Dopo una settimana di pausa, il Mondiale di F1 torna in pista e questa volta lo fa a Suzuka per il GP Giappone, una delle gare più attese del calendario. E non solo da piloti e addetti ai lavori. Quello nipponico, infatti, oltre a essere un tracciato ricco di storia e caro, in particolar modo ai tifosi della Ferrari, è sicuramente uno dei più pittoreschi per quanto riguarda la presenza dei fan sulle tribune. Infatti, non è leggenda metropolitana, oltre a presentarsi in circuito agghindati nei modi più bizzarri, i tifosi, una volta finita la corsa, rimangono sulle tribune per guardare la replica della gara appena terminata.
Sicuramente le scuderie che guardano con maggiore attenzione al GP Giappone sono Red Bull e Ferrari, seppur con motivazioni del tutto differenti. Se il team austriaco, dopo il ritiro di Max Verstappen in Australia punta a tornare alla vittoria col pilota olandese, il Cavallino Rampante spera di replicare l’ottima prestazione ottenuta a Melbourne.
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Ferrari e Red Bull: a Suzuka puntano alla vittoria
Proprio in Australia, appena quindici giorni dopo l’operazione per l’eliminazione dell’appendicite, Carlos Sainz con la sua Rossa #55 è salito sul gradino più alto del podio, infrangendo il record positivo di vittorie di Verstappen. Anche se l’attuale Campione del Mondo in carica, in Australia, è stato tradito dalla RB20, in Ferrari ci credono.
La Red Bull non è imbattibile, ed è stato dimostrato. Nonostante la pista di Suzuka si sposi molto bene con le caratteristiche della monoposto anglo-austriaca, la Ferrari, che si è dimostrata fortissima nelle curve veloci, nel GP Giappone potrebbe dare continuità al successo di Melbourne.
Nonostante i tifosi del Cavallino Rampante ovviamente sperino in una vittoria della Ferrari, la parola d’ordine a Maranello è non montarsi la testa. Anche se la RB20 in Australia ha tradito il suo Principe Azzurro, non possiamo dimenticare che la monoposto austriaca è in ogni caso la vettura che ha stravinto in Bahrain, gara inaugurale della stagione, e allo stesso tempo quella che ha amministrato in Arabia Saudita.
Strategia su una sosta?
Per la prima volta da quando la F1 corre a Suzuka, il GP invece di disputarsi tra settembre e ottobre si corre in primavera, proprio durante il mese della fioritura dei ciliegi. Uno spostamento di circa sei mesi che potrebbe avere ripercussioni importanti a livello di strategia visto che piloti e team troveranno temperature più fresche rispetto al solito.
Il tracciato di Suzuka è sicuramente uno dei più critici per la gestione pneumatici. E proprio per questo motivo la Pirelli ha deciso di usare nel GP Giappone le tre mescole più dure della gamma (le C1, C2 e C3). Se generalmente, in casi di gara asciutta senza condizioni troppo particolari, a Suzuka la strategia migliore è sempre stata quella sulle due soste, con le temperature atmosferiche (e conseguentemente quelle dell’asfalto) più basse non si può scartare l’ipotesi che qualche “coraggioso” punti alla sosta unica.
La Ferrari non è l’unica a puntare a Newey
Nonostante a tenere banco in questi giorni sia ancora la questione mercato piloti, soprattutto per capire la destinazione futura di Carlos Sainz, già appiedato dalla Ferrari per il campionato 2025 di F1, anche i movimenti per quanto riguarda i tecnici portano non poco scompiglio tra tifosi e addetti ai lavori.
Nel corso della settimana, infatti, ha iniziato a girare insistentemente l’indiscrezione di un interesse (e probabilmente già di un’offerta) da parte della Ferrari per Adrian Newey. Eppure, il Cavallino Rampante non è l’unico che sta tentando di strappare il genio inglese alla Red Bull.
Anche Aston Martin ha fatto un’offerta all’attuale direttore tecnico del team di Milton Keynes. Secondo i ben informati, Lawrence Stroll, proprietario di Aston Martin, si sarebbe incontrato proprio con Newey a Jeddah dove avrebbe messo sul piatto all’inglese un contratto con cifre da capogiro che porterebbero il tecnico a guadagnare anche più soldi degli stessi piloti.
Anche se Newey sarebbe più propenso a rimanere in Red Bull (sembra chiaro che il rimettersi in gioco ad anni 66 non possa interessargli più di tanto) chissà che gli sviluppi futuri di mercato per quanto riguarda i piloti possano non portare a sconvolgimenti “tecnici” in quel di Milton Keynes.
Come hanno passato la Pasqua i piloti
Tenendo conto dell’alto numero di gare in questo campionato, è altrettanto importante per i piloti e gli addetti ai lavori sfruttare dei momenti di pausa per ricaricare le pile. E proprio il fine settimana di Pasqua ha offerto questa possibilità. Se Pierre Gasly si è regalato un giro in elicottero e Yuki Tsunoda è stato ospite all’E-Prix inaugurale di Tokyo, dove si è riunito con Nyck de Vries, il boss della Red Bull, Christian Horner, si è dedicato alla famiglia per assistere a una corsa di cavalli alla quale ha gareggiato proprio un destriero di proprietà della moglie, Geri Halliwell. Scenario completamente differente per Oscar Piastri e Nico Hulkenberg che, invece, si sono ritagliati delle giornate di mare trascorse tra amici e famiglia.
Il circuito
Il tracciato di Suzuka, inaugurato nel 1962 come test track per la Honda, che ne è la proprietaria, ha fatto il suo debutto nella massima serie automobilistica nel 1987. Lungo 5.807 metri e composto da 18 curve, è sicuramente uno dei circuiti più impegnativi e tecnici proprio grazie alla grande varietà della tipologia di curve presenti che, al pari di Spa, possono insignire la pista del titolo di “Università della F1”.
Con una velocità media di 230 chilometri orari, come è possibile immaginare, ogni margine di errore è veramente risicato, specialmente nel primo settore, uno dei tratti più impegnativi di tutto il campionato.
Tracciato dal layout unico a forma di “8” (che gli è valso il soprannome di (ottovolante), nonostante l’apparente poca possibilità di sorpasso, nel corso degli anni non sono mancati duelli leggendari e indimenticabili tra i piloti di ieri e di oggi.
Proprio a tal riguardo è impossibile dimenticare memorabili le battaglie tra Alain Prost e Ayrton Senna alla fine degli anni ’80 e quella tra Michael Schumacher e Mika Hakkinen negli anni 1998 e 2000. Non a caso, proprio il sette volte Campione del Mondo tedesco è il pilota in assoluto più vincente a Suzuka con la bellezza di sei vittorie seguito da Lewis Hamilton, con 5, e Sebastian Vettel, fermo a 4, mentre Verstappen, per il momento ha trionfato solo nelle ultime due edizioni.