F1, Hamilton è re di Silverstone per la nona volta, Ferrari ancora in crisi: le pagelle

Nel GP Gran Bretagna è Lewis Hamilton a salire sul gradino più alto del podio battendo un nuovo record. Altra gara da dimenticare per la Ferrari

Foto di Eleonora Ottonello

Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 7 Luglio 2024 20:10

Ultimo appuntamento di questa tripletta di gare a cavallo dei mesi di giugno e luglio. E il Mondiale di F1 ci ha regalato, l’ennesima, sorpresa. Dopo che in Austria è stato George Russell a salire sul gradino più alto del podio con la Mercedes, a Silverstone è stato il turno di Lewis Hamilton. Il pilota inglese, che non vinceva da quasi tre anni, ha vinto il GP Gran Bretagna, dodicesimo appuntamento del Mondiale 2024 di F1, per la nona volta in carriera e a diciassette anni di distanza dalla prima vittoria (GP Canada 2007).

Alle spalle del sette vote iridato si sono fermato Max Verstappen, autore di una bella rimonta nel finale, e Lando Norris con la sua McLaren. Nonostante la pioggia ci abbia messo del suo per rendere imprevedibile la corsa, mischiando totalmente le strategie, non c’è pace per la Ferrari. I piloti del Cavallino Rampante portano a casa una gara anonima e sicuramente lontano dalle posizioni che dovrebbe occupare la Rossa. Se Sainz prova a salvare la faccia alla Ferrari chiudendo in quinta posizione e stampando il giro più veloce, Leclerc si porta a casa l’ennesima delusione.

Mercedes

Se, a inizio stagione, qualcuno mi avesse detto che avremmo assistito al ritorno alla vittoria di Lewis Hamilton, entro la prima parte della stagione, sinceramente non ci avrei scommesso 1 euro. E invece tutto sembra essersi capovolto dal GP Canada. Se la buona prestazione delle W15 a Montreal venne, inizialmente, strettamente vincolata alle condizioni atmosferiche e della pista, oggi a Silverstone, la Mercedes ha dimostrato di aver ritrovato la competitività smarrita in questi ultimi anni. La W15 ha vinto in Austria e a Silverstone. In condizioni di pista bagnata e di pista asciutta.

Nonostante le favorite, per la vittoria della corsa, fossero le McLaren, Hamilton e Russell ci hanno provato con tutte le loro forze a passare sotto la bandiera a scacchi per primi. La prima e vera preoccupazione per la scuderia tedesca ci riporta al 34esimo giro quando, dal muretto, dicono a Russell di doversi ritirare a causa di un guasto meccanico, probabilmente per un problema all’impianto idraulico.
Hamilton e la Mercedes sono stati bravissimi a trovare il momento perfetto per effettuare l’ultima sosta del 39enne. L’inglese, dopo lo scroscio di pioggia che ha bagnato la pista di Silverstone, monta gomma Soft e, grazie a un errore di Norris e della McLaren, il sette volte Campione del Mondo è riuscito a tenere la sua posizione di leader della corsa.

A fare la differenza proprio nel finale della corsa è stato proprio Hamilton. L’inglese, nonostante la rimonta di Verstappen, ha dimostrato di valere ogni pole position, ogni GV, ogni vittoria e ogni titolo Mondiale conquistato in questi diciassette anni di F1. Non ha commesso una sbavatura che sia una. Ha sempre tenuto alta la concentrazione e si è portato a casa una vittoria storica, la nona sullo stesso tracciato. Mai nessuno come lui a Silverstone.

Non vinceva dal GP Arabia Saudita 2021, lo hanno dato per bollito, boicottato dalla Mercedes e invece oggi, a casa sua, davanti al suo pubblico, torna dove nessuno avrebbe immaginato. Sul gradino più alto del podio. A quasi 40 anni si è emozionato proprio come un bambino che vince le prime gare in kart. Oggi Sir. Lewis Hamilton ha toccato il cuore di tutti quelli che amano davvero la F1 e l’automobilismo.

McLaren

Erano i grandi favoriti della vigilia. E in casa McLaren hanno tanto da recriminarsi, a cominciare dal risultato di Piastri. Una delle cose che apprezzo di più di Andrea Stella, TP del team di Woking, è la grande umiltà e sincerità con la quale risponde alle domande dei giornalisti. E anche oggi, quando magari qualche altro Team Principal avrebbe provato a deresponsabilizzare qualunque scelta dal team, Stella ci ha messo la faccia e ha ammesso che, col senno di poi, avrebbe rivisto alcune loro decisioni.

Possiamo dire che, sebbene Norris sia riuscito a chiudere sul podio, terzo, entrambi i piloti della McLaren sono stati penalizzati dalla disastrosa gestione delle soste da parte del muretto del team di Woking. Forse l’unica cosa che manca, per davvero, finora alla McLaren è un po’ di aggressività in più che possa aiutarli a sfruttare completamente il vero potenziale della loro vettura. Ma anche quello arriverà.

Red Bull

Tenendo conto di come le cose erano partite, diciamo che ancora una volta la Red Bull è riuscita a massimizzare il risultato. La RB20 non è più la vettura dominante degli ultimi anni. Ma nemmeno quella di inizio stagione. Basti guardare cosa Perez riesce a fare con questa vettura. Se la Red Bull, a Silverstone, nel giorno del ritorno alla vittoria di Hamilton, riesce a salire sul podio lo deve solo ed esclusivamente a Max Verstappen. L’olandese è quello che fa la differenza. Non si lascia scoraggiare nei momenti difficili, sfrutta le circostanze, fa una chiamata da manuale al team e, proprio nei giri finali, col coltello tra i denti da vita a una bella rimonta che lo porta fino al secondo posto.

Non pervenuto invece l’altro pilota della Red Bull, Sergio Perez. Sembra che il messicano, una volta firmato il rinnovo contrattuale, sia caduto in un buco nero dal quale non riesce a uscire (un po’ come Leclerc). Da fido scuderie di Verstappen, Perez (che oggi è arrivato doppiato di due giri) ha tutte le carte in regola per mettere a rischio la prima posizione della Red Bull nel Mondiale Costruttori. Un aspetto che a Milton Keynes non possono sottovalutare e che, conoscendone un po’ il modus operandi, nel caso effettivamente il team perda la sua leadership, non riterrei così sicuro il sedile di Perez in Red Bull per il 2025.

Haas

La Haas a Silverstone si porta a casa un’altra ottima gara. Nonostante, allo start, Hulkenberg sembrava aver vanificato quanto di buono fatto in qualifica, il tedesco ha portato a termine un GP di alto livello, chiudendo ancora in zona punti (sesto), il primo alle spalle dei top ten.
Hulkenberg più di così non poteva fare ma oggi il suo risultato non può essere completamente comparato con quello di Magnussen, 12esimo. Se il tedesco, che nel Mondiale Piloti è davanti al danese, ha potuto sfruttare le nuove specifiche, Magnussen senza aggiornamenti non riesce a fare molto.

Ferrari

Altra gara anonima per la Ferrari nel GP Gran Bretagna 2024
Fonte: Getty Images
Weekend deludente per Leclerc che a Silverstone non riesce nemmeno ad arrivare in zona punti

Non c’è un momento di pace per la Ferrari dal GP Canada. A ogni gara sembra che il Cavallino Rampante possa fare ufficialmente il ritorno e invece, sembra proprio che a Maranello non riescano a cavare un ragno dal buco. Non è un caso che proprio il Cavallino Rampante abbia deciso per il GP Gran Bretagna di tornare sulle vecchie specifiche. Anche se tra i Costruttori la Ferrari è saldamente in seconda posizione con 302 punti, alla Rossa deve iniziare a far paura la McLaren, terza distante di appena sette lunghezze.

Uno scenario che se ce lo avessero fatto immaginare poche ore dopo il GP Monaco sarebbe risultato irrealistico. Come la Red Bull sembra aver perso la competitività di inizio stagione, la stessa sorte è toccata anche alla Ferrari. La Rossa non aveva il passo giusto per vincere in Gran Bretagna e nessuno avrebbe desiderato una vittoria. Ma forse, qualcosa di più, sì.
Se Carlos Sainz da esodato, anche a Silverstone chiude la corsa in quinta posizione e cerca di tenere in alto il nome della Ferrari, Leclerc, la punta di diamante, il pilota sul quale a Maranello hanno deciso di puntare, senza una SF-24 in grande forma non riesce più a dire la sua, come invece sembra fare il compagno di squadra.

Ma il fatto di avere una monoposto in difficoltà non può servire da alibi. I miracoli non esistono ma è proprio quando “il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare”. E invece Leclerc no, senza la sua SF-24 di inizio stagione, il monegasco si è completamente perso.
In particolar modo, oggi, è emersa quella che per conto mio potrebbe essere una grossa lacuna in casa Ferrari. Sappiamo quanto il giudizio del pilota sia importante soprattutto in casi di pista umida, o comunque sia leggermente bagnata. Nonostante la chiamata anticipata per montare le intermedie (scelta che si è poi rivelata scellerata), Leclerc non è stato in grado di imporsi sul team.
Risultato? Il monegasco crolla fino alle ultime posizioni, non ha passo per rimontare e lascia Silverstone evidentemente deluso.

Aston Martin

Sarà per le voci sempre più insistenti di un arrivo di Adrian Newey, ma Aston Martin, in occasione della gara di casa, sembra aver ritrovato qualche piccolo spiraglio di luce. Entrambe le AMR24 sono tornate a frequentare la zona punti.
Se Stroll in un certo senso sorprende, arrivando ancora una volta davanti ad Alonso, lo spagnolo sembra essere risorto dopo tre week end disastrosi. Più di così Aston Martin non poteva fare.

Williams

Finalmente, in occasione della gara di casa, entrambi i piloti della Williams si portano a casa un fine settimana positivo. Se Albon ancora una volta è autore di un’ottima gara riuscendo a estrapolare tutto il potenziale dalla sua vettura, dopo dodici Gran Premi Sargeant sfiora la zona punti. Forse, il periodo di apprendistato dell’americano è finito?

Racing Bulls

Dopo qualche fine settimana nei quali Tsunoda le ha prese da Ricciardo, a Silverstone il giapponese torna in top ten chiudendo il suo GP Gran Bretagna in decima posizione. Tenendo conto del risveglio di Tsunoda viene da pensare che, forse, Ricciardo avrebbe potuto fare di più. Nonostante qualche sorpasso a inizio corsa che è servito come iniezione di fiducia, l’australiano non si è più visto fino alla bandiera a scacchi.

Stake F1 Team

Altra gara anonima per la Stake (Audi… pensaci tu) e per Valtteri Bottas. Se il finlandese, scattato dalla sedicesima posizione, chiude quindicesimo grazie al ritiro di Russell, Zhou paga la strategia sbagliata. Il cinese prima viene messo in pista con gomme Soft, poi, proprio pochissimi minuti prima dell’arrivo della pioggia, è chiamato ai box per montare le slick. Un disastro.

Alpine

Fanalino di coda a questo giro troviamo l’Alpine (dopo le belle parole spese per il team di Enstone appena una settimana fa). Se Gasly non ha potuto fare niente, ritirato per un problema tecnico ancor prima di partire (esattamente come era successo a Jeddah), Ocon, un po’ come Zhou è vittima di una strategia scellerata. Nonostante il meteo prevedesse l’arrivo della pioggia, il francese è stato fatto partire con le Soft e non è stato possibile ritardare la prima sosta più di tanto.