di svantaggio, ad Abu Dhabi potrebbe definitivamente scavalcare la scuderia tedesca. Eppure non sarà facile per il Cavallino Rampante visto che le caratteristiche del tracciato di Yas Marina poco si sposano con quelle della SF-23.
Ad eccezione del Qatar, dove i piloti della Mercedes sono riusciti a mettere in tascoccia più punti rispetto al duo in Rosso, in Messico la Ferrari si è dimostrata superiore alla W14. Niente di fatto in Brasile, invece. Con Russell obbligato a ritirarsi dalla corsa e Hamilton che non è riuscito ad andare oltre l’ottava posizione, l’occasione era ghiotta per il Cavallino Rampante. Purtroppo la scuderia italiana a causa dell’inconveniente di Leclerc nel giro di formazione, a Interlagos ha dovuto accontentarsi della sesta posizione di Sainz. Poi a Las Vegas, finalmente, la SF-23 è riuscita ad approfittare del crollo dei rivali.
Altra grande battaglia che terrà alto il patos sull’ultimo appuntamento del Mondiale 2023 di F1 è la sfida che vede fronteggiarsi McLaren e Aston Martin per il quarto posto nel campionato costruttori. Il team di Woking ha un vantaggio sulla scuderia di Lawrence Stroll di 11 punti. E a fare la differenza a Las Vegas, non è stato il solito Alonso ma il quinto di Stroll. Un risultato importantissimo per Aston Martin che in Nevada è riuscita a recuperare terreno sulla McLaren, in modo quasi improbabile, grazie al ritiro di Norris per via di un incidente e al decimo posto di Piastri. Ad Abu Dhabi, ora, la scuderia del magnate canadese può giocarsi l’ultima carta per tentare di chiudere il campionato davanti al team di Woking. Ma come? Arrivando con entrambe le vetture davanti alla McLaren e chiudendo quel gap attuale di undici punti in classifica.
Chi pensa che il GP Abu Dhabi non possa distribuire altro che onore, rimarrà deluso. C’è una bella somma di denaro in stallo per chi, alla fine, riuscirà a spuntarla sugli avversari nelle classifica Costruttori.
Red Bull già da record
Anche se hanno vinto tutto quello che potevano vincere, Max Verstappen e la Red Bull restano i favoriti per chiudere in bellezza una stagione da record. Il pilota olandese della scuderia di Milton Keynes si è portato a casa 18 vittorie in GP su 21 disponibili. Due le ha vinte Perez a inizio anno mentre a Singapore, a salire sul gradino più alto del podio è stato Carlos Sainz con la Ferrari.
Quella del 2023 è stata in assoluto la stagione più vincente per la Red Bull. Ma anche nella storia della F1 intera, andando perfino a battere i record ottenuti dalla Mercedes nella stratosferica stagione 2016. Quell’anno, Hamilton e Rosberg, i piloti di allora delle Frecce d’Argento, ottennero 19 vittorie su 21 gare, con una percentuale di successo del 90,48%. A fare la differenza in Red Bull, non si può nascondere, è stato sicuramente Max Verstappen. L’olandese, nel caso in cui riesca ad aggiudicarsi anche il GP Abu Dhabi, da solo, eguaglierebbe il record della Mercedes in quella che è stata la sua migliore stagione della storia.
I giovani spodestano i titolari
Con i titoli iridati ormai assegnati da tempo, per questo ultimo fine settimana di F1 della stagione 2023, la griglia di partenza vedrà parecchi volti nuovi in griglia di partenza. In occasione della prima sessione di prove libere sono tante, infatti, le scuderie che hanno deciso di sacrificare uno dei propri gioielli per far disputare una sessione ufficiale a uno dei propri giovani.
La Red Bull, detentrice del Mondiale Piloti e Costruttori, in occasione delle FP1 terrà in panchina entrambi i titolari per far scendere in pista Jake Dennis e Isack Hadjar. Se il britannico, attuale iridato della Formula E, anni fa è stato pilota di riserva per la scuderia di Milton Keynes e quindi già conosce il mondo della F1; il francese è solamente sceso in pista in occasione delle prove libere 1 in Messico, ma con AlphaTauri. Se in Mercedes è stato preferito Frederik Vesti a Mick Schumacher, la Ferrari metterà in panchina Leclerc per far assaggiare l’asfalto di Yas Marina a Robert Shwartzman che, durante le FP1 del GP Olanda, prese già il sedile di Carlos Sainz.
Con Patricio O’Ward che prenderà ufficialmente il posto di Norris per la McLaren, Felipe Drugovich scenderà in pista invece di Fernando Alonso. Per il brasiliano, campione di F2 nel 2022, sarà la seconda volta dell’anno a bordo della AMR23, dopo Monza.
Alpine, invece, ancora una volta schiererà Jack Doohan al volante della A523 mentre Zak O’Sullivan proverà per la prima volta una monoposto di F1 grazie alla Williams.
Théo Pourchaire, il candidato con maggiori possibilità di diventare campione di F2 questo fine settimana, proprio ad Abu Dhabi, tonerà al volante della C43 dopo l’esperienza in Messico, mentre Magnussen farà posto a Oliver Bearman alla guida della Haas.
Norris correrà
Anche se Norris dovrà lasciare il volante della sua MCL37 a O’Ward in occasione delle FP1, il fine settimana di Abu Dhabi inizia con una buona notizia per il pilota inglese: dopo il bruttissimo incidente di Las Vegas, Lando tornerà in pista sul circuito di Yas Marina.
Il 24enne, in occasione dell’ultimo GP, al quarto giro è finito in testacoda e, a tutta velocità, è andato a stamparsi sulle protezioni laterali alla curva 11. Un colpo frontale violentissimo che ha convinto lo staff del centro medico di portare Norris in ospedale per ulteriori controlli.
Niente di grave per il pilota della McLaren che è stato dimesso poche ore dopo il ricovero.
Il circuito
Il GP Abu Dhabi si disputa sul circuito di Yas Marina, situato su un’isola artificiale costata la bellezza di 40 miliardi di dollari e realizzata dalla società di investimenti Aldar Properties. Lungo 5281 metri, fin dal suo debutto nella massima serie automobilistica è stato spesso criticato sia dai piloti sia dai tifosi per la conformità del tracciato che regalava gare piatte e noiose. Proprio per sopperire a questo problema, il circuito è stato modificato nel 2021 con l’obiettivo di migliorare le opportunità di sorpasso e lo spettacolo in gara.
Uno dei cambiamenti più importanti riguarda sicuramente il tornante prima del primo rettilineo, che si è trasformato in una curva allargata con una sezione stradale di 20 metri.
Anche se sul circuito di Yas Marina è Lewis Hamilton a detenere lo scettro per numero di vittorie (ben 5 ottenute nel 2011, 2014, 2016, 2018, 2019), il GP Abu Dhabi verrà per sempre ricordato per la convulsa edizione del 2021 e la disastrosa gestione della corsa da parte della Direzione gara, ma soprattutto da parte del Direttore Michael Masi. A causa di una scellerata decisione dell’australiano Max Verstappen riuscì a vincere il suo primo titolo Mondiale strappando dalle mani di Hamilton l’ottava corona d’alloro e in un certo senso segnando l’abdicazione al trono della Mercedes e del pilota inglese.