F1, GP Canada, incubo Ferrari: il Cavallino dalle stelle alle stalle. Le pagelle

Monaco è un capitolo chiuso: Verstappen vince il GP Canada. L'olandese ha tenuto a bada un arrembante Norris. Terza la Mercedes con Russell. Disastro Ferrari

Foto di Eleonora Ottonello

Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

A niente è servita la pioggia e la bellezza di due Safety Car. A salire sul gradino più alto del podio del GP Canada è stato sempre lui, il solito Max Verstappen. Nonostante la sua RB non sia più così dominante e perfetta come in passato (e per capirlo basta guardare i tempi giro dopo giro), il pilota olandese ci ha messo ancora del suo ed è riuscito a passare per primo sotto la bandiera a scacchi sul tracciato di Montreal.

L’attuale Campione del Mondo di F1 è riuscito a tenere al proprio posto non solo l’arrembante Norris, privato della sua seconda vittoria nella massima serie automobilistica a causa di un probabile errore strategico, ma anche le Mercedes di Hamilton e Russell. Proprio quest’ultimo, che negli ultimi giri della gara ha rischiato di vedere vanificati i propri sforzi a causa di una lotta anche troppo aggressiva con Piastri, è riuscito a strappare il podio al compagno di squadra Hamilton.

Gara da dimenticare per la Ferrari invece. Dopo la vittoria di Monaco, la Rossa ha visto letteralmente il proprio transatlantico calare a picco a Montreal. Leclerc e Sainz sono stati obbligati al ritiro e a Maranello non possono dormire sonni tranquilli. Se lo zero portato a casa dallo spagnolo è dovuto a un errore del pilota stesso, il monegasco ha accusato un problema di affidabilità al motore. L’ennesimo, dopo che proprio a Monaco i meccanici della Rossa sostituirono in via precauzionale il propulsore della vettura numero 16.

Mercedes

Non avranno vinto la gara, ok. Però se facciamo un mix delle prestazioni di entrambi i piloti la Mercedes è in assoluto quella che ne esce meglio dal weekend di Montreal in questo fine settimana. Le cose sembravano essere cominciate nel modo migliore per il team di Brackley. Se al sabato Russell è riuscito a strappare la pole position a Max Verstappen, al via della corsa vera e propria il pilota inglese della Mercedes, nonostante la parecchia acqua sull’asfalto, tiene la testa della corsa e non si fa sorprendere dall’olandese.

Finalmente in condizioni di gara bagnata sembra essere tornato il vecchio Lewis Hamilton. Nonostante le difficoltà iniziali alle spalle di Alonso, l’inglese ha dato prova di una grande gara, ha rimontato fino al margini del podio e alla fine si fa strappare il gradino più basso del podio dal giovane Russell. Anche se proprio nel finale si vede superato dal compagno di squadra, Hamilton tira fuori il ruggito di un tempo e firma il giro più veloce della corsa a dimostrazione che ha ancora voglia di tornare a far parte della cerchia dei protagonisti.

McLaren

La McLaren sulla carta, al momento, ha i piloti più forti della griglia di partenza. Norris e Piastri sono stati i veri protagonisti del GP Canada. Arrembanti e aggressivi dal primo all’ultimo giro, il fresco vincitore del GP Miami non riesce a salire sul gradino più alto del podio a Montreal solo a causa di un’esitazione per la sosta, sua e del team, in occasione della prima Safety Car.

Niente da dire nemmeno sulla gara di Piastri che è stato vicinissimo a bissare il podio ottenuto a Monaco. Nel finale viene attaccato in maniera molto aggressiva da Russell che, evidentemente più veloce dell’australiano, voleva a tutti i costi quel podio. Piastri continua a portare a casa punti importanti, a essere protagonista di prestazioni convincenti. È un pilota veloce, intelligente e aggressivo. E sono pronta a scommettere che la vittoria non sia così lontana per lui.

Red Bull

Se lo avessero raccontato a inizio anno nessuno ci avrebbe creduto. La Red Bull non è più quella monoposto imprendibile, velocissima e soprattutto facile da guidare di un tempo. E a dimostrarlo, oltre che i tempi, basta vedere cosa riescono a fare al volante della RB20 Verstappen e Perez. L’olandese, più forte della pista bagnata e della doppia Safety Car, fa vedere di che pasta è fatto e soprattutto, fa capire, che quanto visto a Monaco sia stato un black out momentaneo. Nonostante gli errori di strategia altrui non perde mai la concentrazione e si porta a casa la sessantesima vittoria della sua carriera.

Se da un lato del box Red Bull Verstappen massimizza il risultato riuscendo a sfruttare ogni minima intoppo degli altri, l’unica cosa che Perez vede a Montreal è un muro. Proprio questa settimana la scuderia di Milton Keynes ha reso noto di aver rinnovato il contratto al pilota messicano. Un’azione in parte dovuta e necessaria soprattutto in previsione dei prossimi e caldissimi mesi dove, con McLaren e Mercedes in grande ripresa, sarà fondamentale anche il più piccolo punticino.
E Checo come ripaga la fiducia che ha riposto in lui la Red Bull? Con una qualifica e una gara da dimenticare dove va in testacoda e non può fare altro se non che chiudere anticipatamente la propria corsa.

Aston Martin

Dopo le ultime gare in cui l’Aston Martin sembrava essere passata da rivelazione del 2023 a oggetto non identificato del 2024, nel GP Canada la scuderia inglese ha portato a casa, forse, il risultato più incoraggiante da inizio campionato.
Alonso e Stroll riescono a chiudere entrambi in zona punti, rispettivamente in sesta e settima posizione.
Anche se la AMR24 non è ovviamente al livello di quelli davanti, tenendo conto dell’attuale livello di competitività della vettura, quello di Montreal è un risultato più che buono.

Alpine

Fine settimana positivo anche per quanto riguarda Alpine. Entrambi i piloti non solo riescono a portare al traguardo la monoposto senza incidenti tra di loro ma soprattutto entrano, entrambi, in zona punti. Se Gasly, nono, è stato un po’ penalizzato dal contatto con Perez al via, Ocon, decimo, nonostante riesca ad artigliare un punticino viene beffato dal compagno di squadra che gli rifila l’ennesimo sorpasso.

Haas

Tenendo conto di come poi effettivamente hanno terminato la corsa non potevo mettere la Haas più avanti ma la sesta posizione delle pagelle se la sono guadagnata per il coraggio dimostrato ad avvio gara. Magnussen e Hulkenberg hanno ravvivato la prima parte del GP del Canada grazie alla scelta strategica del team americano che ha deciso di montare ai propri piloti le gomme full wet. Quando, tutti gli altri avevano le intermedie.

Sebbene inizialmente questa sembrava essere una strategia suicida, abbiamo dovuto tutti ricrederci quando nel giro di pochissimi giri Magnussen e Hulkenberg, a suon di sorpassi, avevano praticamente rimontato quasi dieci posizioni ciascuno mentre tutti gli altri brancolavano ancora nel buio. Una volta che la pista si è asciugata però, è finita anche la magia ed entrambi i piloti terminano il GP Canada fuori dalla zona punti.

Racing Bulls

Per uno che sale c’è anche uno che scende. E questa volta, in casa Racing Bulls la bocciatura se la prende tutta Yuki Tsunoda. Il giapponese rischia di finire ancora in zona punti se non avesse buttato tutto il lavoro nelle ortiche finendo sull’erba a causa di un errore in frenata. Nonostante una gara complicata e una penalizzazione, Daniel Ricciardo, invece, riesce finalmente a entrare in zona punti e a tenere alto il nome del team. Per il pilota australiano, che viene quasi sempre sonoramente battuto da Tsunoda, sono i primi punti della stagione. Per lui uno scatto d’orgoglio e forse una certa voglia di tappare la bocca all’ex pilota di F1 dopo le critiche che gli ha riservato Jacques Villeneueve.

Stake F1 Team

Gara anonima per Bottas e Zhou. Se da parte del finlandese non vengono registrati guizzi, il cinese, che a inizio stagione riusciva a piazzarsi nettamente meglio del compagno di squadra che sembra ormai correre per inerzia, anche oggi le prende dal “boscaiolo”.

Williams

La Williams si salva solo perché c’è chi ha fatto peggio di lei questo fine settimana. Se con pista bagnata bastano appena venticinque giri per chiudere anticipatamente la propria corsa, a tenere alto il nome della scuderia inglese ci ha pensato il solito Albon. Il pilota anglo-tailandese, dopo essersi preso le luci della ribalta grazie allo stupendo doppio sorpasso su Ricciardo e Ocon, quando mancavano una quindicina di giri al termine è stato costretto a ritirarsi. Ma non per colpa sua.
Albon, che si trovava in lotta con Sainz, è stato colpito accidentalmente dal ferrarista dopo che quest’ultimo è stato autore di un testacoda. La Williams di Albon, evidentemente danneggiata a seguito dello scontro con la SF-24, non ha potuto fare altro se non essere fermata a bordo pista, ritirandosi.

Ferrari

Non potevo posizionare più in alto la Ferrari in questo fine settimana. Il Cavallino Rampante in Canada ha disputato il suo weekend più nero degli ultimi due anni (l’ultima volta che entrambi i piloti della Rossa hanno portato a casa un doppio ritiro risale al GP Azerbaijan 2022). Nonostante siano trascorse appena due settimana, sembrano essere passati decenni dalla vittoria ottenuta da Leclerc a Monaco.

A Montreal la Ferrari non è mai stata in gara e, nel caso i piloti della Rossa fossero riusciti a portare al traguardo le proprie SF-24, non sarebbero stati capaci di andare oltre la decima o nona posizione. Dopo la disastrosa qualifica che ha obbligato Leclerc e Sainz a partire rispettivamente dall’undicesima e dodicesima piazzola, al via il monegasco ci prova e guadagna due posizioni nel giro di pochi giri.
Se la rimonta di Leclerc è stata resa ancora più complessa a causa di un problema al motore (che non è una buona notizia, diciamolo!), il fattore principale che ha portato il monegasco al ritiro è stata la decisione, al 29esimo giro, di montare sulla SF-24 di Leclerc le gomme Hard quando la pista era ancora evidentemente bagnata e soprattutto con pioggia attesa nei minuti successivi.

E non è andata meglio a Sainz. Lo spagnolo, che non ha brillato al momento della partenza, non ha mai dato un vero e proprio segnale di vita nel corso di tutta la corsa. Un GP Canada finito nel peggiore dei modi per lo spagnolo, con un ritiro al 54esimo giro, a causa di un testacoda dopo aver perso il controllo della propria vettura. Sembra quasi che i “canti di gloria” post Monaco abbiano portato male alla Ferrari. Troppo lenta in qualifica, senza ritmo in gara. Ora, per la Rossa sarà importante rimettersi al lavoro con grande umiltà, archiviare il GP Canada e iniziare a pensare al Montmelò, dove prenderà il suo avvio la stagione europea vera e propria.