Ferrari ha iniziato alla grande il weekend monegasco. Lo ha fatto grazie ad una messa a punto di base, studiata in settimana al simulatore driver-in-the-loop, in grado di fornire riscontri effettivi. Aspetto che ha fatto presenza sin dalla prima tornata, dove entrambe le SF-24 EVO hanno prodotto un handling davvero buono. Il percorso cittadino di Monte Carlo è ricco di insidie. Ogni piccola sbavatura può compromettere la sessione, senza contare i diversi bump disseminati nell’arco della tornata. Ciononostante abbiamo assistito ad una rossa “comfortable”, in grado di muoversi agilmente nel tracciato monegasco. A differenza della Red Bull, la migrazione del balance al posteriore non ha messo in crisi l’avantreno.
La RB20, infatti, ancora una volta ha mostrato qualche problema nel mettere in temperatura l’avantreno, fenomeno che al momento non si è palesato sulla SF-24 EVO. Nella prima sgambata in pista le due vetture modenesi hanno provato la mescola Hard effettuando uno stint lungo, senza alzare il piede. Il motivo è semplice: validare il set-up con la gomma più dura. Operazione come detto centrata appieno. Volante senza correzioni sino al termine del run, dove il leggero sovrasterzo in uscita che si è presentato è stato corretto tramite le regolazioni inerenti al differenziale. Nel secondo run la Ferrari ha testato la Medium ottenendo le medesime buone sensazioni. I feedback dei piloti in tal senso confermano quanto detto.
Nessun ritocco al carico installato all’avantreno che ribadisce la bontà del balance. Interessante la prova comparativa sull’avantreno tra le due SF-24 EVO che montavano due configurazioni differenti per quanto concerne l’ultimo foil dell’ala anteriore, più carico per Carlos, per capire come reagiva la vettura. Informazioni che verranno studiate al termine delle Fp2 per scegliere la specifica più adatta. Per il resto vale la pena menzionare l’impostazione sul sistema ibrido, dove i due moto generatori, MGU-K (energia cinetica) e MGU-H (entalpia gas di scarico), sono stati “settati” in maniera particolare. Elemento utile per fornire una diversa erogazione dell’energia recuperata che potesse favorire le fasi di trazione, fondamentale buono per la rossa ma non ottimale come quello della Red Bull RB20.
F1, GP Monaco Fp2: Leclerc al top, Sainz soffre
Per quanto concerne la seconda sessione di prove libere le cose non sono cambiate, anche se Sainz ha sofferto un feeling imperfetto. Lo spagnolo si è ben comportato con le gomme medie, ricalcando il rendimento delle Fp1. Ottimo balance della vettura che gli ha concesso un guidabilità pulita e confortevole. Una volta montato il set di pneumatici Soft, però, il madrileño ha sofferto non poco. Curioso, in quanto la mescola Pirelli a banda rossa offre un’aderenza senza dubbio superiore. Carlos ha perso la monoposto nella seconda chicane delle piscine e per un soffio non è andato a sbattere contro le barriere grazie ad un controsterzo provvidenziale per controllare la sua SF-24 EVO.
Per tale ragione ha richiesto e ottenuto un cambio di set-up sull’avantreno. Due punti di carico in più per trovare quel feeling necessario e spingere sull’acceleratore, scevro dalla paura. In un primo momento la modifica pareva quasi aver peggiorato le cose ma, in maniera progressiva, lavorando sulla testa, l’iberico ha finalmente messo a posto la sua guida. A livello psicologico non è mai facile trovare la quadra a Monaco, specie se le cose non funzionano alla prima. Esatto contrario per il compagno di garage, Charles Leclerc, apparso davvero scatenato tra le stradine “di casa”. Il monegasco ha sciorinato un’aggressività tipica, lontana da qualsiasi timore.
Anche nel suo caso non è stato tutto perfetto. Sia con le Medium che “calzando” le Soft, di fatti, la numero 16 si è scomposta in un paio di occasioni. Tuttavia Charles ha perseverato, ottenendo il miglior riscontro cronometrico della sessione. Best lap che però è stato disturbato dal traffico. Il ferrarista, con i compound più morbidi del lotto, sebbene abbia fatto registrare il crono più rapido non è stato in grado di compiere una prestazione pulita. Elemento che lo ha fatto “arrabbiare” non poco, con tanto di sfogo in radio e relativa richiesta al muretto di avere una migliore track position. La numero 16, inoltre, ha commesso una sbavatura nel tentativo più veloce.
Ci riferiamo a curva 10, dove la SF-24 EVO non è riuscita a performare al massimo delle possibilità, tanto che in questo punto del tracciato è stata più rapida con le Pirelli a banda gialla. In linea generale non possiamo dire che Leclerc sia scontento, in quanto la sua abilità al voltante sommata alla competitività della sua Ferrari hanno comunque stampato un bel sorriso sul volto dell’ex pilota Alfa Romeo. La raccolta dati del team di Maranello ha previsto una simulazione passo gara, verso la fine della sessione. Ci riferiamo alle 8 tornate con alto quantitativo di carburante a bordo messe assieme dai ferraristi. Il test high fuel è sempre utile, in questo caso per ambedue le SF-24 EVO sulle medie, anche se il ritmo della corsa non viene massimizzato con l’assetto a Monaco.
Durante la nottata, il team Ferrari è pronto a realizzare un lavoro extra al simulatore per fornire ulteriori accorgimenti. Il fine tuning nella giornata di domani sarà fondamentale per sbloccare ulteriore prestazione quando, nelle Fp3, tutte le scuderie si concentreranno principalmente sul giro push. Nota positiva la gestione delle mescole, almeno per Charles. La rossa non ha mostrato alcun problema relativo “all’accessione” dei compound, così come al mantenimento della corretta temperatura di esercizio. Aspetto fondamentale per accedere alla massima aderenza dello pneumatico. Primo giorno di prove andato in cantiere con sensazioni molto positive che possono corroborare l’anelito monegasco del team italiano: prendersi la pole e di conseguenza trionfare la domenica in gara.