Lo abbiamo preannunciato tramite la nostra consueta anteprima del Gran Premio. Il nono appuntamento iridato della F1 targata 2024 prevedeva una variabile in più: la pioggia. Condizioni cangianti che costringono i team a studiare un particolare assetto che possa ottimizzare il rendimento dell’auto con diverse tipologie di gomme. Durante le Fp1 l’azione in pista non è mancata, benchè l’uscita della pitlane è stata aperta con circa 25 minuti di ritardo, per consentire ai commissari di asciugare diverse pozze disseminate lungo il percorso. Sessione ridotta che però, scavando nei dettagli tecnici con occhio vigile, ci ha concesso alcune analisi preliminari .
Anzi tutto la questione ibrido. La strategia per usufruire dei picchi di erogazione tramite l’energia recuperata dai moto generatori ha fornito i riscontri attesi. Provvedimento che il Cavallino Rampante ha studiato per massimizzare la trazione e ridurre il gap sulla Red Bull su questo fondamentale. Per il resto le due SF-24 hanno mostrato una certa facilità di attivazione delle mescole anteriori. All’interno di panorami similari, portare in temperatura le gomme all’avantreno non è sempre scontato. Al contrario spesso va in scena un disequilibrio tra gli assi dell’auto che limita fortemente la performance.
Il primo riscontro è stato molto buono, in quanto le vetture italiane, con ambedue gli penumatici, Intermediate e Soft, hanno centrato le corrette temperature di esercizio nell’outlap. Lo hanno fatto senza particolari fatiche al contrario del recente passato. Possiamo parlare pertanto di un buon inizio per la scuderia di Maranello che, su questo tratto distintivo, attendeva riscontri dopo la qualifica disastrosa della Cina, proprio con asfalto bagnato. Sebbene i rilievi cronometrici avessero poca importanza in un contesto del genere, Ferrari si è dimostrata molto rapida e poteva esserlo molto di più senza il traffico.
Ferrari testa il setup da asciutto con le medie. Leclerc investigato dalla FIA
La seconda sessione di prove libere prende il via con un colpo di scena per la rossa. A pochi minuti dal semaforo verde, Sainz era già in attesa nella pitlane con le gomme Medium, accodato alle altre vetture. Al contrario Leclerc è stato trattenuto ai box, in quanto la pioggia era imminente. La decisione di per se aveva senso, poiché attendere qualche minuto poteva evitare una sgambata inutile in pista. Tuttavia il muretto della Ferrari commette un grave errore. Mentre l’iberico viene richiamato al garage, arriva il via libera per vettura numero 16 che scende in pista. Le gomme sono da bagnato, mescola adeguata al momento.
Durante l’outlap, l’ingegnere di pista del monegasco Bryan Bozzi si apre in radio e comunica a Charles che deve tornare ai box. Il ferrarista non capisce e chiede spiegazioni che di fatto non gli vengono fornite. Scartabellando il regolamento sportivo, paragrafo 30.5m, si legge che una vettura di F1 non può scendere in pista con gomme da bagnato, sino a quando la direzione gara non dichiara la “wet condition“. Per questa ragione Leclerc è stato investigato alla fine delle Fp2, dovendo recarsi dai tecnici della FIA alle 00:30 ora italiana. Frivolezza che per fortuna “costa” una sola reprimenda e 5.000 euro di multa al ferrarista.
Pochi minuti più tardi le condizioni migliorano e le vetture possono calcare l’asfalto con le mescole da asciutto. Le varie scuderie scelgono in toto le Soft, pneumatico capace di fornire un livello di grip più alto. Ferrari però non è dello stesso avviso e come McLaren sceglie le “calzature” Medium. Il target mira alla raccolta dati nella finestra utile prima che torni la pioggia. Uno stint di 13 tornate dove le rosse hanno inanellato una serie di passaggi, senza alzare il piede, con un certo quantitativo di carburante a bordo. L’handling delle SF-24 è parso molto buono, nonostante alcune correzioni hanno fatto presenza per via della pista sempre umida.
In questo scenario competitivo Charles ha offerto prestazioni davvero buone. Aggressivo sui cordoli, senza paura, mostrando una piattaforma aerodinamica comunque stabile, al netto delle condizioni climatiche non buone. Qualche difficoltà in più per Sainz che ha faticato in alcuni giri a mantenere la working range ottimale delle gomme. Prima parte della sessione dove sono andati in scena diversi test sulla power unit, utilizzando mappature dissimili, sia per quanto concerne il motore a combustione interna che per la parte ibrida. Stesso discorso per le regolazioni inerenti a differenziale, impianto frenante e trasmissione.
Ferrari rapida sotto la pioggia con le intermedie
Nell’ultima parte della seconda ora del venerdì, dedicata alle prove libere, l’acqua torna a prendersi la scena. Tutti dentro il garage, quindi, per poi tornare a spingere ancora una volta con gli pneumatici intermedi. I “due Carlo” si gettano nella mischia con le Pirelli a banda verde, non prima di osservare come i meccanici cambino diverse regolazioni per passare al setup da pioggia. Le condizioni non sono proibitive, ma rispetto al run precedente tenere le monoposto nei limiti del tracciato risulta decisamente più complicato. Ferrari si comporta molto bene anche in questo scenario, disposta a testare al meglio le due SF-24 per continuare la raccolta dati.
Le correzioni al volante si moltiplicano tanto che l’aggressività di Charles sfocia in un testacoda in curva 10. Uno “spin” innocuo che non porta conseguenze sulla vettura, poiché in questa piega la via di fuga è molto ampia e le barriere parecchio lontane. Leclerc raddrizza la sua vettura e riparte. La sua guida resta esuberante e nelle tornate successive risulta il pilota più veloce in pista. Tuttavia è costretto a terminare lo stint con due giri in anticipo, in quanto l’uscita di pista ha rovinato le sue gomme. Bene anche Sainz con la medesima tipologia di compound, nonostante adotti un approccio più prudente per azzerare al minimo i rischi. Una Ferrari promettente nel venerdì canadese che però deve confermarsi nella giornata di domani.